Luca Vitone al Museion di Bolzano

L’inaugurazione della mostra personale di Luca Vitone al Museion di Bolzano  dà avvio alla serie di concerti all’aperto “Art meets Jazz”, eventi dedicati alla musica Jazz organizzati dal Südtirol Jazzfestival Alto Adige in collaborazione con Museion (da venerdì 6 a domenica 8 luglio). Letizia Ragaglia, direttrice di Museion e curatrice della mostra “Monocromo Variationen”, guiderà attraverso l’esposizione. L’artista sarà presente. Parole di saluto: Klaus Widmann, Presidente del Südtirol Jazzfestival Alto Adige.

Museion inaugura Monocromo Variationen, la personale dell’artista Luca Vitone (Genova 1964). Il percorso della mostra è un omaggio alla ricerca condotta dall’artista sin dagli anni Ottanta e un percorso di approfondimento, attraverso l’esposizione di opere eterogenee della tematica del monocromo.

Ingrid Hora al Museion di Bolzano

Mercoledì 4 luglio la facciata di  si illumina con una nuova “storia”: dalle ore 22 viene infatti proiettato il video “Die Wende” dell’artista Ingrid Hora (Bolzano, 1976). La proiezione sarà preceduta da un “artist talk”, un incontro in cui l’artista parlerà del suo lavoro in dialogo con la curatrice della rassegna, Frida Carazzato.  In una piscina un gruppo di anziane signore, cuffia bianca e costume blu, esegue composto una coreografia di nuoto sincronizzato. È questa la scena narrata dal video “Die Wende” grazie a cui la facciata del museo sembrerà invasa da un’enorme piscina. “Die Wende” è il titolo della coreografia in cui sono impegnate le signore.

Significa “volteggio” e si riferisce al giro completo compiuto dagli atleti del nuoto sincronizzato sott’acqua. La parola può voler dire però anche “svolta”: dopo la caduta del muro di Berlino il termine si riferisce infatti al processo che porta dal socialismo alla democrazia e dall’economia pianificata al capitalismo. L’ambivalenza della “svolta” compiuta dalle anziane signore rivela appieno il suo significato simbolico quando apprendiamo che le donne appartengono a un’associazione della Germania dell’Est attiva da oltre vent’anni.

Il Design Come Sintomo al Museion di Bolzano

Non v’è dubbio: mai come ora, il design è sintomo della cultura contemporanea. La mano del designer si cela dietro ogni oggetto o superficie della nostra epoca: il design cattura tutto e tutti in una fitta rete di relazioni, più o meno labili, argute allusioni e rimandi di sottesa ironia, divenendo il mezzo con cui la società si manifesta nella sua sostanza, svelando al contempo come vorrebbe essere e palesando il suo sapere, i desideri più incon-fessati, gli aneliti e gli struggimenti repressi, portando in superficie nevrosi e reconditi impulsi psicologici.

Ma la domanda è: cosa rivela esattamente il design? E in che modo? Cosa e come comunica? Qual è l’effetto dei segni nella nostra rapida e spesso automatizzata percezione quotidiana? Il design può parlare o la sua specificità fa in modo che, solo attraverso essa, entriamo emotivamente in rapporto con il mondo?

Claire Fontaine al Museion

Una sagoma dell’Italia composta da migliaia di teste di cerini bruciati, materiale “incendiario” per sottolineare la precarietà in cui si trova il paese e alludere alla catastrofe costantemente in agguato. È questa una delle installazioni che si troveranno di fronte i visitatori di “M – A – C – C – H – I – N – A – Z – I – O – N – I” – la mostra di Claire Fontaine che il 3 febbraio prossimo apre la stagione espositiva 2012 di Museion.

