Record all’asta per Alberto Giacometti ma il compratore non è Roman Abramovich

 Una delle più amate sculture in bronzo di Alberto Giacometti, L’uomo che Cammina I (Walking Man I) ha infranto tutti i record del mondo riguardanti la vendita di un’opera all’asta. La scultura è stata venduta ad un collezionista anonimo che ha rilanciato tramite telefono sino a far levitare le quotazioni a 104.3 milioni di dollari. Tutto è successo ad un’asta da Sotheby’s a Londra mercoledì notte.

Il precedente record era stato fissato da Ragazzo con la pipa, dipinto di Pablo Picasso del 1905 che nel 2004 da Sotheby’s a New York aveva raggiunto quota 104.1 milioni di dollari, Giacometti ha battuto quindi Picasso con ben 200 mila dollari di scarto. In una sala totalmente piena, 10 offerenti si sono battuti per una statua di 183 cm, concepita nel 1960 e prodotta un anno dopo. Il misterioso compratore ha rilanciato continuamente sino ad eliminare tutti i suoi contendenti.

Donna strappa “L’attore” di Pablo Picasso, il dipinto è salvo

Lo scorso venerdì pomeriggio è accaduto un fatto decisamente buffo di cui molti giornali americani hanno ampiamente parlato. Il teatro della tragedia è stato uno dei templi dell’arte statunitense è cioè il Metropolitan Museum Of Art di New York. Ebbene una guida che accompagnava un gruppo di adulti in visita al museo si è trovata davanti ad un celebre dipinto di Pablo Picasso.

L’opera in questione è intitolata The Actor (L’attore) ed appartiene all’ormai mitico periodo rosa del grande maestro, il dipinto è stato eseguito nell’inverno tra 1904 ed il 1905 e misura 1,8 metri per 1,2, una dimensione assai estesa. Nel descrivere il dipinto la donna deve essersi alquanto infervorata dato che sbracciandosi ha perso totalmente l’equilibrio, andando a cadere proprio sopra il mitico capolavoro.

Nuovo furto di opere d’arte nel sud della Francia

 Poco dopo il furto del dipinto Les Choristes di Edgar Degas al Cantini Museum di Marsiglia (vedi nostro precedente articolo), il sud della Francia torna a far notizia per quanto riguarda la sparizione di capolavori dell’arte. Il secondo grande furto è accaduto a meno di una settimana di distanza ed ha fruttato agli astuti ladri un bottino di 30 opere tra cui alcuni dipinti di Pablo Picasso ed Henri Rousseau, rubati direttamente dalla casa di un collezionista privato. La cifra stimata dell’intera collezione ammonterebbe ad 1 milione di euro.

Secondo la polizia locale il furto è stato portato a termine proprio mentre i padroni di casa erano in vacanza all’estero. L’effrazione è stata scoperta da una donna di servizio dell’abitazione che si trova nei pressi di La Cadiere d’Azure, un villaggio medievale della Provenza circondato da vigneti ed oliveti. Solo un’opera di Amedeo Modigliani facente parte del bottino è stata ritrovata a Tolona. Il ricco collezionista era in vacanza in Svezia nei giorni del furto ma attualmente è rientrato in Francia per stilare un inventario delle opere rubate dalla sua collezione.

L’artista Kane Cunningham compra una casa per distruggerla

 “il bisogno di distruggere è anche un bisogno artistico” aveva un giorno dichiarato Pablo Picasso. Oggi un artista inglese metterà alla prova questa teoria, stiamo parlando di Kane Cunningham, stimato pittore paesaggista dello Yorkshire che ha da poco acquistato una casa a Knipe Point vicino Scarborough pagandola solo 3.000 sterline. La proprietà alcuni anni fa aveva un valore di 150.000 sterline ma la sua posizione a pochissimi metri dall’orlo di un dirupo sul mare (su terreno franabile) ha ridotto il suo valore. Anche altre costruzioni del vicinato sono già cadute nel mare sottostante ma Kane Cunningham ha voluto comprare lo stessa la sua casa.

L’obiettivo dell’artista è quello di documentare la caduta dell’immobile e trasformarla in un grande progetto artistico. Nei prossimi giorni la casa diverrà una vera e propria installazione con videocamere che filmeranno la casa fino al suo definitivo collasso. “La casa diverrà un simbolo di sogni perduti e disastri finanziari, molti si chiederanno, può una casa che è sul punto di crollare essere considerata un’opera d’arte? io dico di si?” ha dichiarato recentemente il coraggioso artista. Cunningham ha inoltre invitato artisti locali, poeti e musicisti ad unirsi a lui per sviluppare il progetto e riempire la casa di altre opere.

