Osama scalza Ai Weiwei ma la Tate conserva i suoi semi di girasole

Come ricorderete, prima della tragedia dell’arresto di Ai Weiwei da parte del governo Cinese, vi avevamo parlato di una nuova opera dal titolo Circle of Animals/Zodiac Heads una sorta di installazione composta da 12 monumentali sculture di bronzo che in sostanza riprende in pieno le sembianze dell’antica la fontana dei 12 segni zodiacali dello Yuangminyuan. L’opera di Weiwei avrebbe dovuto essere inaugurata lo scorso 2 maggio al Grand Army Plaza di New York, proprio di fronte al Plaza Hotel e sarebbe dovuta rimanere in visione fino al prossimo 15 luglio.

Il sindaco di New York Michael Bloomberg ha però messo in standby l’inaugurazione del temporaneo monumento. Ma perché il sindaco ha scelto di prendere una decisione simile? Semplice, a far slittare l’inaugurazione dell’opera di Ai Weiwei è stato proprio Osama Bin Laden, in quello che potremmo definire come l’ultimo grande affronto del celebre terrorista.

Il Guggenheim diventa il Titanic fra le mani di Dominique Gonzalez-Foerster

Dominique Gonzalez-Foerster non è certo nuova ad installazioni luminose e sonore che puntualmente riescono ad amplificare le emozioni degli spettatori. Questa volta però l’artista francese ha superato se stessa, trascinando il pubblico nelle tumultuose e gelide acque dell’Oceano Atlantico, vale a dire le stesse che nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912 inghiottirono l’RMS Titanic, dopo una devastante collisione con un iceberg che costò la vita a più di 1.500 persone.

Per il 99esimo anniversario dell’infausta vicenda, Dominique Gonzalez-Foerster ha quindi  scelto il Guggenheim Museum di New York che lo scorso 14 aprile è stato teatro della sbalorditiva performance intitolata T.1912.

Ben Patterson, per fare arte basta lavarsi la faccia

Conoscete Ben Patterson? No? Beh, Ben Patterson è un artista e musicista tra i fondatori del camaleontico gruppo Fluxus nonché uomo dotato di seminale ed ironica visione creativa. Dopo aver lavorato con diverse orchestre negli Stati Uniti, Patterson si trasferì in Germania nel 1960 dove si unì a John Cage, George Maciunas e Nam June Paik. Tanto per citarne una, Patterson è stato autore di una celebre azione di musica sperimentale intitolata Paper Piece che aprì il Fluxus Festival di Wiesbaden in Germania nel 1962.

Durante la singolare azione, 5 performers dotati di 15 fogli di carta a dovevano produrre musica semplicemente scuotendo o strappando i fogli. Tra le altre performance degne di nota va ricordata inoltre Lick Piece che consisteva nel coprire una donna con della panna montata, per poi leccarla dalla testa ai piedi. E che dire poi dell’opera A Very Lawful Dance For Ennis del 1963 dove un performer era chiamato ad attraversare la strada avanti ed indietro, ebbene quel performer, dopo circa 10 minuti di quella strana “danza” fu affiancato da 10 persone ed in seguito furono 100 i passanti a seguirlo in quell’incessante attraversamento pedonale davanti a Time Square. 

Bye Bye Kitty! una mostra a New York contro gli stereotipi dell’arte giapponese

Nonostante il tremendo terremoto e la minaccia nucleare di questi ultimi giorni, il Giappone tenta di rialzare la testa. A sostegno della causa giapponese la Japan Society di New York ha infatti inaugurato oggi un grande evento con 16 artisti del sol levante, il 50% degli introiti derivati dai biglietti d’ingresso sarà devoluto in beneficenza per aiutare le vittime del terremoto.

L’evento in questione tenta di offrire una panoramica irriverente ed accattivante sull’arte contemporanea giapponese, scostandosi dagli stereotipi che sino ad ora l’hanno imbrigliata. Non a caso la mostra prende il titolo di Bye Bye Kitty!!!Between Heaven and Hell in Contemporary Japanese Art ( in visione fino al prossimo 12 giugno), incipit che mira a prendere le distanze da un estetica dominata da Hello Kitty e compagnia cantante.

Il Sacrilegio di Francesco “Vezzo” Vezzoli si trasforma in noia

L’Huffington Post la mette giù dura riguardo a Sacrilegio, la nuova mostra personale di Francesco Vezzoli ospitata da Gagosian New York fino al prossimo 12 marzo 2011.

Come già visto nel binomio Bill Viola-Pontormo, Vezzoli si affida questa volta ai maestri del passato e reinterpreta il modello di Madonna del 15esimo e 16esimo secolo e con essa i capolavori di Giovanni Bellini, Leonardo da Vinci, Sandro Botticelli eccetera eccetera. Le madonne di Vezzoli sono però interpretate da supermodels come Claudia Schiffer, Tatjana Patitz, Linda Evangelista, Stephanie Seymour e Kim Alexis.