Il collettivo Claire Fontaine, fondato a Parigi nel 2004, prende il nome da una nota marca francese di quaderni e cancelleria. I suoi lavori, animati da una ricerca teorica, riprendono spesso a quelli di altri: Claire Fontaine si definisce infatti un’artista “ready made”, mettendo in discussione la figura stessa dell’artista, definita “singolarità qualunque” equivalente di un orinale o di una scatola di sapone “Brillo”, e quindi altrettanto intercambiabile. Quella a Museion è la prima personale del collettivo in un museo italiano. Le opere di Claire Fontaine nascono e si riferiscono a situazioni socio-politiche di scottante attualità, contengono brillanti metafore e una forte carica utopica. Al museo di Bolzano il collettivo presenta una selezione di lavori esistenti e nuove produzioni: dai video alle scritte al neon fino alle installazioni e alle “sculture-macchinari”.

La collezione attiva al Museion di Bolzano

Riattivare, ricomporre e “risvegliare” le opere smembrate, spente e riposte nei depositi del museo. È quello che accade nella mostra “La collezione attiva” ( in visione dal 25 novembre 2011 al 16 settemrbe 2012) con cui Museion chiude la stagione espositiva 2011 – il titolo si riferisce all’atto di riattivazione dei video e delle installazioni in occasione della loro presentazione.

In mostra una selezione di opere di recente acquisizione dalla collezione Museion, la maggior parte presentate per la prima volta. Tra queste, l’installazione di Vito Acconci Candy Bar From GI Joe, 1977 e From Here to There di Jana Sterbak, presentata alla biennale di Venezia nel 2003; Particle Projection (Loop), 2007 di Simon Starling e il video di Francesco Jodice Dubai_Citytellers (2010). La mostra offrirà anche l’occasione per vedere e rivedere importanti opere della collezione quali A Change Of Mind, 2007 di Elmgreen & Dragset e Sediments Sentiments (Figures of Speech), 2007 di Allora & Calzadilla.

Carl Andre al Museion di Bolzano

Padre fondatore della Minimal Art, leggenda vivente, con le sue opere radicali Carl Andre ha rivoluzionato il concetto di scultura e influito fortemente sullo sviluppo dell’arte del XX secolo. A pochi mesi dal conferimento del prestigioso premio della Roswitha Haftmann Stiftung, il Museion di Bolzano dedica a questo importante artista americano la prima celebrazione museale in assoluto per l’Italia.

Più di venti sculture, opere di medie e piccole dimensioni dalla fine degli anni Cinquanta ad oggi provenienti da collezioni pubbliche e private verranno presentate dal 16 settembre nelle sale del Museion. Tra le famose installazioni di grande formato anche Wirbelsäule (colonna vertebrale) opera realizzata nel 1984 a Basilea, raramente esposta, che verrà presentata nello spazio pubblico davanti al museo. Particolare attenzione verrà dedicata ai Poems, opere testuali poco conosciute, ma di importanza fondamentale per il pensiero e l’arte di Carl Andre.

Teresa Margolles al Museion di Bolzano

Le città di Kassel e Bolzano in Europa: a prima vista realtà differenti e lontane dalle quotidiane storie di violenza di molte città latinoamericane. Ciò nonostante proprio la Kunsthalle Fridericianum a Kassel e il Museion a Bolzano hanno scelto di diventare amplificatori del disagio di Ciudad Juárez, al centro della mostra “Frontera” di Teresa Margolles. L’esposizione, a Kassel fino allo scorso febbraio, viene presentata a Bolzano dal 29 maggio al 28 agosto 2011.

Frontera è una riflessione sul dolore provocato dalle drammatiche proporzioni del crimine organizzato nella società messicana e in particolare sugli assassinii e sulle sparizioni avvenuti a Juárez, la città di frontiera sul confine del Messico con gli Stati Uniti che dà il nome alla mostra. Con più di 3.000 assassini in un anno, più di 700 donne catturate, torturate e uccise, Juárez è considerata una delle città più pericolose al mondo.

