Favole cinesi per la buona notte.

La nostra storia inizia tanto tempo fa nel regno di An Yang City, provincia di Henan, Cina. Qui nacque Zhang Huan, uno scricciolo senza grandi speranze di vita, ma con alcune vacche e una nonna che gli voleva molto bene. Questa è una favola d’altri tempi, di quelle che oggi servono di più, di quelle che affascinano e donano speranza, ma non ve la posso raccontare io. Se andrete la domenica pomeriggio (ore 18.00) al Pac, ve la racconteranno (gratis!).

Se si pensa alla figura dell’artista nella storia ci si trova sempre di fronte a personaggi carismatici, dalle vite avventuroso e burrascose, dalle vicende equivoche o spaventose; insomma di quei personaggi che una volta che ci lasciano le penne un bel biopic non glielo leva nessuno. Oggi, qui da noi, tutto ciò si è perso: l’artista è come me, senza aurea magica e, che resti tra noi, questo essere sceso dal piedistallo non credo gli abbia fatto proprio bene.

I tempi cambiano ed anche l’arte cambia i tempi al Pac di Milano

Ibrido è una mostra evento a cura di Giacinto Di Pietrantonio e Francesco Garutti che animerà il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano dal 12 al 31 marzo. Al di là del senso di incertezza che il termine ibrido porta con sé, è indubbio che nell’attuale momento storico siano in atto grandi cambiamenti in tutti i settori della vita. Cambia la politica, cambia la cultura, cambia l’ambiente, cambia il mondo, e in tutto questo cambiare, cambiano anche l’arte e il sistema ad essa connesso. Ciò produce una creatività che si va sempre più ibridando, assorbendo e interfacciandosi con differenti ambiti disciplinari come l’etnografia, l’antropologia, la sociologia, l’ecologia, ma anche con il mondo di YouTube e di Facebook, che sono i nuovi luoghi del grande altro.

Lo spazio dell’arte si allarga e le sue figure professionali mutano. Si tratta di un processo che coinvolge non solo gli artisti, sempre in prima linea nell’intercettare e promuovere i cambiamenti, ma anche i critici e i curatori che aprono luoghi ibridi per esporre gli artisti, dando origine a territori espositivi e di produzione al di fuori dell’ambito istituzionale. Mutano le riviste e i giornali, con l’invasione dei free press e dei free magazine, cambiano i collezionisti che a volte diventano galleristi, altre volte aprono fondazioni. Insomma vi è un continuo riformularsi di ruoli, perfino nel passaggio dal pubblico al privato e viceversa.

Yayoi Kusama: Voglio vivere per sempre


Il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano inaugura il 27 novembre la mostra YAYOI KUSAMA. I WANT TO LIVE FOREVER, a cura di Akira Tatehata (Direttore del National Museum of Art di Osaka).

Un evento unico, in esclusiva assoluta per l’Italia, dedicato alla protagonista indiscussa dell’arte contemporanea giapponese. Oltre a dipinti figurativi e astratti di recente realizzazione, sculture di grandi dimensioni e installazioni create nell’ultimo decennio, sarà esposta una selezione di disegni formativi risalenti agli anni ’50 e ’60.

KayOne in mostra alla Triennale Bovisa


L’estate della Street art è sempre più ricca e variegata, se in tutto il mondo le stars di questo movimento compiono azzardate performance ed invadono i più famosi luoghi deputati all’arte, anche Milano non è da meno ed a sorpresa tira fuori dal cilindro Caratteri Mobili, evento espositivo dedicato al talento tutto italiano di KayOne che dal 15 settembre al 2 ottobre sarà parte integrante della Triennale Bovisa.

Caratteri Mobili come quelli dei primi graffiti sui treni della metropolitana di New York, caratteri mobili come la stampa di Gutenberg, caratteri mobili come quelle lettere che nei quadri di KayOne fluttuano in uno spazio di colore ed energia gestuale e materica. Pioniere a Milano quando i graffiti comparivano solo nelle serie riciclate dei telefilm americani, Marco Mantovani in arte KayOne classe 1972 ha cominciato nel 1988 a soli 16 anni. Oggi ha 37 anni e passa gran parte del suo tempo negli uffici dell’agenzia pubblicitaria Mantovani ADV, fondata insieme con suo fratello lavorando come art director e dipingendo quadri.

Passports, a Milano in viaggio con l’arte

Dal 14 luglio il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano ospita PASSPORTS. IN VIAGGIO CON L’ARTE. 75 anni di pittura, scultura, fotografia e installazioni dalla Collezione del British Council a cura di Michael Craig-Martin.

Si tratta di un’accurata selezione di opere d’arte britannica del XX e XXI secolo acquistate dal British Council nei suoi 75 anni di attività, spesso agli esordi della carriera degli artisti. Il titolo Passports fa riferimento al viaggio compiuto dalle opere a partire dal loro acquisto. Un vero e proprio itinerario nell’arte attraverso i confini internazionali che farà conoscere al pubblico il “passaporto” di ogni opera, costituito dall’insieme dei musei e delle gallerie che l’hanno ospitata nei decenni, nonché il valore stimato per ogni lavoro all’inizio del viaggio.

Corrado Zeni in mostra allo Studio Glenda Cinquegrana

La galleria Glenda Cinquegrana: The Studio di Milano inaugura il 28 maggio la mostra Bird’s Eye, la prima personale di Corrado Zeni a Milano, in cui l’artista genovese presenta, in un allestimento sitespecific, una serie di nuove opere e un’installazione di disegni.

Secondo le parole di Luca Beatrice, la pittura di Zeni è pienamente allineata alle recenti ricerche dell’arte contemporanea, essa è infatti una “forma di relazione in grado di stabilire, al pari di altri linguaggi contemporanei, connessioni e sistemi, completandosi per mezzo dell’intervento “attivo” sia dello spettatore sia dell’oggetto rappresentato”.

MiArt, finale da brivido: rubata un’opera di Arnaldo Pomodoro

Il MiArt tenta di tirarsi fuori dalla mischia delle fiere italiane, dopo tredici anni vissuti in bilico tra paradiso ed inferno la manifestazione meneghina ha cercato quest’anno di riproporsi in una veste più internazionale presentando però 140 gallerie (l’anno passato erano 200) prettamente milanesi.

Scelta questa che basta come risposta ai detrattori che hanno additato le pur modeste fiere romane come eventi poco aperti all’estero e tacciati di romanocentrismo.  Pur con un buon allestimento ed una serie di eventi collaterali di pregevole fattura come la presenza Vanessa Beecroft al PAC e la Video Lounge curata Nav Haq, il MiArt 2009 ha lasciato l’amaro in bocca a diverse gallerie che hanno lamentato la mancanza di un giro di collezionismo internazionale e di nuovi contatti.

Vanessa Beecroft al PAC di Milano

Copyright Vanessa Beecroft

Vanessa Beecroft (Genova 1969; vive a Los Angeles), artista italiana di fama internazionale dal 16 marzo sarà ospite per la prima volta in uno spazio istituzionale milanese. La mostra che si terrà al PAC padiglione d’arte contemporanea a cura di Giacinto di Pietrantonio è prodotta dal Comune di Milano-Cultura e da MiArt.

La mostra presenterà al pubblico una nuova performance dal titolo VB65 creata appositamente per lo spazio e 16 video di precedenti performances dell’artista, tra cui le più recenti VB61 e VB62, ma anche alcune dei suoi esordi come VB16 e VB35.

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