Da un recente sondaggio condotto dall’istituto di statistica britannico è emerso un dato allarmante. centinaia di dipinti, sculture ed altre opere sono vittime di danneggiamenti proprio quando dovrebbero essere nelle fidate mani dei più celebri e rinomati musei del Regno Unito. Alcune opere di Andy Warhol e Tracey Emin fanno parte della lista nera a cui si aggiungono anche diverse sculture barocche, dipinti antichi e altri reperti come le ossa di un dinosauro.
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Arriva il MOCA…di Montecatini
320mila euro di cui 180mila di fondi europei giunti tramite la regione ed ecco che anche dalle nostre parti sorge il MOCA. Ovviamente non stiamo parlando del celebre museo losangelino capitanato dal volpone Jeffrey Deitch ma di un nuovo polo nostrano situato a Montecatini, vale a dire il Montecatini Contemporary Art.
A Los Angeles vogliono la testa di Jeffrey Deitch
Ulteriore svolta al negativo nel giallo MOCA. Come ben ricorderete il museo è stato negli ultimi giorni al centro giorni di numerose polemiche dopo l’ingiusto licenziamento di Paul Schimmel, curatore capo del museo in carica da oltre 22 anni. Schimmel ha innescato una girandola di eventi che fanno capo ad un unico responsabile, vale a dire Jeffrey Deitch.
La scellerata gestione di Deitch, che di fatto ha trasformato il MOCA in una galleria privata ultrapop, non accenna a cambiare di una virgola. Il museo losangelino ha infatti già messo in programma una mostra chiamata Fire in the Disco, vale a dire una retrospettiva ragionata sulla storia della disco couture sul suo impatto sull’arte.
Lorenzo Giusti al MAN di Nuoro ma in Sardegna non sono contenti
Il Man di Nuoro, come forse molti di voi già sapranno, ha trovato il suo nuovo direttore. Dopo la dipartita di Cristiana Collu sarà quindi il bravo Lorenzo Giusti, co-direttore dell’ormai defunto EX3 di Firenze. La scelta ha decisamente sbaragliato ogni pronostico ed ha lasciato un poco a bocca asciutta tutti coloro i quali avevano già malignato circa la futura elezione di un direttore sardo e con poca esperienza.
Eppure non tutti sono contenti visto che Francesca Ghirra di Sel, Sinistra Ecologia e Libertà, presidente della commissione Cultura a Cagliari, ha pubblicato le seguenti parole sul suo account di Facebook: “Il MAN ha un nuovo direttore artistico e io, lungi dal dubitare della sua preparazione e competenza professionale, sono molto pessimista e infastidita di come nel nostro paese vengono condotte le selezioni pubbliche”.
Un artista sfigura Picasso
Il celebre dipinto Donna su poltrona rossa di Pablo Picasso si è trasformato in un tragico bersaglio, vittima di un attacco vandalico portato a termine lo scorso mercoledì alle tre del pomeriggio alla de Menil Collection di Houston. Un uomo si è avvicinato al capolavoro del 1929, ha applicato uno stencil ed ha sprayato sulla tela un bel toro con su scritto la parola Conquista a caratteri cubitali.
L’intero incidente è stato filmato da un testimone munito di telecamera che ha poi postato il tutto su youtube. Nel video è possibile vedere l’attentatore che alza le mani sul dipinto e applica lo stencil incriminato. Attualmente la polizia sta compiendo delle indagini per venire a capo dell’intera storia.
Non si brinda senza Bellini
In questi giorni la notizia è rimbalzata su tutti i magazine di arte contemporanea: Andrea Bellini lascia il Castello di Rivoli per il CAC di Ginevra ed il museo torna a nuotare nel grande mare della tristezza che ormai da tempo bagna la nostra martoriata Penisola. L’accoppiata Beatrice Merz / Andrea Bellini non ha certo contribuito a proiettare il museo nell’olimpo dell’arte contemporanea internazionale anzi, tra Arte Povera e sbadigli, Rivoli ci ha fatto vedere ben poco nei circa 2 anni di gestione del duo.
Due direttori, due profumati stipendi e molto poco da vedere: Possiamo migliorare e lo faremo”, queste le parole ( dichiarate al quotidiano La Stampa) della coppia di fronte al colossale buco di 480 mila euro, scavato all’interno dei bilanci del povero museo nel marzo 2011. Di fatto per migliorare si è fatto ben poco, 2.2 milioni di euro elargiti dalla Regione per il museo, 145 milioni di euro a testa per lo stipendio annuale dei due direttori.
