FERNANDA VERON – A dream of the Unknown

Giovedì 31 marzo 2011, dalle ore 19:00 la Galleria Overfoto di Napoli inaugura la mostra A Dream of the Unknown, personale di Fernanda Veron a cura di Micol Di Veroli.

Il sogno è una condizione pura, una commistione di simboli e segni non contaminati dalla razionalità quotidiana che genera una folta schiera di immagini altrimenti invisibili. Mediante l’azione onirica si manifestano visioni ultraterrene, scenari fantastici od orrorifici, forme di pensiero che non appartengono alla realtà. In questo universo ancora inesplorato sembra quasi di udire la parola rivelata del divino od il nero richiamo delle forze occulte, tutto questo all’interno di un’ambivalente danza crepuscolare dove ogni percezione viene amplificata ed ogni misteriosa figura si trasforma in presagio.

Rebecca Agnes – Urania

Il ciclo espositivo Lithium 1 (Napoli) prosegue l’11 marzo con l’inaugurazione della personale di Rebecca Agnes (Pavia,1978; vive e lavora a Berlino). L’universo visuale dell’artista si è formato sulla letteratura fantascientifica “classica” che visualizza l’alieno come qualcosa di vegetale. Dall’invasione degli ultracorpi ai pomodori assassini il genere è sempre stato ricco di esseri ispirati al mondo vegetale. Questa influenza ha fatto sì che gli esseri umani, nei suoi lavori, sono un’assenza, l’unica traccia che ne rimane sono architetture fantastiche e protagonisti sono baccelli (pod), funghi, fagioli e organismi monocellulari.

In Urania, video del 2009 che dà il titolo alla mostra , tutti questi esseri sono minuscoli o invasivi, lenti nei loro movimenti oppure velocissimi nell’apparire e scomparire chissà dove. La loro vitalità richiama la nostra attenzione, un invito a considerare in modo differente il reale di cui abbiamo esperienza. La natura, che ci sembra tanto vicina, è un universo impenetrabile al nostro sguardo. Come noi stessi siamo “universi” indipendenti l’uno dall’altro, coerenti con le nostre regole interne, ma non necessariamente aperti verso l’altro o capaci di comunicare con esso.

Jota Castro – Memento Mori

La Galleria Umberto Di Marino inaugura il 24 febbraio la nuova personale di Jota Castro dal titolo memento mori. Riprendendo il discorso ironicamente interrotto con la precedente mostra del 2006, conclusasi con un volo azzardato nel vuoto, preso a metafora dell’atteggiamento suicida di un’Europa che non affronta apertamente i suoi reali problemi, questa volta le opere esposte lanciano un nuovo monito.

L’artista, attento alle dinamiche socio-economiche del Vecchio Continente, analizza i fallimenti del sistema ed i disturbi di percezione che ne derivano, per mostrarne i limiti e rivelare quanto questi siano questioni strutturali che minacciano la sussistenza stessa dell’identità e dell’economia europea.
Panem et Circenses è, infatti, un lavoro composto da piccole tavole marmoree, su cui sono scolpiti quelli che l’artista considera i principali problemi, le emergenze che pesano sulle direttive politiche ed economiche. A sorreggerle è un metro, che per contrasto simboleggia la razionalità su cui si fondavano le premesse iniziali di questa comunità.

Sebastiano Mauri alla Lithium di Napoli

Il ciclo espositivo Lithium 1 prosegue con la personale di Sebastiano Mauri (Milano, 1972; vive e lavora tra l’Italia e l’Argentina). La mostra che inaugura il 4 febbraio (Lithium, Napoli) prende il titolo dal video ACTION PAINTING (SEX AND VIOLENCE), prodotto tra il 2007 e il 2011. Il video è un atto di esorcizzazione: la videocamera ha ripreso sequenze di sesso e violenza tratte da film, proiettate su una tela riflettente, che scompone l’immagine, rendendola innocua e seducente come un paesaggio dipinto. Accompagnati da una melanconica musica di Chopin, un susseguirsi di schiaffi, abbracci, pugni e penetrazioni sono trasformati in una danza di luci e colori.

