Firma anche tu per il rilascio di Ai Weiwei

La risposta della Cina alle tante voci di protesta contro la surreale vicenda Ai Weiwei è arrivata proprio in queste ultime ore e stiamo parlando di dichiarazioni scioccanti. “Gli Stati Uniti devono smetterla di interferire con quello che succede nelle altre nazioni” queste le parole del ministro degli esteri Hong Lei apparse in un comunicato diramato lo scorso sabato.

Le dichiarazioni del ministro giungono dopo un vero e proprio polverone sollevato da numerose associazioni governative a difesa dei diritti umani e dal popolo della rete. La Cina sbatte quindi la porta in faccia al mondo intero, un mondo fatto non solo di artisti e creativi ma di persone che da sempre lottano per la difesa dei diritti umani. Weiwei è stato arrestato lo scorso 3 aprile per “reati economici” non ben specificati, la notizia è giunta dopo oltre 4 giorni di sospetto silenzio delle istituzioni cinesi.

Affrettati, anche tu puoi essere in Biennale!

You too can be in the Biennale, anche tu poi essere in Biennale. Con questo (non volutamente) ironico titolo The Art Newspaper fotografa in pieno lo spirito della prossima Biennale di Venezia 2011 al paragrafo Vittorio Sgarbi. Lo stimato magazine d’arte parla di 1.200 artisti in totale di cui circa 200 saranno presenti all’interno del Padiglione Italia. Sempre secondo The Art Newspaper,  il Vittorione Nazionale® mira ad inserire all’interno della manifestazione tutti gli artisti attivi nell’ultima decade, con un particolare accento su coloro i quali sono stati dimenticati o comunque poco conosciuti.

Certo è che se in Italia si volessero selezionare 1.200 grandi artisti da inserire all’interno della manifestazione bisognerebbe chiamare a raccolta l’intera storia dell’arte nazionale, partendo dal medioevo. Ironie a parte, il rischio di riempire Venezia con opere create dal dopolavoro degli impiegati delle poste e così facendo demolire definitivamente l’intera scena nostrana è alto. Charles Saatchi ha preteso di trasformare la Gran Bretagna nella patria dell’arte immettendo di colpo una miriade di nuovi nomi, gli effetti delle sue azioni sono sotto gli occhi di tutti e il Vittorione Nazionale® rischia di bissare.

Il Giappone sceglie Tabaimo per la Biennale di Venezia 2011

Noi non ci stancheremo mai di ripeterlo: siamo ancora ad un anno di distanza dalla ormai ambitissima Biennale di Venezia edizione 2011 eppure sembra essere divenuta una consuetudine quella di annunciare con largo anticipo i protagonisti che rappresenteranno le varie nazioni alla manifestazione.  Noi ovviamente non possiamo far altro che mettervi al corrente della situazione.

Questa volta ci ha pensato il Giappone ad anticipare le mosse ed ha schierato l’artista Tabaimo ( vero nome Ayako Tabata ). Il curatore del padiglione sarà Yuka Uematsu, già curatore del National Museum Of Art di Osaka. Tabaimo ha 35 anni ed è conosciuta per le sue grandi proiezioni che si ispirano alle tradizionali illustrazioni ukiyo-e . Il mondo fluttuante di Tabaimo diviene un’esperienza luminosa che si affaccia sull’estetica manga. Nel 2001 Tabaimo è stata la più giovane artista a partecipare alla Yokohama Triennale e nel 2000 ha ricevuto il prestigioso Kirin Contemporary Award. L’artista è rappresentata dalla James Cohan Gallery di New York.

Guerre di murales a New York, Street art in metropolitana ad Amsterdam ed un Festival Street in Spagna

In estate è facile assistere al fiorire della street art, forse anche per il clima mite e le belle giornate che sembrano invitare gli artisti a creare opere all’esterno. Ad esempio, vi ricordate il nostro precedente articolo sulla Guerra fra gli street arists Robbo e Banksy? Ebbene le sfide a colpi di spray sembrano essere diventate la moda del momento visto che un’altra tenzone sta infiammando in questi ultimi giorni la scena metropolitana. Stavolta è stato il battagliero TrustoCorp a lanciare il classico guanto della sfida.

Lo street artist newyorchese è celebre per i suoi continui riferimenti all’ipocrisia umana tramite variopinti murales che implicano sarcasmo e satira. TrustoCorp si è scagliato contro Mr.Brainwash, anche conosciuto come Thierry Guetta, street artist pop e facilone che ha ultimamente preso parte al documentario di Banksy dal titolo Exit Through the Giftshop. Inoltre, sono in molti a pensare che Guetta sia in realtà Banksy, visto che quest’ultimo non ha mai rivelato la sua identità. TrustoCorp ha quindi “obliterato” molte delle opere di Mr. Brainwash sparse per New York con un simbolo recante la scritta: “Solo per la gente del luogo, non sono ammessi falsi ed impostori

Buon compleanno GlobArtMag

Eh si, è passato un anno! 365 giorni di arte contemporanea e noi abbiamo cercato di riempirli con notizie, curiosità, approfondimenti e critiche con l’obiettivo di offrire ai nostri utenti

Haiti: il terremoto distrugge anche l’arte

A poco più di due settimane dal terribile terremoto che il 12 gennaio ha raso al suolo Haiti stroncando la vita di almeno 150.000 persone,(Alcuni esperti stimano che le morti saliranno a più di 200.000 persone, più del 2 percento della popolazione) le autorità cittadine sono alle prese anche con gli ingenti danni al patrimonio culturale nazionale. Stando a quanto riportato sul New York Times molti degli edifici storici della città sono stati irreparabilmente distrutti, incluso il palazzo della Corte Suprema, la cattedrale di Notre Dame, la cattedrale della Santa Trinità ed il Palazzo Nazionale, casa in stile rinascimentale francese del presidente haitiano.

In merito a questo gravissimo disastro Axelle Liautaud, un celebre art dealer del luogo ha dichiarato: “Ovviamente dobbiamo occuparci prima delle persone ma se siamo ancora una nazione, anche dopo tutta questa disperazione, è anche grazie alle nostre forti radici culturali”.

preload imagepreload image