Una MAXXI rissa
Il tracollo del MAXXI di Roma somiglia troppo a quello che negli ultimi mesi stiamo assistendo nel resto del nostro martoriato stivale. Andiamo a farvi il riassunto di questa assurda telenovela. Circa un mese fa la decisione presa dal Mibac di commissariare il museo per un presunto buco nel bilancio. Di fatto il ministero aveva già da tempo chiuso i rubinetti, pregiudicando così il bilancio preventivo del 2012. Insomma una situazione del tipo “ti levo i soldi e poi dico che non hai soldi”. La presidenza del museo si era invece difesa sciorinando 450 mila visitatori nel 2011 ed una capacità di autofinanziamento di circa il 50% per quanto riguarda i fondi necessari alla sopravvivenza, tutto questo nonostante il taglione del 43% dei fondi statali che abbiamo citato poco fa.
In tutto questo bisogna calcolare il disastroso danno d’immagine subito dal museo, quasi tutti i più importanti quotidiani internazionali hanno parlato di questa vicenda e ciò non è senz’altro salutare per la ricerca di nuovi sponsor.
Il MAXXI commissariato da una nazione commissariata
Polemiche, baruffe, bugie e controbugie. La strana vicenda del commissariamento del MAXXI di Roma ha il solito sapore della farsa all’italiana. Questa volta però è lo stato, nella fattispecie del Mibac, ad aver innescato una polemica che sinceramente potevamo risparmiarci. I bilanci del museo sono chiarissimi, Lorenzo Ornaghi sembra non vederli ed intanto volano dichiarazioni del tipo: “avviare un processo di commissariamento non significa necessariamente commissariare.
Si tratta di un processo dovuto”, insomma cosa da queste dichiarazioni non è certo se il ministero abbia intenzione o meno di commissariare il museo. Intanto contro lo spauracchio si sono mosse numerose forze politiche ed anche la Regione Lazio, all’interno della partnership della Fondazione MAXXI, ha depositato una mozione per : “scongiurare il commissariamento da parte del Mibac e a sollecitare in tutte le sedi opportune lo sblocco della partecipazione regionale, anche in relazione all’erogazione dei relativi fondi già impegnati”.
Pranzi ed altre spese fantasma, il museo chiude i battenti dopo soli sei mesi
A volte, quando si tratta di istituire un nuovo polo museale, le amministrazioni pubbliche sono capaci di rimediare sonore cantonate. Di musei di arte contemporanea ve ne sono sicuramente molti ma c’è sempre un progetto pronto per riqualificare un area urbana disagiata o una città un poco in ombra. Tali intenti sono sicuramente nobili ma quando si parla di sviluppare un’architettura monumentale, creata da un archistar pluricelebrato, bisognerebbe andarci con i piedi di piombo e valutare attentamente ogni aspetto.
Una volta creato il contenitore bisogna avere i soldi e le abilità per mettere al suo interno i tanto sospirati contenuti. Purtroppo molte amministrazioni misurano tutto con l’effetto Bilbao, dove il Guggenheim di Frank Gehry ha di fatto portato alla ribalta una città che in passato non aveva poi molto da offrire al turismo internazionale. Ecco quindi che secondo questo schema collaudato, giusto sei mesi fa ad Avilés (cittadina della Spagna che dista circa 290 chilometri da Bilbao) è sorto il Niemeyer Center.
Expanded Video al MAXXI di Roma
Expanded Video presenta in anteprima italiana al MAXXI di Roma ( in visione dal 4 maggio al 5 giugno 2011) alcuni lavori video e le performance live di Jacob TV, Masbedo, Martha Colburn e People Like Us (aka Vicki Bennett). Organizzato in collaborazione con Fondazione Musica per Roma, la rassegna nasce dal confronto e dall’interazione tra forme di creatività differenti che definiscono un linguaggio comune, in cui ascoltare e vedere diventano momenti analoghi ed equivalenti.
Pur lavorando in modi e contesti diversi, nelle opere di questi artisti c’è un forte legame con la realtà politica, sociale ed economica, e l’esigenza di mettere in scena le contraddizioni e l’incoerenza del mondo contemporaneo. L’atto creativo diventa così un atto critico, che invita lo spettatore ad una esplicita presa di coscienza. Le loro opere, in cui i diversi linguaggi si fondono in un’integrazione perfetta, sono accomunate dall’emancipazione da vincoli e convenzioni legate al singolo medium. Il suono diventa narrazione e l’immagine si dissolve in un ritmo sempre diverso.