La mostra sarà anche l’occasione della presentazione per la prima volta in Italia del grande progetto video Immanence girato in diversi paesi durante quasi due anni. Il lavoro è composto da una lunga serie di ritratti di persone molto diverse tra loro per classe sociale, età, professione e credo religioso. Il concetto di immanenza, secondo gli insegnamenti buddisti, si riferisce alla possibilità di coesistenza in due corpi distinti di una stessa anima.

Arianna Carossa – Mi sei mancata fino a ieri

Giovedì 10 febbraio 2011, dalle ore 18.30, presso la galleria CHANGING ROLE/Napoli, inaugura la mostra “mi sei mancata fino a ieri”, personale di Arianna Carossa a cura di Alessandro Facente. Il progetto si sviluppa intorno all’installazione di una palma precedentemente abbattuta che l’artista recupera ricomponendone i pezzi giocando sull’eliminazione del topos. L’intervento è sull’innata perfezione della natura, mostrandone un’altra sulla logica dell’imperfezione in cui l’intervento installativo riscatta la brutalità di quello umano.

La suggestione di base è la perfezione del logos hegeliano, secondo cui l’idea è lo svolgimento di una verità (essere in sé) che si aliena fuori di sé (essere fuori di sé) e si ricompone uscendo da questa condizione per ritornare a sé come spirito (essere in sé per sé). Partendo da questo, Carossa, ricostruisce una nuova struttura che si svolge nella perfezione del suo spirito dando vita ad una produzione che evolve rispetto alle prime sperimentazioni in due atti degli oggetti e le foto (ricordi) ad essi connesse. In questo caso la memoria dell’oggetto (la palma) si risolve nell’unico atto della sua ricomposizione. Alterando la natura, prima destrutturata e poi ricomposta, diventa una forma perfetta meramente contemplativa lontana da fallibilità ed errore, dove la trasgressione al grande sistema/natura si cristallizza nella sua rinascita.

Alberto Tadiello – Adunchi

Venerdì 19 novembre T293 inaugura a Napoli, “Adunchi”, la seconda personale di Alberto Tadiello. Partendo dall’osservazione di elementi animali e artificiali, la mostra si sviluppa attraverso una raccolta di disegni e stampe riprese dalle tavole sinottiche di un vecchio dizionario di ornitologia e alcune sculture in metallo che rimandano a forme di becchi, aratri, lame e scaglie rocciose. Il progetto si concentra sulle diverse traiettorie in volo di picchiata e di caduta libera di alcune specie di uccelli, attivando una forte dialettica tra la loro spinta e l’ineluttabile attrazione gravitazionale.

I disegni che appaiono quasi delle miniature, sono ottenuti attraverso una stratificazione di lucidi, carte veline o da forno, colle e burro cacao. Le figure ritratte, benché diafane e trasparenti, lasciano avvertire l’inquietudine di un’energia tellurica. Nelle stampe i dettagli anatomici acquisiscono un singolare vigore grazie ad un procedimento di scansione e ristampa che include errori e imprecisioni: tagli dello sfondo, strappi della carta, brandelli di nastro adesivo.

Darren Almond/Marco Neri, 2 mostre da Alfonso Artiaco

La galleria Alfonso Artiaco di Napoli inaugura il 12 novembre la mostra personale di Darren Almond dal titolo As it is. Il continuo interesse di Darren Almond per le tematiche del tempo e luogo e per la memoria personale e collettiva portano, questa volta, l’artista inglese a confrontarsi con La Divina Commedia di Dante Alighieri e ad ispirarsi al viaggio, narrato nell’opera letteraria, dall’Inferno al Paradiso, attraverso il Purgatorio. Le riflessioni e le ricerche di Darren Almond, sono evocate, in mostra, dai suoi ‘trainplates’. In Inghilterra, cosi’ come in altri paesi, le cerimonie di inaugurazione di un nuovo convoglio sono caratterizzate dall’atto di apporre una targa in metallo, con inciso il nome scelto per il treno, su entrambi i lati della locomotiva.