Il MoMa dedica una mostra alla performance in fotografia

Dopo i clamori e le azioni spericolate degli anni ’60/’70 la performance art è giunta nel 2000 con rinnovate energie. Sempre più giovani artisti infatti si dedicano a questa difficile ma meravigliosa disciplina artistica e molti di loro sono capaci di grande visionarietà, proprio come i loro più illustri predecessori.Inoltre l’estremo successo di Performa, la biennale della performance di New York che nel novembre 2011 compirà il suo quarto compleanno, rende oggettivo questo sempre più crescente interesse che la performance art genera a livello internazionale.

In questi giorni il MoMa di New York mette in mostra un evento dal titolo Staging Action: Performance in Photography since 1960 (dal 28 gennaio al 9 maggio 2011) che analizza la storia della performance art attraverso l’obiettivo della macchina fotografica. Video e fotografia  si sono rivelati dei mezzi essenziali all’interno della performance art, questo poichè essi rappresentano un importante documento di ciò che è successo.

Yuichi Higashionna, il Minimalismo si vince con l’ironia

Il minimalismo è sicuramente in tema con questi tempi di austerità economica. Tra i licenziamenti in massa, il petrolio che scarseggia e, parlando di arte, i tagli alla cultura previsti dai vari governi internazionali, anche il settore del contemporaneo si affaccia sempre di più ad estetiche composte e spartane, richiamando alla mente le geometrie di Donald Judd e soci. Sono tanti i giovani artisti che scelgono di perseguire la strada del minimalismo e di frequente ci si imbatte in gallerie semivuote, con poche ed algide opere a far da contrappunto allo spazio bianco.

Eppure questa corrente artistica silente e monumentale, criptica e solida, a volte viene tirata in ballo per fini ironici e divertenti. Ad esempio in questi giorni una prestigiosa galleria di Chelsea a New York mette in mostra un artista che reinterpreta il minimalismo in maniera distaccata ed irriverente, tanto per non prendersi troppo sul serio. Alla galleria Marianne Boesky, la mostra Fluorescent di Yuichi Higashionna (fino al prossimo 12 febbraio 2011) è sicuramente un valido esempio di minimalismo divertente e divertito.

Manifestanti e violenza alla mostra di Anselm Kiefer da Gagosian New York

Lo scorso 18 dicembre al finissage della mostra personale di Anselm Kiefer ospitata dalla Gagosian Gallery di New York erano presenti otto misteriose persone. Quel silenzioso gruppetto indossava delle magliette nere recante la scritta Next Year in Jerusalem, tradotta in inglese in ebraico ed in arabo. “L’anno prossimo a Gerusalemme” è l’augurio che gli ebrei della diaspora si scambiano da tempo immemorabile durante la festa di Pesach. Ovviamente i manifestanti hanno di fatto offeso quell’augurio, trasformandolo in una minaccia di occupazione.

A quel punto lo staff della Gagosian Gallery ha invitato i manifestanti ad andarsene ma per tutta risposta il drappello ha solamente coperto le magliette con una giacca ma ha continuato a sostare negli spazi della galleria. Lo staff ha in seguito avvertito le forze dell’ordine che si sono comportate ancor più stupidamente dei manifestanti. La polizia ha infatti afferrato Ingrid Homberg, una donna di circa cinquant’anni, ed ha cominciato a spingerla fuori dalla galleria.

Underbelly Project, la mostra segreta con 103 grandi nomi della street art

Roa

In questi giorni di fiere e grandi manifestazioni dedicate all’arte volevamo focalizzare l’attenzione su un grandissimo evento che si sta svolgendo in questi giorni a New York, una mostra senza precedenti che è stata visitata da pochissime persone. Come, direte voi, una mostra importante viene disertata? Già perchè Underbelly Project non è un evento qualunque, si tratta infatti di una mostra collettiva illegale e segreta che è stata organizzata dentro la pancia della grande mela. All’evento hanno partecipato 103 street artists della scena internazionale tra cui  svettano i nomi di Ron English , Swoon, Gaia, Faile, Jeff Soto, Dan Witz e Revok.

Ma le stars presenti all’evento sono talmente tante da trasformare Underbelly Project in una mostra totale, un vero e proprio elogio alla street art. L’idea è stata concepita nel 2009 dagli street artists Workhorse e PAC, i quali si sono appropriati di una stazione della metropolitana abbandonata da diversi anni. I due hanno successivamente chiamato a raccolta tutti gli artisti che potevano, contattando anche Banksy che però ha rifiutato poichè già impegnato in un altro progetto.

Gregory Crewdson porta Cinecittà a New York

Roma è ormai sulla giusta strada per diventare una protagonista del contemporaneo, ne danno prova i successi di pubblico del Macro con la nuova ala di Via Reggio Emilia e quelli della fiera d’arte alla Pelanda ed ancora il boom di presenze del novello Maxxi (non ultimo quello registrato nel corso dell’apertura gratuita per Giornate Europee del Patrimonio sabato 25 e domenica 26 Settembre 2010).

