Immagini della nuova collezione Prada, autunno 2012…
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Mezzo flop per Prada e Schiapparelli al MET
Dopo lo show dedicato ad Alexander McQueen si pensava all’ennesimo record ma…
Francesco Vezzoli ed il Jailbreak dell’arte contemporanea
Ci risiamo, il nostro (?) Francesco Vezzoli è tornato a colpire. Già perché uno dei pochissimi artisti italiani famosi anche al di fuori dei nostri confini, ha da poco inaugurato (e chiuso) il suo 24 hour Museum nel Palais De l’Iéna di Parigi, disegnato da Auguste Perret. L’evento è stato prodotto nientemeno che dal fashion brand Prada, sempre attento a tutto ciò che è arte contemporanea e dalla AMO dell’archistar Rem Koolhaas.
Come recità il titolo, il 24 hour Museum è rimasto aperto per sole ventiquattro ore, dopodiché ha definitivamente serrato i suoi cancelli. Mostra? Happening? red carpet o sfilata di vip? Difficile dare una connotazione alle rocambolesche imprese del nostro artista. Questo signore e signori è Francesco Vezzoli, il Cattelan versione 2.1, l’ironico artefice di eventi spettacolari che oggi si chiamano arte e che riescono ad attirare curiosità e pubblico a iosa.
Il collettivo Rotor alla Fondazione Prada di Milano
Ex limbo, il progetto che Rotor presenta presso la Fondazione Prada di Milano (dal 13 aprile al 5 giugno 2011), è una riflessione sugli elementi architettonici e scenografici che hanno costituito i set delle sfilate creati da Prada e OMA per più di un decennio e, dopo l’uso, sono ritornati ad essere materiali grezzi, conservati in vari depositi. Il punto di partenza della mostra è stata la curiosità per i materiali che sono stati impiegati, per le motivazioni che hanno portato alla loro conservazione e per la modalità pratica con cui si è affrontato questo aspetto.
Il lavoro di Rotor consiste infatti nel mettere in evidenza il “resto”: un mondo di elementi e di tracce che, dopo lo splendore funzionale, smontato e posto in un limbo, può tornare in vita sotto altre forme. Un labirinto di materiali che non sono semplici scarti, ma sono i portatori della memoria e dello straordinario lavoro che c’è dietro e intorno ad ogni precedente uso e costruzione: ex limbo.
La Green Revolution di Carpisa parte da Roxy in the box
In queste ultime settimane i destini di arte e moda sembrano incontrarsi spesso e volentieri. Dopo Yang Fudong assoldato da Prada con lo scopo di girare un video per la campagna primavera estate 2010 della sua linea di abbigliamento maschile e la risposta di Furla che ha invece chiamato alle armi la video artista italiana Rä di Martino, un altro fashion brand ha deciso di legare il suo nome all’arte contemporanea.
Si tratta di Carpisa che per lanciare il suo nuovo progetto denominato Green Revolution, ha scelto l’artista Roxy in the box per la realizzazione di un’opera che rappresenterà l’icona ufficiale della campagna pubblicitaria.
Yang Fudong gira un video per Prada
Nell’ultima decade Yang Fudong si è guadagnato fama internazionale con i suo film, i suoi video ed i suoi lavori fotografici, divenendo uno dei più acclamati artisti contemporanei. Ad esempio la presentazione del suo ciclo di cinque film Seven Intellectuals in a Bamboo Forest, è stato un evento di rilievo della Biennale di Venezia del 2007. I personaggi creati dal regista vagano in una Shanghai dal glorioso passato e dal ricco presente in maniera del tutto elegante.
Prada,brand italiano attentissimo all’arte contemporanea e sempre in prima lista quando si parla di eleganza, ha contattato il regista ed ha deciso di commissionargli un film per la campagna primavera estate 2010 della sua linea di abbigliamento maschile. Il film intitolato First Spring dura nove minuti ed è stato girato in bianco e nero. All’interno della pellicola i modelli Prada fluttano nell’aria con l’aiuto di ombrelli neri, tra i cieli di una Shanghai fine anni ’30, mentre alcuni membri della corte imperiale attraversano le strade sottostanti. In altre scene i modelli posano in interni riccamente adornati che si riallacciano all’epoca d’oro della gloriosa città. In tutta questa ambientazione fiabesca First Spring si basa su di un antico proverbio cinese: “Tutto il lavoro di un anno dipende da un buon inizio in primavera“.