Stefano Arienti e Massimo Bartolini ripensano la collezione di Museion

L’operazione e’ imponente: saranno piu’ di 1300 le opere dalla collezione di Museion –molte mai esposte prima –per la mostra che si inaugura oggi e chiude la stagione espositiva 2010 del museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano. “-2+3 …”: il titolo sembra evocare operazioni algebriche, e’ in realtà una sintesi della complessa azione di spostamento delle opere dai depositi del piano interrato (-2) agli spazi espositivi del terzo piano. Registi dell’operazione gli artisti Stefano Arienti e Massimo Bartolini, che Museion ha invitato a confrontarsi in veste di curatori con la propria collezione e la sua storia.

Parte della collezione di Museion, cosi’ come si trova all’interno dei depositi, trova quindi spazio sui piani espositivi, pur mantenendo la sua attività interna: le opere infatti possono essere normalmente richieste in prestito o ritornare dalle mostre a cui sono state prestate. Il visitatore ha quindi l’occasione di partecipare alla normale attività del museo sulla collezione, cosi come alle modalità di conservazione e di archiviazione.

Grande antologica di Isa Genzken al Museion

Più di cinquanta opere provenienti da importanti collezioni private europee e dalla collezione di Museion saranno in mostra dal 10 settembre a Bolzano per la prima antologica dell’artista in un museo italiano. Isa Genzken (Bad Oldesloe, 1948), una delle più interessanti artiste del secondo dopoguerra, è stata consacrata a livello internazionale dalla partecipazione alla Biennale di Venezia 2007, in cui ha rappresentato la Germania. Fin dagli anni Ottanta del secolo scorso si è affermata come un indubbio punto di riferimento per gli sviluppi e le ricerche sull’arte plastica – tema a cui Museion ha dedicato quest’anno diversi appuntamenti del programma espositivo.

La mostra a Museion intende offrire un approccio all’eterogenea opera dell’artista con un percorso sganciato da griglie cronologiche, che si snoda attraverso i diversi nuclei fondamentali della sua produzione. La straordinaria capacità di rinnovare il proprio linguaggio e modo di operare, un approccio fisico e diretto con la realtà che ci circonda nella quotidianità, così come il confronto con l’architettura sono alcune delle cifre del percorso artistico della Genzken.

Nico Vascellari al Museion di Bolzano

Artista sciamano capace di stregare e intrattenere, attraversato dall’urgenza di plasmare e unificare le piu’ diverse forme espressive in una continua osmosi e ridefinizione dei confini fra arte e vita. E’ Nico Vascellari, il protagonista del progetto espositivo che verrà inaugurato venerdi’ 4 giugno a Museion. La mostra, a cura di Letizia Ragaglia, si inserisce nel programma di Museion dedicato alle diverse declinazioni della scultura. Il progetto di Vascellari ruota attorno ad un imponente monolite ottenuto dal calco di un frammento di montagna fatta esplodere per dare origine al lavoro. Dal calco e’ stata realizzata una fusione in bronzo che il giorno dell’inaugurazione diventerà la cassa di risonanza delle percussioni dell’artista, a loro volta amplificate dai musicisti Aaron Dilloway e C. Spencer Yeh. Accanto alla scultura verranno presentati una serie di collage – che hanno come tema il tramonto e sono intesi come studi per l’illuminazione della scultura stessa – assieme ad altri nuovi lavori. Dopo l’inaugurazione, anche la traccia sonora della performance inaugurale rimarrà nelle sale di Museion.

Partendo da una formazione underground come leader del gruppo punk-noise dei With Love, esperienza di recente rivisitata nel progetto Lago Morto sviluppato per la Kunstalle di Graz nel 2009, Vascellari si muove nel campo della cultura underground e delle arti visive utilizzando la fotografia, il video e la scultura, affidando alla performance la chiave interpretativa del suo lavoro.

Madame Hirsch vista da Brigitte Niedermair

Un viaggio lungo anno, un diario per immagini sospese in un gioco ambiguo tra finzione e realtà, artificio e naturalezza: l’artista Brigitte Niedermair ha raccontato un anno di vita della signora Renate Hirsch Giacomuzzi nella mostra Madame Hirsch, che inaugura a Museion di Bolzano il 20 novembre prossimo.