Questa volta è però un grande artista del contemporaneo ad utilizzare la Città Eterna come set ideale di un nuovo ciclo di opere. Stiamo parlando del grande Gregory Crewdson che in questi giorni (fino al 30 ottobre) è ospitato dalla prestigiosa Gagosian Gallery di New York ed a esser precisi, nella sede di Madison Avenue. In un denso bianco e nero che avvolge ogni immagine come una nube dove si materializzano presenze architettoniche desolate, l’artista propone la visione di una Roma fittizia, di una città deserta, animata dal sogno del cinema.

Gagosian New York espone i veicoli di Marc Newson

La Gagosian Gallery di New York ha inaugurato lo scorso 14 settembre (in visione fino al 16 ottobre) una mostra del tutto inconsueta che non ospita i consueti capolavori d’arte contemporanea bensì mezzi di trasporto. Si tratta di Transport, evento dedicato al genio creativo di Marc Newson e nello specifico ai suoi più seminali progetti nel campo dei trasporti realizzati a partire dal 1999. Tra i pezzi più interessanti vanno sicuramente citati Aquariva ed Aquarama due incredibili capolavori di design nautico, creati per Riva, il noto brand italiano che da decenni produce motoscafi famosi in tutto il mondo.

C’è da dire che mentre nelle altre mostre vengono messi in vendita oggetti d’arte che vengono acquistati per collezionismo o per mere funzioni estetiche quando non puramente arredative, all’interno di Transport sono presenti capolavori che hanno una funzione specifica, da biciclette pronte per pedalare a macchine che possono essere liberamente guidate.

Takashi Murakami nel pallone e Yoko Ono in pieno orgasmo al Moma

Ogni anno per il Giorno del Ringraziamento Macy’s, i più grandi Grandi Magazzini del mondo organizzano la parata del Thanksgiving Day a New York. Solitamnete la parata è una sorta di immenso e festoso carnevale a cui ogni anno assistono circa 500.000 persone ed al posto dei carri vengono fatti sfilare dei giganteschi palloni gonfiabili con le sembianze degli eroi dei fumetti e dei cartoni animati come Mickey Mouse, Spiderman o Bart Simpson.

Quest’anno però, per la prossima edizione della parata (che si terrà il prossimo 25 novembre) Macy’s ha deciso di presentare al pubblico due nuovi personaggi creati dal genietto del pop giapponese Takashi Murakami. Si tratta di Kaikai e Kiki, due strani folletti volanti che riprendono in pieno le sembianze dei personaggi creati dal nostro caleidoscopico artista dagli occhi a mandorla. 

Il P.S.1 di New York vieta l’ingresso ad Ann Liv Young

Fin dall’inizio della sua attività il MoMa P.S.1 contemporary art center di New York ha sempre presentato mostre estremamente sperimentali, anche perché la sua fondatrice Alanna Heiss decise di fondarlo nel 1976 proprio per dar spazio alla creatività ed al fermento giovanile. Eppure in certi casi di fermento giovanile ve n’è fin troppo. Stiamo ovviamente parlando della peperina Ann Liv Young, artista decisamente provocatoria che lo scorso febbraio ha presentato proprio al P.S.1 una performance talmente oscena che il direttore Klaus Biesenbach ha ordinato di togliere l’elettricità ed interrompere lo “spettacolo”.

Dopo questa spigolosa vicenda, Ann Liv Young è divenuta un personaggio non gradito ai vertici della celebre istituzione tanto da essere bandita da tutti i programmi della stessa. Ma come si sa il mondo dell’arte contemporanea è imprevedibile e proprio in occasione della mostra Greater New York (evento quinquennale che da la possibilità a circa 68 artisti provenienti dalla grande mela di esporre opere all’interno dei propri studi siti all’interno del P.S.1)  l’artista A.L. Steiner ha deciso di invitare Ann Liv Young per prendere parte ad una performance nel proprio studio.

I Colorama tornano finalmente in mostra


Avete presente i Colorama? Bene per quanti di voi non li conoscessero i Colorama erano delle trasparenze retroilluminate stampate con un ingranditore speciale create dalla Kodak per pubblicizzare il proprio marchio. I Colorama erano immensi, tali fotografie che molto spesso fissavano scene di vita quotidiana americana, potevano raggiungere i 5 metri e mezzo di altezza e i 18  metri di lunghezza misure impensabili per i comuni apparecchi di stampa dell’epoca.

Stiamo infatti parlando del 1950 e la Kodak decide di piazzare le sue “foto più grandi del mondo” proprio dentro la Grand Station di New York. Per anni quelle gigantografie simbolo di un benessere e di un capitalismo ormai agli sgoccioli, hanno attirato l’attenzione di oltre 650mila turisti e passeggeri. Questo almeno fino al 1990, anno in cui la Kodak ha deciso di terminare la produzione di quelle meraviglie che descrivevano di volta in volta le giornate di vacanza, i paesaggi naturali fino ad arrivare a momenti storici come lo sbarco sulla luna.

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