Piero Ciampi – Adius

Genio e sregolatezza, alcool ed ironia ma soprattutto un immenso talento che l’Italia non gli ha mai riconosciuto. Questo è Piero Ciampi, autore ruvido,girovago e sfacciato ma dalla poetica infinita. Il cantautore livornese ha creato il suo mito con una manciata di album, snobbati dalla critica e dal pubblico dell’epoca. Indimenticabili le sue canzoni Andare camminare lavorare, Cristo tra i chitarristi, Uffa che noia, Il vino, Adius e Te lo faccio vedere chi sono io.

Nick Cave e Warren Ellis – White Lunar

Torna il cavaliere nero della musica contemporanea e lo fa in grande stile con una colonna sonora che riesce a vivere di luce propria anche senza l’ausilio di immagini. Nick Cave e Warren Ellis, suo vecchio collaboratore con i Bad Seeds, compongono questa piccola perla musicale dai toni sommessi e lievi che emozionano. White Lunar è totalmente differente da quanto fatto dai Bad Seeds, ci sono i sei minuti di Song for Bob, una meraviglia di archi e piano.

Múm – Sing along to songs you don’t know

Non saprei come pronunciarmi su questo quinto album dei Múm, certo mi piace la loro armonia fiabesca, le loro pianoline, i loro strings tremolanti ed i ritmetti digital beat anni 80 con risvolti happy. Ma c’è qualcosa in questo Sing along to songs you don’t know che non mi convince. Tutto prestabilito e ben confezionato, voci che alternano tra maschile e femminile, ambientazioni lo-fi, marimba e quanto altro che potrebbe pure suonare innovativo se non fosse per la struttura delle canzoni che è decisamente troppo “giàsentito giàvisto giàsuonato”.

David Sylvian – Manafon

Torna il barone della musica intimista, è infatti da poco uscito il nuovo disco di David Sylvian ex leader dei Japan e carsimatica voce dai toni profondi e drammatici. Languido, e scarno come se stesse leggendo versi di poesie Sylvian plasma questo Manafon partendo dall’avant-garde, dall’improvvisazione elettroacustica e dalla post-glitch elettronica.

Girls – Album

Album ( semplicemente ), il debutto dei Girls propone vecchie atmosfere e vecchie sonorità che riaffiorano. Un tot di Beach Boys ed un tot di lo-fi e anche se tante cose sembrano già sentite la loro sporcizia unita alla disincantata voce di Christopher Owens.

Plastic Ono Band – Between My Head and the Sky

76 anni e non sentirli, Yoko Ono da poco incoronata regina dell’arte alla Biennale di Venezia, lancia il suo nuovo disco con la Plastic Ono Band, storica formazione che questa volta si è lasciata aiutare da Cat Power e Le Tigre, segno che la Yoko non ha mai smesso di proiettarsi in avanti sia nell’arte contemporanea sia nella musica.Garage rock a go-go in questo Between My Head and the Sky, fin dalla prima traccia Waiting for the D Train.

Antony and the Johnsons – The Crying Light

Album uscito nella prima metà del 2009 ma che non avevamo ancora potuto recensire. Questo nuovo capitolo del poetico Antony Hegarty risulta essere meno complesso ed ermetico di I Am A Bird Now ma la fluidità e la maestosità di un’orchestrazione perfetta rimane la cifra stilistica di un grande autore che riesce a trasformare la musica in esperienza visiva. Arte contemporanea per le orecchie questo The Crying Light che trae la massima intensità da melodie minimaliste e basiche, liriche sommesse ma emozionanti che sembrano aprire una porta tra nascita, vita e morte.

Scarlett Johansson e Pete Yorn – Break Up

Scarlett Johansson non aveva niente di meglio da fare che mettersi a cantare e dopo aver rivisitato la storica song Summertime composta da George Gershwin ed aver cantato Last Goodbye di Jeff Buckley,  la bellissima e bravissima attrice ha deciso di incider un secondo album ispirato agli storici duetti di Serge Gainsbourg e Brigitte Bardot. Per questa nuova fatica intitolata Break Up la Johansson ha scomodato il cantautore americano Pete Yorn.

Volcano Choir – Unmap

Ascetico, intimista, poetico e chi più ne ha più ne metta. Questo disco di Volcano Choir è il prodotto di una persona chiusa all’interno di un rifugio per mesi in compagnia della sola chitarra e diavolo se suona bene! Nella traccia Wolves ad esempio voci, suoni ed imprevisti sonori si fondono all’insegna della sperimentazione.

Pearl Jam – Backspacer

Nono ed attesissimo album dei Pearl Jam, osannati e molto spesso criticati dai loro stessi fan. Mi piacerebbe molto lodare la band capitanata da Eddie Vedder e dire che questo Backspacer sia un ritorno alla rivoluzione grunge o comunque alternativa della Seattle anni ’90. Purtroppo dischi come Ten, Vs. e Vitalogy chi te li fa più? neanche i Pearl Jam purtroppo.

Al via il Romaeuropa Festival

Apre il prossimo 23 settembre a Roma il 24a Romaeuropa Festival: oltre due mesi di spettacolo con 45 appuntamenti per un programma che fino al 2 dicembre si articolerà tra la magia e le ossessioni della scena contemporanea.

Il Festival, realizzato dalla Fondazione Romaeuropa in collaborazione con Telecom Italia, si svolge per il secondo anno sotto la direzione di Fabrizio Grifasi, con Monique Veaute vicepresidente e Giovanni Pieraccini presidente e apre il sipario su un panorama artistico la cui vitalità è sinonimo di fantasia creativa, immagini polemiche, creazioni edonistiche, confermando Romaeuropa prestigiosa ribalta internazionale.

The Jesus and Mary Chain – The Power Of Negative Thinking: B-Sides & Rarities

Difficile da capire oggi l’importanza di una band come the Jesus And Mary Chain. Eppure in quel pastrocchio indie della scena musicale inglese di metà anni 80 loro debutto del 1985 dal titolo Psychocandy fu veramente qualcosa di nuovo. Una bella ventata d’aria fresca contornata da concerti live pieni di feedback e rumori distorti di ogni genere, a volte ripetuti per venti o trenta minuti mandando letteralmente in bestia il pubblico.

Q-Tip – Kamaal The Abstract

Non un gran disco questo di Q-Tip ma sicuramente interessante. C’è un poco di tutto in Kamaal The Abstract e devo dire che questa nuovo incrocio tra jazz, be-bop e rap tiene alto il morale della truppa con spunti interessanti. Feelin e A Million Times mi sembrano i pezzi più carini ed armonicamente ben costruiti.

Attesissima la mostra di Bob Dylan a Copenaghen

Girando per la rete GlobArtMag ha trovato un articolo che parla di una mostra del cantante Bob Dylan che si terrà il prossimo anno in Danimarca. Di seguito trovate lo scritto completo apparto ieri sul sito Rauters.

Scrive, canta, qualche volta sale anche sul ring per un po’ di boxe. Ma Bob Dylan è bravo anche in un altro tipo di arte, dal momento che è un pittore piuttosto affermato. Circa 100 lavori del famoso musicista saranno in mostra alla Galleria nazionale danese (Statens Museum for Kunst) il prossimo anno, come confermato oggi dallo stesso museo.

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