Zefrey Throwell mette a nudo Wall Street

L’economia degli Stati Uniti non va di certo a gonfie vele. Proprio in questi giorni il presidente Barack Obama, dopo settimane di stallo, è riuscito a trovare un accordo sull’aumento del tetto del debito capace di scongiurare lo spettro di quel tanto temuto default che avrebbe certamente devastato l’economia americana.

Le borse internazionali fino ad oggi hanno lanciato segnali allarmanti e Wall Street è fra le prime di una lunga lista.  La borsa è però il tempio del capitalismo e non tutti gli americani sono in linea con gli assurdi principi del capitalismo. Uno di questi cittadini è l’artista Zefrey Throwell che la scorsa settimana ha portato a termine una sua performance di fronte a Wall Street, assumendo una posizione critica nei confronti di questo “mostro” economico. Throwell ha preso ispirazione da sua madre, una donna di 60 anni che ha perso tutti i suoi risparmi nel crollo finanziario ed ha dovuto ricominciare a lavorare per guadagnarsi da vivere dopo la pensione.

L’epopea di Achille Bonito Oliva nudo su Frigidaire di Marzo 2011

Ma voi ve lo ricordate Achille Bonito Oliva nudo su Frigidaire? molti di voi all’epoca erano troppo piccoli, altri non erano nemmeno nati, altri ancora hanno sicuramente ben impressa nella mente quella ormai mitologica immagine. Noi di Globartmag avevamo profeticamente rammentato al pubblico le gesta di Achille su Frigidaire in un articolo apparso lo scorso anno sulla nostra piattaforma.

Ora però c’è dell’altro, già perché Achille ha deciso di compiere nuovamente lo spogliarello per Frigidaire numero 232, in edicola da oggi 8 marzo 2011, alla modica cifra di 3 euro. All’interno del magazine troverete una foto/poster di ABO nudo sul divano di casa ed un’intervista sull’arte del 2000. Siamo quindi al terzo spogliarello dopo quelli del 1981 e del 1989. Stavolta ABO ha molte ragioni per mettersi a nudo, in questi ultimi tempi infatti la sua ferma opposizione al regime dell’arte politicizzata si è fatta ancor più solida.

Arte e nudo, un binomio immortale ma su Facebook…

Torniamo oggi a parlare di Facebook una piattaforma estremamente popolare ed amata anche dagli artisti del contemporaneo. Sempre più giovani leve usano infatti questo potente mezzo per pubblicizzare al meglio il proprio lavoro. Ormai è all’ordine del giorno creare eventi per invitare quanta più gente possibile alle mostre o semplicemente mostrare agli altri le foto delle nuove opere come se si trattasse di una forma di portfolio online che può essere apprezzato o criticato da tutti. Oggi però vorremmo parlarvi di una questione assai bizzarra che in qualche modo ostacola la normale fruizione dell’arte su Facebook.

Già perchè il nostro social network preferito odia il corpo umano o se preferite ne ha una paura fottuta. Tutto nasce dal tentativo di arginare la nudità ed il fenomeno del porno ma negli ultimi tempi la situazione è degenerata a tal punto che esporre sulla propria pagina un semplice disegno con un nudo di donna (o di uomo) può scatenare le ire di Mark Zuckerberg e soci. Le contromisure sono sempre le stesse, ammonire formalmente l’utente o cacciarlo direttamente dalla piattaforma.

Jerry Saltz: “Ho avuto un contatto genitale alla mostra di Marina Abramovic”

 Lo statunitense Jerry Saltz è un critico ironico ed irriverente ma decisamente geniale. Il suo approccio all’arte contemporanea è troppo estroso da poter passare inosservato. Curiosando in giro per la rete abbiamo trovato un divertente articolo di Jerry Saltz sul recente opening della mostra The Artist is Present di Marina Abramovic al Moma di New York. Il critico si è trovato faccia a faccia con i performers nudi che ricreavano una storica opera della grande artista. Vediamo quali sono state le sue reazioni:

“Penso che lo scorso martedì un pene ciondolante si sia leggermente appoggiato alle mie parti basse. Questo non mi è mai successo o quanto meno non al Moma. Due figure nude, un uomo ed una donna, si trovano faccia a faccia davanti all’entrata dello spazio espositivo ed è normale che per continuare oltre ci si vede costretti a passare in mezzo ai due corpi. Così ho fatto io e proprio mentre pensavo di avercela fatta ho sentito una cosa, seguita da due rimbalzi, sfiorarmi la coscia. Benvenuti a The Artist Is Present, la prima grande retrospettiva dell’artista hard-core Marina Abramovic. Anche se trovo il lavoro dell’artista un poco melodrammatico e narcisista devo dire che questa retrospettiva che si affaccia su quaranta anni di carriera è decisamente affascinante oltre che oltraggiosa e coraggiosa.

Sean Lennon sulle tracce di mamma e papà

Ci sono immagini che hanno fatto storia, e poi ci sono quelle che provano ad entrarci con la forza: la foto di John Lennon che abbraccia, nudo, Yoko Ono (vestita) cinque ore prima di essere ucciso e scattata dalla celebre fotografa Annie Leibovitz per la copertina di Rolling Stone, è stata ricreata ora dal figlio della coppia, Sean Lennon.

Tra il 1975 e il 1980 John Lennon si ritirò dalla scena pubblica, la sera dell’8 dicembre 1980, alle 22.50, rincasando al termine di un pomeriggio trascorso in studio di registrazione, Lennon fu avvicinato da un venticinquenne squilibrato, di nome Mark Chapman, il quale esplose contro di lui quattro colpi di pistola gridando: «Ehi, Mr. Lennon! Sta per entrare nella storia». Soccorso da una pattuglia di polizia, Lennon perse coscienza durante la corsa verso l’ospedale, dove fu dichiarato morto. Per quanto riguarda le vicende di Yoko Ono vi rimandiamo ad un dettagliato articolo apparso su Globartmag poco tempo fa.

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