VIOLENCE. L’arte interpreta la violenza

Dal 22 aprile al 10 giugno 2012 il Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara ospiterà la mostra collettiva VIOLENCE. L’arte interpreta la violenza, scelta per la XV edizione della Biennale Donna e organizzata dall’UDI – Unione Donne in Italia di Ferrara e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara.

Continuando il percorso iniziato nelle precedenti tre edizioni, la Biennale Donna ancora una volta si prefigge il compito di individuare ed esplorare tematiche legate a problemi socioculturali, identitari, comportamentali e geopolitici, interpretati grazie all’acuta creatività di alcune delle più note voci femminili dell’arte contemporanea. Curata da Lola Bonora e Silvia Cirelli, l’esposizione propone il percorso di sette artiste già affermate a livello internazionale e la cui ricerca è da tempo incentrata sul tema della violenza, una questione purtroppo ancora oggi molto attuale.

Non è facile, a Palazzo Incontro una mostra che invita a non fermarsi alla superficie

Inaugura il 9 novembre la mostra Non è facile a cura di Claudio Libero Pisano, primo appuntamento di un ciclo di quattro incontri espositivi del Contemporaneo all’interno di Palazzo Incontro a Roma. Il titolo della mostra esprime un voluto doppio livello di lettura che unisce tra loro – come in un dialogo ideale – i cinque lavori degli artisti esposti. Ad un primo sguardo, le opere si presentano cariche di empatia e grande riconoscibilità nel segno e per l’uso di colori fortemente caratterizzanti. Ma, ad un’osservazione più attenta, si tratta di opere che chiedono di andare oltre. Oltre l’apparente e una lettura solo appagante, per potersi immergere in territori e interrogativi non esclusivamente estetici né rassicuranti.

Non è facile è un monito a non fermarsi alla leggerezza evanescente della superficie. L’universo interpretativo è colmo di significati, non sempre immediatamente riconoscibili, che si rivelano solo nel saper guardare. Oltre l’immagine stessa che l’artista ci offre e che egli stesso invita a superare, trasfigurandola, per coglierne l’essenza. Ci vuole attitudine, predisposizione d’animo. Non è facile avere l’una e l’altro.

Addio Nancy Spero

Nancy Spero, artista pioniera e sperimentale nonché fervente promotrice del femminismo in ambito artistico è morta all’University Hospital di New York lo scorso  fine settimana alla veneranda età di 83 anni. La vita dell’artista è stata caratterizzata da una ferrea devozione alla giustizia sociale che la stessa ha messo continuamente in gioco durante la sue pratiche politiche ed artistiche.

Nel 1969 l’artista ha collaborato al varo dell’Art Workers Coalition, un gruppo aperto di artisti, filmakers, scrittori e critici schierato contro la politica di esclusivismo dei musei d’arte contemporanea. Tra i membri della coalizione figurarono importanti nomi del contemporaneo come il gallerista Tony Shafrazi, l’artista minimalista Carl Andre e l’artista concettuale Dan Graham.

Un’americana a Roma

 Lo Studio Stefania Miscetti presenta il 21 maggio BLUE un nuovo lavoro dell’artista statunitense Nancy Spero (Cleveland, 1926) realizzato appositamente per lo spazio della galleria, dopo le precedenti mostre personali del 1991 e del 1996.

Co-fondatrice nel 1972 del gruppo AIR- Artists in Residence, prima galleria di New York gestita da sole donne, Spero appartiene alla prima generazione di artiste americane vicine al movimento femminista. La sua ricerca si è sempre indirizzata verso la costruzione di una soggettività nuova, credendo come lei stessa affermerà più volte, che: “la storia non è fissa ma mutevole, aperta all’interpretazione, e continua a vivere accumulando nuovi significati. Si tratta quindi di un’idea molto sovversiva poiché significa che la storia può essere cambiata, che i rapporti di potere possono essere rovesciati per il fatto che scegliamo di ricordare ciò che alcuni possano ritenere sia meglio dimenticare. Questa è la prerogativa dell’artista”.

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