It’s a strange (art)World

 L’artista inglese James Reynolds ha ricreato una serie di bizzare installazioni ricavate dai pasti scelti dai prigionieri del braccio della morte come ultimo desiderio culinario prima dell’esecuzione. Il giovane artista di 23 anni ha riempito i vassoi originali delle case circondariali con tutti i i cibi scelti dai morituri, la lista è decisamente stravagante e comprende una singola oliva nera o una cipolla e due bottiglie di Coca cola.

Shepard Fairey ed il pasticciaccio del murale

E’ stata pubblicizzata come un’opportunità unica, dal valore inestimabile: “il miglior offerente potrà piazzare una placca con il suo nome vicino ad un nuovo murale di Shepard Fairey”. Alla fine però, come spesso succede a quello che tocca il nostro scopiazzatore folle della street art, qualcosa è andato storto. L’opera in questione è stata prodotta per circa un anno e mezzo or sono per il Los Angeles Hospital e la posa della placca con il nome del benefattore avrebbe dovuto svolgersi durante una cerimonia di inaugurazione con tanto di vip al seguito.

Inutile dire che la cerimonia non c’è mai stata ed il nome del collezionista – benefattore compare unicamente su una bella denuncia sporta alla corte di Los Angeles. Jeremy Larner, questo il nome del collezionista, ha infatti richiesto indietro i suoi soldi denunciando Art of Elysium, l’associazione benefica che ha curato l’intera faccenda: “Il murale è divenuto parte integrante di questo ospedale, i bambini lo adorano e vengono ogni giorno a vederlo” ha dichiarato al Los Angeles Times Jennifer Howell, direttrice dell’associazione.

Blu, Ericailcane e l’estate della Street Art

Blu e Ericailcane a Bologna (maggio 2011)

In tutto il mondo solitamente l’estate è portatrice di un gran rallentamento per quanto riguarda eventi e produzioni legate all’arte contemporanea. Quest’anno ovviamente c’è la Biennale di Venezia e le cose andranno in maniera diversa ma ad onor del vero esiste una forma artistica che in estate sembra mettere la quinta ed accelerare al massimo la propria carica creativa. Stiamo ovviamente parlando della Street Art, tecnica sempre più corteggiata dal mercato dell’arte che proprio durante la bella stagione spinge i propri protagonisti all’esterno con l’obiettivo di creare opere sempre più affascinanti e variopinte.

Le prime notizie ci giungono proprio dall’Italia. Blu ha accantonato la brutta vicenda della censura ai danni del suo murale per il MOCA di Los Angeles ed è tornato a Bologna per una nuova opera in collaborazione con il teammate di sempre Ericailcane. I due hanno da poco ultimato un nuovo murale di grandissime dimensioni. Ericailcane ha creato le sue ben note figure zoomorfe mentre Blu ha eseguito la gabbia dorata ed altri particolari. Inutile aggiungere che il risultato è a dir poco sensazionale.

Street art made in U.K., non solo Banksy

Ben Eine

In questi ultimi giorni il celebre art magazine Artinfo ha stilato una lista di 5 protagonisti della street art del Regno Unito, i quali molte volte finiscono per far da comparse a nomi ben più noti ma che non hanno nulla da invidiare ai loro colleghi in quanto a tecnica e visionarietà . Vorremmo riproporvi questa lista nella speranza di ricordarvi dei nomi che sicuramente lasceranno un segno all’interno della storia di questa meravigliosa tecnica artistica. Si parte con Ben Eine, classe 1970, autore di enormi lettere che solitamente campeggiano sulle saracinesche dei negozi di Londra, uno stile deciso e variopinto quanto essenziale che non manca mai di stupire i cittadini della capitale britannica.

Citato anche Paul Insect, classe 1971, celebre per le sue Baby Heads, facce di bambolotti con la testa squarciata da innumerevoli figure che sembrano rappresentare i loro pensieri o comunque un reticolo di simboli decisamente affascinanti.

Banksy senza maschera, nuovo libro per JR, mentre Phlegm prende l’aereo

Una nuova opera di Banksy apparsa a Los Angeles

Mentre la serata degli Academy Awards (meglio noti come Oscar del cinema) si avvicina, il nostro beniamino Banksy ha cominciato a produrre un cospicuo numero di murales nella città di Los Angeles, scaldando i motori per la fatidica cerimonia del prossimo 27 febbraio. Ebbene come già annunciato in un nostro precedente articolo, l’eroe della street art è in nomination con il suo documentario Exit Through The Gift Shop. In molti quindi si sono chiesti se Banksy salirà o meno sul palco per ricevere la prestigiosa statuetta in caso di vincita.

Ricordiamo infatti che l’identità dell’artista è ad oggi segretissima. Ebbene Banksy aveva deciso di mantenere l’anonimato grazie ad un travestimento ma la direzione dell’Academy ha bocciato in pieno questa richiesta: “Banksy ci ha chiesto di ritirare il premio indossando un travestimento in caso di vincita. Tuttavia la richiesta non può essere accolta per evitare possibili intrusi con in mente l’intento di emulare l’artista”. Insomma in caso di vincita Banksy dovrà calare la maschera.

Google e Red Bull rilanciano con lo Street Art View

Troppa grazia digitale ci verrebbe da dire pensando a questo nuovo lieto evento scaturito dal sempre più effervescente mondo dell’arte in versione internet. Alcuni giorni fa avevamo salutato con grande meraviglia la nascita del Google Art Project, piattaforma lanciata dal colosso di Mountain View che permette di osservare da vicino i più grandi capolavori dell’arte oltre che i più prestigiosi musei del globo, il tutto in versione street view. Ebbene a distanza di pochissimo tempo ecco che Google ci stupisce ancora per un progetto legato all’arte.

Questa volta una collaborazione con Red Bull ha dato inizio a Red Bull Street Art View, nuova piattaforma digitale tutta dedicata alla Street Art. L’impresa è quantomai ardua ma decisamente affascinante: raccogliere tutte le opere di street art sparse per il mondo, le quali verranno inserite nel sito di continuo ed anche il pubblico di internet potrà partecipare alla caccia al murale. Street Art View è ovviamente supportato dallo stesso motore di Street View ma l’attenzione è tutta per le opere create in strada.

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