I Voina vincono 14.000 dollari con un…pene
Vi ricordate i Voina? Beh per chi si fosse perso i nostri precedenti articoli possiamo ribadire che i Voina (guerra in russo) sono un collettivo artistico estremamente provocatorio che spesso e volentieri concepisce azioni performative ai limiti della legge. Non a caso Leonid Nikolaev e Oleg Vorotnikov, due membri dello scoppiettante gruppo, sono da poco usciti di galera grazie ad una cauzione pagata dal noto street artist Banksy.
I due erano finiti in prigione proprio a causa di una performance in cui il gruppo aveva rovesciato alcune macchine della polizia. Ma di azioni contro l’establishment politico e dell’arte i Voina ne hanno compiute a bizzeffe, basti pensare a quando hanno tirato dei gatti vivi addosso a dei lavoratori del McDonald’s o quando hanno dato il via ad una vera e propria orgia all’interno di un museo statale o meglio ancora quando hanno rubato un pollo al supermercato per poi nasconderlo dentro la vagina dei un membro del gruppo.
Il collettivo URTO occupa il PAN di Napoli
Il polo museale napoletano sprofonda nell’abisso, PAN e MADRE sono ormai vittime dei brogli politici e delle gestioni scellerate che hanno di fatto chiuso le porte in faccia ai talenti emergenti del territorio. Ed allora che fare? Una risposta certa è arrivata lo scorso 7 marzo da parte del collettivo URTO, agguerrito gruppo di 270 artisti partenopei in cerca di una piattaforma reale, un laboratorio di ricerca dove poter far rinascere l’arte contemporanea made in naples.
Se leistituzioni non rispondono alle disperate richieste del popolo creativo non resta altro da fare che costringere le stesse ad una reazione tramite un’azione risolutiva e così hanno fatto i giovani del collettivo, occupando simbolicamente il PAN, Palazzo delle arti di Napoli. “Insieme con altri protagonisti del movimento – hanno spiegato i coordinatori del movimento Sebastiano Deva e Walter Picardi – proponiamo di rendere il PAN motore propulsivo delle attività del collettivo ed oltre, dando vita ad una sorta di laboratorio dove si renda possibile far confluire le proposte ispirate provenienti dalla scena artistica napoletana.”
Il CAM chiama e la Germania risponde
Ricorderete certamente lo strano caso del direttore del CAM, contemporary Art Museum di Casoria. Per chi si fosse persa la notizia, vi ricordiamo che agli inizi di febbraio Antonio Manfredi aveva issato la bandiera tedesca sulla porta principale del msueo ed aveva chiesto asilo politico in una lettera inviata al cancelliere Angela Merkel, poiché vittima della camorra ed impossibilitato a proseguire le normali attività culturali dell’istituzione.
Manfredi aveva inoltre proposto di trasferire lo staff e l’intera collezione del museo in Germania, abbandonando di fatto una terra già fin troppo bersagliata da numerosi attacchi al suo patrimonio culturale. Ebbene il Corriere del Mezzogiorno ci informa che lo scorso lunedì, in mattinata, una delegazione formata dal console tedesco Christian Much, dal direttore del Goethe Institut di Napoli Maria Carmen Morese e dall’addetto alla cultura del consolato tedesco Atonia Weber, si è recata a far visita al tanto chiacchierato museo d’arte contemporanea.
The Art of Video Games, i videogiochi vanno al museo
Dopo aver riempito pagine e pagine dei magazine e dei blog d’arte di tutto il mondo con lo scandalo della censura al video A Fire in My Belly, opera del compianto David Wojnarowicz, lo Smithsonian National Portrait gallery di Washington DC torna a far parlare di se ma questa volta per un’affascinante mostra. Il titolo dell’evento è The Art of Video Games e sarà ospitata presso la chiacchieratissima istituzione dal 16 marzo 2012 fino al 30 settembre dello stesso anno.
Si avete capito bene, la mostra si terrà tra circa un anno. Ma perchè? la ragione è presto detta, l’evento sarà interamente dedicato ai videogiochi e partirà dagli albori del divertimento elettronico rappresentati da Pac-Man e Pitfall! sino a giungere alle meraviglie tridimensionali dei nostri giorni come Super Mario Galaxy 2.