Un artista sfigura Picasso

Il celebre dipinto Donna su poltrona rossa di Pablo Picasso si è trasformato in un tragico bersaglio, vittima di un attacco vandalico portato a termine lo scorso mercoledì alle tre del pomeriggio alla de Menil Collection di Houston. Un uomo si è avvicinato al capolavoro del 1929, ha applicato uno stencil ed ha sprayato sulla tela un bel toro con su scritto la parola Conquista a caratteri cubitali.

L’intero incidente è stato filmato da un testimone munito di telecamera che ha poi postato il tutto su youtube. Nel video è possibile vedere l’attentatore che alza le mani sul dipinto e applica lo stencil incriminato. Attualmente la polizia sta compiendo delle indagini per venire a capo dell’intera storia. 

Furto alla Galleria Nazionale di Atene, bottino da 5 milioni di euro

Per la Grecia questo non è  un momento fortunato, oltre alla crisi che nel 2011 ha definitivamente affossato questa gloriosa nazione, ci si mette anche il nuovo anno con rinnovate sventure. Il celebre magazine online Artinfo ha infatti pubblicato una notizia su di un rocambolesco quanto bizzarro furto avvenuto alla National Gallery di Atene nella mattinata dello scorso lunedì 9 gennaio.

Il museo stava per giusto chiudere la mostra Unknown Treasures (data effettiva di chiusura 14 gennaio n.d.r.) quando un terribile furto ha scosso l’intera nazione. Domenica sera alcuni ladri sono riusciti ad accedere ad una balconata del museo ed hanno fatto scattare l’allarme numerose volte, senza entrare negli spazi della prestigiosa istituzione. Le guardie, snervate dai continui falsi allarme hanno pensato ad un malfunzionamento del sistema ed hanno pensato bene di escludere i sensori della balconata. I malfattori hanno quindi atteso il loro turno e durante le prime ore di lunedì si sono introdotti nel museo, entrando agilmente dal passaggio sicuro che si erano aperti.

Ritrovati (o quasi) i capolavori rubati, sono nel cassonetto

Una notizia a dir poco agghiacciante aggiunge un tassello imprevisto alla storia del furto d’arte al Musée d’Art Moderne di Parigi del maggio 2010. Come ben ricorderete in quella data, alcuni malfattori si introdussero all’interno della prestigiosa istituzione museale, appropriandosi di alcune celebri tele come Pastorale di Henri Matisse, Albero di Olive vicino Estaque di Georges Braque, Donna con Ventaglio di Modigliani, Natura morta con candelabro di Fernand Léger più un altro capolavoro di Pablo Picasso. Ovviamente le opere sono di inestimabile valore culturale ma la loro quotazione complessiva in termini pecuniari si aggirerebbe attorno ai 134 milioni di dollari.

Ebbene di quel furto non si è saputo più nulla fino alla scorsa settimana, quando un uomo arrestato per un altro furto con scasso nel maggio di quest’anno è stato interrogato anche sul furto al museo. L’interrogatorio ha portato alla luce la complicità dell’uomo, identificato come Vrejan T. Il personaggio in questione è una vecchia conoscenza della polizia, è di origini serbe ed è conosciuto con il soprannome di Spiderman, per la grande abilità nello scalare palazzi e successivamente colpire all’interno degli appartamenti di lusso. A quanto pare l’uomo ha agito per conto di un dealer di nome Jean-Michel C., che gli ha promesso una ricompensa di 40.000.

Michelangelo, Leonardo e Picasso. Geni e maestri uguali a noi

Si parla sempre più spesso dei grandi maestri dell’arte del passato, forse perchè la loro abilità ed il loro ingegno hanno contribuito a diffondere all’interno della società contemporanea un alone di mistero e magia che spinge ricercatori e scienziati a compiere accurati studi, giungendo a nuove ed affascinanti conclusioni. In questi giorni, girovagando per la rete abbiamo trovato due esempi che ci aiutano a comprendere l’aspetto profondamente umano di artisti che troppo spesso ci appaiono come inarrivabili divinità.

Che Michelangelo avesse uno stile di vita gay friendly non è certo un mistero ed anzi, forse le sue figure umane così definite e perfette sono proprio il risultato di un’ openness  priva di tabù e perbenismo alle naturali diversità del creato. 

ERR project, un nuovo database con più di 20.000 opere trafugate dai nazisti

Avete mai sentito parlare della Einsatzstab Reichsleiter Rosenberg (ERR)? Ebbene fortunatamente la maggior parte di noi non l’ha mai vista in azione, già perchè la ERR era una speciale Task Force istituita dai Nazisti durante la seconda guerra mondiale per saccheggiare le opere d’arte dei paesi occupati. Ad esser precisi l’ERR fu creata il 17 luglio del 1940 da Alfred Rosenberg,un alto membro del Partito nazista nonchè uno dei massimi esponenti di tale ributtante ideologia. Insomma oltre ad aver distrutto milioni di vite ed aver provocato una frattura insanabile nella memoria dei sopravvissuti ai lager, Adolf Hitler è riuscito anche a smembrare intere collezioni d’arte e demolire così il patrimonio culturale di intere nazioni.