Ritrovata a Roma un’opera di Pablo Picasso

I grandi maestri dell’arte lasciano sempre un’importante eredità fatta di opere e testimonianze del loro fulgido passaggio sulla terra. E’ noto che tali opere riescono a  suscitare l’interesse di collezionisti, storici e semplici appassionati. Molte volte anche opere minori o di piccolissime dimensioni create dai miti dell’arte divengono veri e propri oggetti di culto che raggiungono quotazioni da capogiro nelle aste internazionali ed un loro ritrovamento è sempre un avvenimento come se si trattasse della scoperta di un tesoro nascosto nelle profondità del suolo.

In questi giorni ha suscitato grande interesse l’importante recupero effettuato dai Carabinieri della Stazione Porta Cavalleggeri di Roma i quali hanno rinvenuto nella casa di un noto commerciante la Pequena Guitarra para Paloma una piccola chitarra creata da Pablo Picasso come dono per la figlia Paloma Picasso. Successivamente il celebre maestro donò l’opera al collega d’arte Vittorio Parisi. Ma per un assurda quanto criminosa vicenda il prezioso oggetto scultoreo è successivamente finito in casa di un 52enne di Pomezia il quale, pensate un po’, lo aveva sistemato in una scatola per scarpe per tenerlo ben nascosto.

Kieron Williamson, essere artista a soli sette anni

 Lo scorso anno Kieron Williamson, un bambino di sette anni proveniente da Norfolk era alle prese con alcuni pastelli colorati. Il suo intento era quello di colorare alcuni dinosauri ed altri simpatici personaggi di un qualunque album da disegno. Oggi il piccolo artista ha venduto 16 acquerelli raffiguranti paesaggi inglesi per la sbalorditiva cifra di 17.000 sterline e tutto il Regno Unito parla di questo piccolo genio dell’arte. Il piccolo Kieron si è avvicinato alla pittura proprio lo scorso anno durante una vacanza in Cornovaglia. Kieron ha chiesto ai suoi genitori se potevano comprargli alcuni colori e dei fogli per disegnare una barca ormeggiata sulle riva.

In pochissimo tempo il ragazzino ha acquisito un incredibile talento ed una precisione nel descrivere minuziosamente il paesaggio circostante, tanto da essere accostato al giovane Pablo Picasso. Venerdì scorso alcuni dei suoi disegni sono stati esposti in una galleria di Norfolk ed in meno di 14 minuti sono andati letteralmente a ruba, alcuni collezionisti provenienti dal Giappone, dal Canada e dalla Germania hanno comprato tutta la sua produzione per la ragguardevole cifra che abbiamo già citato. Il talentuoso bimbo ha descritto il suo successo come brillante ed adesso ha in programma di farsi regalare dai suoi genitori un nuovo set di colori per Natale.

Il centro Pompidou si trasforma in un circo mobile

 Dimenticate Leoni, tigri, giocolieri, acrobati e clowns, la notizia arriva fresca fresca dall’AP: il Centro Pompidou di Parigi ha intenzione di istituire un grande circo mobile si ma con opere di Pablo Picasso, Henry Matisse, Alexander Calder e chi più ne ha più ne metta. Tale maestoso circo artistico porterà i capolavori dell’arte contemporanea e moderna nelle regioni della Francia e nei sobborghi che non godono di una degna offerta culturale.

L’iniziativa prenderà il nome di Pompidou Mobile e si preannuncia come un progetto di avanguardia anche sotto il profilo architettonico proprio come l’audace centro omonimo che fu al centro di numerose polemiche quando aprì al pubblico nel 1977 la sua nota struttura con i grandi tubi. Per ora sono stati utilizzati parte dei fondi stanziati per il progetto e l’itinerario non è stato tracciato ma è certo che il Pompidou Mobile porterà, in maniera del tutto gratuita, un bagliore di speranza in quartieri attanagliati dal crimine e periferie abbandonate a se stesse.

Alfred Stieglitz, il più grande fotografo del secolo scorso?