Spesso con il tempo, il nome scelto viene associato alla tratta percorsa, e quindi ad un viaggio specifico. Deriva da cio’ la scelta di Darren Almond di utilizzare proprio i trainplates, che, posti lungo le pareti della galleria, disegnano un percoso che giunge (o ha inizio) dall’opera INFERNO, PURGATORIO, PARADISO, 3 sculture rispettivamente in ferro, alluminio e bronzo sulle quali sono incisi i nomi delle tre Cantiche dantesche. Simbolicamente presentato al centro dello spazio espositivo e’ il video “Bearing”. Darren Almond riprende la giornata lavorativa di un minatore nel vulcano sulfureo sull’isola di Java, in Indonesia.

Bill Viola per Capodimonte

Nell’ambito del più ampio progetto Incontri con Caravaggio – che già ha riscosso un notevole successo con gli Itinerari caravaggeschi in città e le performances teatrali a Capodimonte, durante i mesi di luglio e agosto, e che per l’autunno prevede un ciclo di incontri, con personalità di rilevanza internazionale in tutti i campi della cultura, invitate a confrontarsi in maniera originale con la figura del grande maestro lombardo – si inserisce il progetto che ha come protagonista Bill Viola, uno degli artisti contemporanei più significativi nel campo della video arte, chiamato a Napoli per la prima volta, a far dialogare la sua sensibilità contemporanea con l’esperienza caravaggesca, di cui Capodimonte custodisce una delle testimonianze più rilevanti della sua produzione più avanzata, la celebre Flagellazione.

L’installazione di Bill Viola – presentata negli spazi della Sala Causa del Museo dal 30 ottobre al 23 gennaio 2011, la cui particolare conformazione architettonica ha sempre garantito effetti di grande suggestione – proporrà sei video di forte incisività, e mai presentati a Napoli, tesi a mettere in luce le tematiche più ricorrenti dell’artista americano in una sorta di dialogo a distanza con la sensibilità caravaggesca così diversa. L’artista americano, che è stato fortemente influenzato dall’arte italiana, si è poi orientato verso una profonda riflessione sulla vita e sulla morte, sul dolore e sulla speranza.

Artecinema – Festival Internazionale di Film sull’Arte Contemporanea

Da giovedì 14 a domenica 17 ottobre 2010 torna a Napoli Artecinema, il Festival Internazionale di Film sull’Arte Contemporanea, curato da Laura Trisorio. Giunto alla sua quindicesima edizione, il Festival, diviso in tre sezioni, Arte e Dintorni, Architettura, Fotografia, presenta al grande pubblico le diverse realtà dell’arte contemporanea attraverso una selezione di documentari sui maggiori artisti, architetti e fotografi degli ultimi cinquant’anni: interviste, biografie filmate, narrazioni montate con materiali d’archivio.

Al Teatro Augusteo di Napoli, dalle ore 17.00 alle ore 24.00, saranno presentati 25 documentari ricercati direttamente presso i registi e i produttori in tutto il mondo e le proiezioni, in lingua originale con traduzione simultanea, saranno intervallate da incontri-dibattito con i registi, gli artisti e i produttori. In programma gli ultimi documentari della serie Art:21 “Art in The Twenty-First Century”, serie dedicata agli artisti attivi negli Stati Uniti trasmessa dal canale televisivo americano PBS. Si potranno vedere i filmati dedicati a John Baldessari, Kimsooja, Allan McCollum, Cao Fei, Jeff Koons, Mary Heilmann e Florian Maier-Aichen.

Nicola Villa – Urbano/Mediterraneo. Storie e volti da una città di mare

La Galleria Mimmo Scognamiglio di Napoli inaugura venerdì 1 ottobre 2010 alle ore 19.00 la mostra personale di Nicola Villa: Urbano/Mediterraneo. Storie e volti da una città di mare. La mostra è a cura di Pietro Montone.