Ancor oggi le barbarie perpetrate dai Nazisti rappresentano una ferita ancora aperta e centinaia di migliaia di opere d’arte sono andate perse o distrutte. Fortunatamente però le moderne tecnologie ci vengono un poco incontro e grazie ad esse è possibile quantomeno tracciare i movimenti di quelle meraviglie smarrite. In questi ultimi tempi è nato un interessante database chiamato ERRproject che porta online le famigerate schede usate dai Nazisti per catalogare il loro bottino.

L’Iran si apre all’arte contemporanea


Sono passati 32 anni dalla rivoluzione islamica, 32 lunghissimi anni che hanno in qualche modo allontanato l’Iran dalla cultura occidentale. In questi ultimi due o tre anni però il presidente Mahmoud Ahmadinejad ha raccolto le bramosie di apertura verso il mondo manifestate dal suo popolo ed in qualche modo qualcosa ha cominciato a muoversi sotto la superficie. Gli ayatollah non sono riusciti a fermare il fiume in piena rappresentato da internet e non sono riusciti a contenere la sete di cultura di tutto il popolo iraniano.

Sembra quindi che qualcuno all’interno del regime abbia capito che la pressione debba essere in qualche modo allentata e ciò può avvenire proprio grazie all’arte.Fino ad oggi i musei di tutta la nazione, incluso il Tehran Museum of Contemporary Art, hanno messo in mostra solo arte islamica ma questa settimana, per la prima volta in assoluto dal 1978, Tehran ha organizzato una grande mostra con tutti i più grandi artisti internazionali dello scorso secolo. 

Al Tel Aviv Museum of art corre la BMW di Roy Lichtenstein

Il Tel Aviv Museum of Art ha deciso di presentare al pubblico una mostra decisamente fuori dal commune, si tratta infatti di un evento impreziosito dalla presenza di 16 macchine da corsa che ad oggi rappresentano il più alto grado di design automobilistico del 20esimo secolo.  C’è da dire che il design automobilistico è considerato fra i più importanti del design industriale e gli artefici delle macchine sono tra i più celebri professionisti del settore del mondo. Quindici delle macchine in esposizione provengono da collezionisti israeliani ed una macchina in particolare fa parte della collezione BMW di Berlino. Si tratta ovviamente della BMW 320i, creata dal pop artist americano Roy Lichtenstein.

Parlando del suo design per la potentissima autovettura, Lichtenstein disse: “Ho disegnato delle linee che intendono raffigurare la strada che la macchina deve percorrere, la mia creazione mostra anche la campagna che il bolide sta attraversando. Si tratta di un compendio di esperienze che si possono sperimentare viaggiando su di un’autovettura e tali esperienze sono riflesse sulla macchina ancor prima che essa viaggi su strada”.

Martin Scorsese tra Picasso e Braque

Martin Scorsese non è certo tipo da starsene con le mani in mano ad aspettare il pensionamento. Anzi, negli ultimi tempi il celebre regista americano sembra più prolifico che mai. Questa volta Scorsese ha deciso di avvicinare il cinema all’arte contemporanea ed ha quindi prodotto il film Picasso and Braque go to the Movies, pellicola diretta da Arne Glimcher che si propone al pubblico come un emozionante analisi degli effetti della rivoluzione tecnologica sull’arte.

In particolare il film mette in evidenza alcune influenze di importanti scoperte come il cinema all’interno dell’arte di Pablo Picasso e Georges Braque. Lo stesso Scorsese ha scelto di interpretare la voce narrante di questo affascinante viaggio che propone inoltre alcune interessanti interviste a studenti d’arte ed a celebri protagonisti del contemporaneo come Chuck Close, Julian Schnabel ed Eric Fischl, che aiutano lo spettatore a comprendere il processo creativo contemporaneo e la continua influenza del cinema nell’arte dei nostri tempi.

Picasso, Braque ed altri dipinti rubati a Parigi

Incredibile e scioccante notizia proveniente da Parigi. Alcuni ladri si sono introdotti l’altro ieri notte all’interno del Museo di arte moderna di Parigi (Musée d’art moderne de la Ville de Paris). La banda ha forzato un lucchetto e mandato in frantumi un vetro  penetrando così dentro lo spazio museale. Ieri mattina, al momento del loro arrivo, i responsabili dell’istituzioni si sono trovati davanti ad una scena a dir poco tragica.

