Emmanuelle Antille e Michelangelo Penso al The Flat di Milano

The Flat-Massimo Carasi, dopo la mostra An Intelligent Design di Paolo Cavinato, si inoltra ulteriormente negli argomenti della stagione espositiva 2010-2011, approntando una personale per ognuno dei due piani della galleria. Martedì 30 Novembre dalle ore 18.30, nel piano interrato verrà allestita la proiezione del video inedito Shutter and Circles dell’ artista svizzera Emmanuelle Antille, opera appartenente alla recente serie intitolata “Geometry of Ecstasy”. In Shutter and Circles 2010 (11′ 24”), la videocamera si introduce nell’alcova di una giovane coppia che viene ripresa durante un amplesso, si sofferma a lungo sui dettagli dei due corpi tatuati, indulgendo su di loro, dall’inizio del rapporto al climax.

Emmanuelle Antille si addentra sornionamente nella sfera privata dei due, muovendosi come una voyeur, che non ricerca tuttavia né un’ esaltazione morbosa e nemmeno una manipolazione fantastica dell’idea del sesso. La pornografia quale “elemento culturale”, frequentemente impiegato da alcuni artisti contemporanei, pare non interessarla direttamente.

Paul Mc Carthy, dare Bush ai porci

E’ nato a Salt Lake City il 4 agosto del 1945 ma se pensate di mandarlo in pensione allora vi sbagliate di grosso. Stiamo ovviamente parlando di Paul McCarthy, vero e proprio genio della provocazione e del paradosso che dall’alto dei suoi 65 anni di età non accenna a mostrare alcun segno di cedimento creativo. Anzi si potrebbe dire che la sua voglia di provocare e scioccare il pubblico sia ancora in piena salute.

A riprova di ciò, Mc Carthy ha fatto del suo meglio nella sede di Los Angeles della galleria L & M Arts dove è attualmente in corso una sua mostra personale dal titolo Three Sculptures la quale rimarrà in visione sino al prossimo 6 novembre. L’opera che non ha mancato di suscitare il disgusto ma anche la curiosità degli astanti è l’installazione Train Mechanical.

La Danimarca organizza una mostra-dibattito sui manga e la pedo-pornografia

Avete presente i manga o gli anime giapponesi? Beh c’è da dire che anche nel nostro paese i personaggi animati o disegnati provenienti dal sol levante sono apprezzati da un numero sempre più crescente di persone. Inutile parlare poi del Giappone, dove il manga è una vera e propria cultura apprezzata da qualunque ceto sociale o fascia d’età. Alcuni fumetti giapponesi sono però alquanto equivoci, ci riferiamo soprattutto a quelli in cui si vedono ragazzine svestite che mettono in mostra i loro corpi formosi o ritratte in atteggiamenti decisamente ammiccanti.

Ebbene non è certamente questo il luogo per fare del facile perbenismo o peggio ancora una caccia alle streghe ma è chiaro che alcuni di questi manga potrebbero facilmente varcare il confine fra l’innocuo fumetto e la pedo-pornografia. In Danimarca questo scottante argomento è divenuto il fulcro di una mostra dal titolo Public debatting erotic Manga (dibattito pubblico sui manga erotici), organizzata dal curatore Christian Hviid-Mortensen.

Il P.S.1 di New York vieta l’ingresso ad Ann Liv Young

Fin dall’inizio della sua attività il MoMa P.S.1 contemporary art center di New York ha sempre presentato mostre estremamente sperimentali, anche perché la sua fondatrice Alanna Heiss decise di fondarlo nel 1976 proprio per dar spazio alla creatività ed al fermento giovanile. Eppure in certi casi di fermento giovanile ve n’è fin troppo. Stiamo ovviamente parlando della peperina Ann Liv Young, artista decisamente provocatoria che lo scorso febbraio ha presentato proprio al P.S.1 una performance talmente oscena che il direttore Klaus Biesenbach ha ordinato di togliere l’elettricità ed interrompere lo “spettacolo”.

Dopo questa spigolosa vicenda, Ann Liv Young è divenuta un personaggio non gradito ai vertici della celebre istituzione tanto da essere bandita da tutti i programmi della stessa. Ma come si sa il mondo dell’arte contemporanea è imprevedibile e proprio in occasione della mostra Greater New York (evento quinquennale che da la possibilità a circa 68 artisti provenienti dalla grande mela di esporre opere all’interno dei propri studi siti all’interno del P.S.1)  l’artista A.L. Steiner ha deciso di invitare Ann Liv Young per prendere parte ad una performance nel proprio studio.

Rie Rasmussen: “Terry Richardson costringe le sue modelle alla pornografia”

 Per molti è il re della fotografia fashion, il creatore di immagini sessualmente esuberanti che sono puntualmente glorificate dagli editori di magazines patinati. Per molti altri invece Terry Richardson è poco chic e molto porno, un uomo che esercita il suo potere su giovani ragazze vulnerabili. Il soft porno di Richardson è sempre stato materia di controversie ma oggi un punto di domanda si erge sopra al fotografo americano ormai 44enne. Una sua modella ha infatti condannato le sue opere come umilianti ed il suo modus operandi come manipolativo.

Richardson si è trovato al centro di una tempesta dopo che Rie Rasmussen, modella danese ora filmaker, si è confrontata con lui ad un party organizzato dal club Le Montana di Parigi, durante la settimana della moda. “Gli ho detto: quello che fai è totalmente umiliante per le donne, spero che tu sia conscio del fatto che fai sesso con giovani ragazze solo perché sei un fotografo con molti contatti nel mondo della moda e pubblichi le tue immagini su Vogue” ha dichiarato Rasmussen al New York Post.

Richard Kern, il voyeurismo e l’esibizionismo

La galleria Guidi&Schoen Arte Contemporanea di Genova inaugura il 7 novembre inaugura la mostra personale del fotografo e filmmaker americano Richard Kern.

In occasione della sua seconda esposizione presso lo spazio genovese l’artista presenterà 18 nuovi scatti, tutti realizzati nel corso dell’ultimo anno. Tra le opere esposte sono particolarmente significativi una serie di lavori che raccontano due piccole storie in cui le giovani protagoniste sono come spiate nella loro intimità dai nostri occhi di voyeur mentre si spogliano, dormono o si scambiano effusioni.
Soggetto principale delle fotografie dell’artista sono giovani donne nude.

L’obiettivo di Kern però, non cerca lo sfruttamento del corpo femminile come oggetto erotizzante per l’osservatore. Quelli realizzati dall’artista sono infatti veri e propri ritratti.

Brooke Shields nuda al Tate Modern e Scotland Yard blocca la mostra

 Neanche il tempo di aprire i battenti e la mostra Pop Life: Art in a material world, in questi giorni in visione al Tate Modern di Londra ha già suscitato polemiche e scalpore. La pietra dello scandalo è un’opera fotografica che ritrae la nota e bellissima attrice Brooke Shields. Il particolare scottante è che la foto è stata scattata nel 1976 quando l’attrice aveva poco più di 10 anni, nell’opera la Shields appare nuda e pesantemente truccata, anche la posa è decisamente sensuale ed ammiccante.

Per di più la sala che doveva ospitare la foto in questione era già ricolma di immagini a sfondo sessuale e rappresentazioni di atti espliciti mescolate a pagine prese direttamente da riviste porno. L’installazione dal titolo Spiritual America è in realtà una nuova caduta di stile del solito Richard Prince, artista che ci ha già abituati a situazioni di questo genere.

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