Urbano/Mediterraneo è il concetto attorno al quale si concreta detto progetto specifico di Nicola Villa, sviluppato ad hoc, per le sale della Galleria Mimmo Scognamiglio di Napoli. Il lavoro origina dall’ipotesi stimolante di raccontare questa nostra realtà in continua trasformazione, cogliendone attimi semplici. In mostra saranno presenti opere di piccole e grandi dimensioni che illustrano altresì il suo modus operandi. Strumento del suo intervento è un’inedita installazione che si dipana tra gli spazi della galleria.

Le opere napoletane di Hermann Nitsch

Seguendo con coerenza la vocazione di Museo per le idee, luogo dinamico di studio, di riflessione e di ricerca della poetica di Hermann Nitsch, il Museo Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee Hermann Nitsch inaugura sabato 11 settembre 2010, alle ore 19,00, Opere Napoletane.

Percorsa da un’ intenzionalità unificante, confermata dagli effetti di una concitazione sensoriale avvolgente, dalla bellezza della forma, dall’ebbrezza dell’estasi, Opere Napoletane, costituisce il secondo paragrafo, al Museo Nitsch, di un’avventura creativa scandita da importanti stazioni ritmate da una galleria di progetti tematizzati nei quali notazioni e riflessioni perimetrano i nitidi campi spirituali e filosofici: si tratta di un allestimento di opere, la cui forza risiede nella peculiarità di un lavoro che racconta il lungo itinerario concettuale dell’artista a Napoli di cui si avvertono, sottese, tracce, suggestioni e fascini inediti.

Felice Varini allo Studio Trisorio

Lo Studio Trisorio inaugura la stagione espositiva con due installazioni site specific di Felice Varini, il 6 ottobre a Napoli, in via Riviera di Chiaia, 215 e l’8 ottobre a Roma, in Vicolo delle vacche 12, alle ore 19.00.

L’opera di Felice Varini consiste in interventi pittorici realizzati su pareti e superfici diverse. I molteplici segni convergono nella costruzione prospettica di una forma geometrica semplice e rigorosa che appare allo spettatore solo quando la si guardi da un determinato punto di vista, quello che lo stesso Varini definisce un “punto di partenza potenziale”.

Arash Radpour – Surface

Giovedì 24 giugno, presso il PAN| Palazzo delle Arti Napoli, in collaborazione con la galleria Changing Role – Move Over Gallery, inaugura la mostra SURFACE, personale del fotografo iraniano Arash Radpour.

A comporre l’esposizione, aperta al pubblico fino al 19 luglio 2010, una selezione di immagini nate dalla collaborazione tra il fotografo iraniano e FILM.IT dedicata al mondo del cinema e dell’intrattenimento. Il rapporto artistico tra Arash Radpour e FILM.IT nasce a settembre 2009 in occasione del Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e si rinnova ad ottobre dello stesso anno durante il Festival Internazionale del Film di Roma. FILM.IT, che si caratterizza per una presenza attiva in occasione degli appuntamenti più importanti del settore, invita Arash Radpour a raccontare il mondo del cinema e i suoi protagonisti.

Tania Bruguera al Museo Madre di Napoli

Lunedi’ 7 giugno alle ore 19.00 con la performance Touched by discipline dell’artista cubana Tania Bruguera inaugura negli spazi del Museo Madre la seconda edizione di Corpus. Arte in azione.
Corpus. Arte in azione, a cura di Adriana Rispoli ed Eugenio Viola, e’ frutto della collaborazione con il Napoli Teatro Festival Italia, avviata l’anno scorso con l’intento di approfondire la relazione tra la pratica artistica contemporanea e le sperimentazioni teatrali piu’ radicali.

Interamente declinata al femminile, questa edizione di Corpus offre un focus sull’America Latina attraverso il lavoro di alcune artiste che hanno riconfigurato ambiti e territori della performance a cavallo tra i due millenni: Teresa Margolles, Tania Bruguera, Regina Jose’ Galindo e Maria Jose’ Arjona, cui si affiancano la croata Xena Zupanic diretta da Sebastiano Deva, napoletano come napoletana e’ anche MaraM.

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