Luke Fowler e il documentario sperimentale

La Serpentine Gallery di Londra ospita dal 7 maggio al 14 giugno 2009 una personale dedicata al talento di Luke Fowler (1978) figura centrale della scena artistica di Glasgow, curata da Julia Peyton-Jones, Hans Ulrich Obrist e Sophie O’Brien.
I film sperimentali dell’artista si basano su soggetti meticolosamente ricercati che raccontano storie di pensatori d’avanguardia e figure di contro cultura come lo psicologo R.D.Laing, il musicista post punk Xentos ‘Fray’ Bentos e il compositore inglese Cornelius Cardew, fondatore della Scratch Orchestra.

Memore dei suo predecessori nel campo del cinema sperimentale, Fowler nei suoi lavori esplora i limiti del documentario d’avanguardia riallacciandosi al British Free Cinema degli anni ’50, combinando materiale inedito con quello d’archivio, interviste e fotografia con colonne sonore densamente invasive. I suoi lavori offrono una risposta critica all’idea del documentario come offerta singola di verità oggettiva. Le opere di Fowler si muovono oltre la semplice referenza per il lavoro dei suoi predecessori. L’artista applica intuitività, logica estetica e politica nei suoi film, egli crea storie cariche d’atmosfera che riflettono la vitalità dei soggetti sudiati.

Prague Biennale, biennale o fiera?

In tempi di crisi non si guarda in faccia a niente ed a nessuno questo pensiero deve esser ronzato per parecchio tempo in testa a Giancarlo Politi organizzatore della Prague Biennale giunta quest’anno alla sua quarta edizione. Le biennali si sa sono un’occasione ghiotta per far salire le quotazioni di determinati artisti ed è palese che molte gallerie esercitino una specie di sudditanza psicologica su curatori ed organizzatori, oltremodo va detto che molti artisti presenti ad una biennale riescono a vendere in seguito loro opere attraverso le gallerie rappresentanti o altri canali.

Fino ad ora però le biennali hanno cercato di mantenere almeno un’immagine di facciata, una parvenza di indagine su quanto di più innovativo e sperimentale offra il sottobosco dell’arte contemporanea. La Biennale di Praga quest’anno ha invece deciso di far cadere anche quest’ultima maschera di gesso, tramutando la manifestazione in qualcosa di simile ad una fiera in cui è possibile acquistare le opere degli artisti partecipanti, l’organizzazione si riserva di  trattenere il 40% di provvigione. Insomma una fiera senza i faraonici costi della fiera. Per Giancarlo Politi l’idea è quella giusta.

Al via Prague Biennale 4

 Si inaugura il 14 maggio a Praga la quarta edizione di Prague Biennal. Polimorfa, sfaccettata, multiculturale, multicentrica e in continua dialettica con se stessa e con il pubblico: queste sono le caratteristiche di PRAGUE BIENNALE 4, che quest’anno si presenta assieme a PRAGUE BIENNALE PHOTO.

Come di consueto Giancarlo Politi e Helena Kontova, direttori di Prague Biennale, si sono affidati a un team di curatori internazionali, creando un forum di discussione sul tema della pittura nelle sue più diverse declinazioni e manifestazioni: locali, nazionali, internazionali.

preload imagepreload image