Con Madame Hirsch Brigitte Niedermair, nota artista di origine meranese, si è per la prima volta cimentata in una sorta di diario di bordo di alcuni momenti di vita della signora Renate Hirsch Giacomuzzi. Assecondando le naturali pose da life style che appartengono alle sue ritualità quotidiane ed alle sue cadenzate abitudini di vita mondana – dalle imprescindibili vacanze invernali a St. Moritz a quelle estive a Cala di Volpe in Sardegna, dai riti della festa di Natale a quelli della Pasqua fino all’immancabile appuntamento annuale al ballo delle debuttanti all’Opera di Vienna – il visitatore/spettatore viene immerso in un susseguirsi di set cinematografici “naturali” trattenuti dall’obiettivo fotografico.

Grande mostra di Monica Bonvicini al Museion di Bolzano

Dal 3 ottobre il MUSEION – museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano porta per la prima volta in Italia dopo il 1997 un progetto espositivo interamente dedicato al lavoro dell’artista Monica Bonvicini. Considerata una delle più originali e autorevoli esponenti dell’arte contemporanea internazionale, Monica Bonvicini ha sviluppato la sua ricerca espressiva e formale nell’ambito della scultura ambientale.

Nel corso dell’ultimo decennio ha prodotto video, installazioni e fotografie che hanno come focus la decostruzione della presunta neutralità dell’architettura e dell’arte moderna. I suoi lavori, spesso venati di un sottile humor, rileggono in modo dissacrante alcuni miti contemporanei, mettendo a nudo i rapporti di potere emergenti dagli scenari abitativi.

Il cuore dell’esposizione concepita per MUSEION è costituito da Stonewall III (2002), un’installazione di grandi dimensioni realizzata con tubi d’acciaio galvanizzato e maglie di catene intrecciate in mezzo a cui si inseriscono lastre sfondate di vetro infrangibile. L’insieme richiama alla mente un campo d’addestramento per combattenti o una struttura sadomaso, mentre il titolo dell’opera rievoca la serie di violenti scontri avvenuti nel 1969 fra la comunità gay e la polizia di New York.

Transart 09

E’ a settembre che soffia il vento del contemporaneo. Progetti sperimentali, concerti, teatro-danza, videoconferenze, performance letterarie e spettacoli multimediali compongono il multiforme programma di Transart09, che attraverserà Bolzano dall’11 settembre al 9 ottobre.

La musica contemporanea di Martin Matalon, Wolfgang Rihm e Paul Hindemith, nell’esecuzione dell’International Ensemble Modern Academy, sarà la trama sonora di due pellicole di culto nel loro genere: Un Chien Andalou di Salvador Dalì diretto da Luis Buñuel e Im Kampf mit dem Berge di Arnold Fanck. Un’inaugurazione all’insegna della più stretta interazione tra generi artistici, quella dell’11 settembre all’Ex Alumix, sede inedita per il Festival. Situato nella zona industriale di Bolzano, sarà il cuore di questa nuova edizione.

Tra le new entries del Museion c’è Francesco Jodice


Oggi il Museion di Bolzano inaugura il quarto e ultimo incontro della stagione estiva nell’ambito della mostra New Entries!, una serie di incontri con alcuni dei maggiori protagonisti dell’arte contemporanea. Il progetto offre la possibilità per il pubblico di incontrare e conoscere gli artisti e il loro lavoro, permette di intensificare e concretizzare gli obiettivi che Museion, come luogo di incontro, come laboratorio di cultura e come istituzione, si è prefissato.

Gli artisti invitati incontreranno i visitatori nelle sale espositive al fine di mostrare in maniera conviviale e spontanea la relazione tra il proprio lavoro e la sede espositiva, nonché la presentazione delle tematiche affrontate nella loro pratica artistica. Dopo Elisabeth Hölzl, Olivier Menanteau e Luis jacob è il turno di Francesco Jodice che discuterà con il pubblico del suo concetto di “poetica civile”, cioe’ la capacità dell’arte di prendere parte ai sommovimenti geopolitici e sociali di cui e’ inevitabilmente parte.

preload imagepreload image