Nel 1970 Robert Mapplethorp aveva 25 anni, frequentava il Pratt Institute, era bello, entusiasta e viveva con Patti Smith. Si dilettava a realizzare collage ritagliando immagini dalle riviste, ma quando gli regalarono una Polaroid capì subito che non c’è nulla di meglio che costruirsi da se le immagini di cui si ha bisogno.
Sedici anni più tardi Robert scoprì di essere malato di AIDS, lo spirito con cui affrontò gli anni di malattia si carpisce osservando due autoritratti esposti allo Spazio Forma. Le due fotografie sono vicine, in una si vede emergere dal buio il suo volto invecchiato precocemente, fissa lo spettatore e in mano stringe un bastone la cui testa è intagliata a forma di teschio. Nella secondo fotografia, subito accanto, si vede solamente il teschio intagliato del bastone.
Non credo servano tante parole su Robert Mapplethorpe, è uno dei più famosi fotografi del Novecento e la sua cifra stilistica è riconoscibile al primo sguardo,ma in qualche modo ancora oggi viene indicato come lo scandaloso fotografo gay.