La cultura si taglia, la politica no

Il curatore del Padiglione Italia alla prossima Biennale di Venezia non è stato ancora nominato, I musei brancolano nel buio alcuni senza fondi ed altri senza personale, Il Colosseo crolla e gli scavi archeologici di Pompei non sono da meno, al cinema ed al teatro sono stati chiusi i rubinetti ed anche le orchestre sinfoniche comunali sono state rimaneggiate. Dulcis in fundo, il sistema scolastico è tutto da rifare. Eppure, in tutto questo furor di tagli ed incurie c’è chi si permette il lusso di organizzare festini pantagruelici. Si taglia la cultura ma non si tagliano le spese della politica, vediamo cosa dice la rete…

Gli inglesi trovano 45 milioni di sterline per la Tate Britain…e noi?

Qualche tempo fa la Tate Britain aveva dichiarato di essere alla disperata ricerca di 45 milioni di sterline per urgenti lavori di ristrutturazione. Tra i vari interventi richiesti dalla prestigiosa istituzione figuravano il rinnovamento della scalinata a spirale posta nell’atrio, l’edificazione di un nuovo cafè, di una nuova entrata per scolari ed il rinforzo della pavimentazione di alcuni spazi espositivi, in modo da poter ospitare imponenti sculture ed installazioni.

Dalle nostre parti questa cifra avrebbe spaventato non poco i vertici di qualunque museo, ve li immaginate i vertici della Pinacoteca di Brera alle prese con un restauro da 50 milioni di euro? Beh, la vecchia istituzione avrebbe certamente bisogno di un lifting ma una cifra che è quasi la metà di quella con cui è stato edificato il MAXXI di Roma è praticamente impossibile da racimolare nel nostro belpaese.   

Video arte? Bella, ma il museo non ha i proiettori

La video arte è bella, la video arte piace a tutti e tutti vorrebbero averla all’interno di una grande manifestazione. Cosa sia in realtà questa video arte non lo sa nessuno, nessuno sa dove trovino dimora i limiti e le possibilità di questa meravigliosa tecnica ma vuoi mettere ad aver un bel video o magari tre all’interno della tua mostra museale.

Qui però arrivano i dolori, come vogliamo proiettarli questi video? Con un bel proiettore direte voi. Bene, la maggior parte dei musi italiani non dispone di strumentazioni tecniche adatte per la video proiezione “a regola d’arte” delle opere presentate e qualora disponesse di tali. Un proiettore con ANSI Lumen degno di questo nome con decentramento ottico motorizzato ed altre caratteristiche tecniche professionali costa uno sproposito, a questo si dovrebbe aggiungere il costo di lettori per la riproduzione ed apparecchi per il suono.

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