La banda, presumibilmente prima dell’alba, aveva infatti trafugato ben cinque capolavori d’arte. Cosa strana è che le telecamere a circuito chiuso del museo hanno registrato solamente l’accesso di un ladro, ma si pensa che si sia trattato di un blitz ben organizzato. Comunque sia ora all’appello mancano come detto un dipinto di Pablo Picasso, uno di Georges Braque, uno di Amedeo Modigliani, uno di Fernand  Léger ed uno di Henri Matisse, in pratica una vera e propria catastrofe.

Ammirare il mondo con gli occhi di un cubista

Vorremmo citare qui sotto alcune riflessioni del nostro beniamino inglese Jonathan Jones, stimato ed irriverente critico che sovente citiamo nel nostro blog. Stavolte Jones compie alcune interessanti riflessioni sul cubismo:

Ammirare un’opera cubista è uno dei rari piaceri della vita. Raro perché è qualcosa che non capita molto spesso. La pittura cubista di Pablo Picasso e Georges Braque è vista da molti esperti d’arte come l’equivalente della musica sperimentale: incredibilmente difficile e di natura quasi ascetica rispetto al nostro vivere quotidiano. Ma secondo il mio parere la musica sperimentale è più vicina ai dipinti di Kandinsky, che tramite l’astratto inseguiva l’assoluto e l’immateriale.

Delitto e castigo, una mostra sul crimine al Museo D’Orsay di Parigi

 Siamo a Parigi, esattamente il 30 settembre del 1981 il ministro francese di grazia e giustizia Robert Badinter riesce ad abolire la pena di morte in tutta la nazione. Ci sono voluti circa duecento anni di dibattiti e polemiche per arrivare a questa importante decisione. Fu infatti nel lontano 1791 che Louis-Michel Le Peletier de Saint-Fargeau cercò di convincere l’Assemblea Costituente ad abolire la pena capitale. Dal 1791 al 1981, dalla Rivoluzione Francese ai giorni nostri, si è lungamente parlato di giustizia divina e giustizia terrena e sul fatto che un uomo non può sostituirsi a Dio e sottrarre la vita ad un altro uomo.

Duecento anni di pena capitale hanno però creato vere e proprie figure criminali memorabili, oscure e malevole presenze che hanno foraggiato la letteratura ispirando maestri come Sade, Baudelaire, Dostoevskij e Camus. Il crimine ed in particolare l’assassinio ha alimentato anche le arti visive, nei maggiori pittori come Francisco Goya, Théodore Géricault, Pablo Picasso e René Magritte, le raffigurazioni del crimine o della pena capitale hanno portato alla creazione di opere straordinarie. Anche il cinema, fa subito suo il fascino inquieto di una violenza estrema e la rappresentazione della stessa è trasformata in piacere, addirittura in voluttà.

Jeff Koons apre la sua casa ed il suo studio

 A 55 anni suonati Jeff Koons è uno dei più celebri artisti viventi e non ha certo problemi di soldi. Quindi come ogni Paperone che si rispetti anche Koons possiede la sua bella collezione di opere d’arte che attualmente invade gli spazi della sua residenza nell’Upper East Side di Manhattan.La testata giornalistica New York Times si è quindi recata a casa Koons per fargli visita.Tra i tanti capolavori, in un angolo della casa è possibile trovare un’opera raffigurante Gesù Cristo del 16esimo secolo creata da Quentin Massys, il più importante pittore della scuola di Antwerp.

In salotto, sopra un grande televisore a schermo piatto dove era solito trovarsi un dipinto di Pablo Picasso ora in prestito ad un museo, Koons ha posto un Gustave Courbet del 1873 a cui l’artista tiene molto. Si tratta di un grande ritratto di un placido vitello che fissa lo spettatore con un insolito sguardo quasi umano “Sembra che l’animale sia al corrente che fra non molto sarà macellato” aggiunge Koons, sorridendo.

In vendita la collezione dello scrittore Michael Crichton, spunta anche Flag di Jasper Johns

 Molti di voi conosceranno sicuramente Michael Crichton, il grande romanziere americano morto nel 2008 a soli 66 anni ha infatti scritto alcuni fra i più popolari libri di fantascienza del mondo i quali sono stati poi adattati per il cinema.Si stima che nella sua carriera il grande scrittore abbia venduto più di 150 milioni  di copie dei suoi romanzi. Crichton è stato infatti autore di celebrati best sellers come Congo (1981), Sfera (1987), Jurassic Park (1990) e Il Mondo Perduto (1995).

Crichton ha inoltre curato la regia di alcuni famosissimo film come Il Mondo dei Robot (1973), Coma Profondo (1978) e Runaway (1984). Come se non bastasse, a completare questa figura di amante delle arti a 360 gradi, Crichton è  stato anche un grande collezionista di arte contemporanea. Il prossimo maggio la casa d’aste Christie’s di New York metterà in vendita 4 opere appartenenti alla collezione dello scrittore. Uno dei pezzi forti della collezione è Flag, di Jasper Johns, forse una delle più importanti opere di arte contemporanea.

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