Abbiamo una domanda per voi, ma dovete rispondere velocemente chi pensate siano i migliori fotografi del 20esimo secolo? Ovviamente si tratta di una questione spinosa e per di più a bruciapelo. Tuttavia il professor David W. Galenson, docente di economia dell’università di Chicago sembra  avere una degna risposta al quesito. A questo punto vi starete chiedendo cosa c’entrano le scienze economiche con l’arte. Il professor Galenson ha invece applicato un suo metodo statistico con cui ha già stilato altre classifiche per così dire artistiche le quali sono comparse su ben tre libri e su altrettante pubblicazioni per il National Bureau of Economic Research.

Ultimamente Galenson ha persino stilato una classifica dei più grandi artisti del 20esimo secolo mettendo Pablo Picasso e la sua opera Les Demoiselles d’Avignon al primo posto. Per trarre le sue conclusioni Galenson si basa sul numero di apparizioni di un dato artista su di una pubblicazione fotografica. In questo caso il docente ha preso in esame 5 tra le più importanti pubblicazioni internazionali ed ha selezionato i fotografi che apparivano per almeno quattro volte all’interno di esse. Alla fine la lista si è ristretta a venti nomi, Galenson ha quindi scandagliato i migliori 16 libri fotografici editi dal 2000 in poi alla ricerca di foto prodotte dai magnifici venti e le ha sommate.

Scoperto un capolavoro di Picasso anzi non è mai esistito

Nei giorni scorsi la notizia della scoperta in Iraq di un raro dipinto di Pablo Picasso del valore di circa 10 milioni di euro ha fatto il giro del mondo. Il ritrovamento dell’opera da parte delle forze speciali irachene è stato quindi salutato come un vero e proprio successo diplomatico.

Martedì scorso l’esercito ha fatto irruzione in una cittadina a sud di Baghdad alla ricerca dell’opera dal titolo Ragazza Nuda, presumibilmente trafugata dal Kuwait Museum. Le forze speciali hanno infine trovato la pregiata opera, confiscandola a tale Maitham al-Issawi di 33 anni, abitante di Hilla ed ex soldato dell’esercito. L’uomo che ora svolge l’attività di venditore ambulante stava cercando di vendere il dipinto per 450.000 dollari dichiarando che il dipinto una volta tornato in buone condizioni avrebbe potuto raggiungere l’astronomica cifra di 10 milioni di euro.

Buon compleanno Peggy

Come da tradizione, mercoledi’ 26 agosto la Collezione Peggy Guggenheim festeggia il compleanno della mecenate americana con un concerto per pianoforte di Alfonso Alberti, che per l’occasione si cimenterà in una serie di brani concepiti come un doppio tributo a Peggy e alla sua collezione e all’artista texano Robert Rauschenberg, a cui il museo dedica, fino al 20 settembre, la mostra Robert Rauschenberg: Gluts, a cura di Susan Davidson, Senior Curator, Collections & Exhibitions, Museo Solomon R. Guggenheim, e David White, Curator, Robert Rauschenberg Estate.

In molti dei titoli dei pezzi in programma il 26 agosto echeggiano i nomi di artisti come Alexander Calder, Max Ernst, Marcel Duchamp e Pablo Picasso: un chiaro riferimento al dialogo interdisciplinare vivo e continuativo tra i diversi compositori e i grandi protagonisti dell’arte del Novecento.

Nicolas Berggruen, un museo privato o pubblico?

Il collezionista Nicolas Berggruen, figlio del dealer tedesco Heinz Berggruen, ha in mente di aprire un nuovo museo a Berlino per ospitare la sua collezione di arte moderna e contemporanea. Il ricchissimo magnate di origini ebraiche spera di stabilire un grande spazio espositivo in una delle sue numerose proprietà disseminate in tutta la capitale tedesca.

Berggruen che ha iniziato negli anni ’90  ad acquistare opere di Andy Warhol, Damien Hirst e Jeff Koons è presidente della Berggruen Holdings, società di investimenti finanziari con un patrimonio stimato attorno ai 2 miliardi di dollari. A Berlino la famiglia possiede già il Museum Berggruen che ha aperto i battenti nel 1996 ospitando numerosi maestri dell’arte come Paul Klee, Pablo Picasso e Henri Matisse. Nicolas Berggruen avrebbe intenzione di aprire il suo museo privato nelle vicinanze di una futura Kunsthalle pubblica che il governo avrebbe intenzione di costruire in città dopo la chiusura nel 1994 di un precedente spazio espositivo pubblico per mancanza di fondi.

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