Premio Cairo 2011, i nomi degli artisti selezionati

Sono già al lavoro per creare il progetto con cui concorreranno all’assegnazione del Premio Cairo 2011, i 20 artisti italiani under 40 proposti da dieci protagonisti del sistema artistico nazionale incaricati della selezione. La formula della dodicesima edizione del Premio Cairo, indetto da Urbano Cairo nel 2000 per valorizzare la giovane arte italiana, prevede infatti la selezione, o meglio la proposta, di due artisti, rigorosamente under 40, da parte di dieci personalità dell’arte contemporanea.

I 20 artisti selezionati creeranno un progetto che sarà esposto dal 28 ottobre al primo novembre in una mostra allestita al Palazzo della Permanente a Milano. Tra questi lavori, una Giuria, i cui membri non coincidono con il gruppo dei proponenti, sceglierà il vincitore del Premio Cairo 2011.  Questa dodicesima edizione del Premio, così come lo è stata la precedente, è curata da Luca Beatrice. La premiazione del dodicesimo Premio Cairo si svolgerà giovedì 27 ottobre alle ore 18.30, a Milano.

Fernando Botero cancella il premio Botero

 La bufera che ha investito i premi legati all’arte in Italia sembra proseguire anche nelle altre parti del mondo. Pochi giorni fa vi avevamo parlato della Russia ed oggi siamo qui a parlarvi dell’America Latina. La vicenda è alquanto buffa poiché l’artista Fernando Botero ha sostanzialmente messo fine al Fernando Botero Prize. Il celebre artista famoso per i suoi soggetti giunonici ha recentemente criticato il premio a lui intitolato, dichiarando di non essere d’accordo con le scelte della giuria dell’ultima edizione del premio. Secondo Botero infatti la giuria avrebbe fatto vincere lavori di scarsa qualità.

La decisione di interrompere il premio è stata presa dopo che la Fundacion Jovenes Artistas Colombianos (che ha organizzato il premio) aveva assegnato i 50.000 dollari del primo premio. Il premio era nato per selezionare e promuovere le opere provenienti dai giovani artisti (sotto i 35 anni di età) dell’America Latina, il problema è che Botero ha definito spazzatura tali opere ed ha subito dopo dichiarato ai microfoni del magazine Arcadia:”I lavori selezionati sono davvero brutti. Mi ha veramente deluso venire a conoscenza della presenza di queste opere mediocri giunte in finale”.

Il Turner Prize 2009 a Richard Wright ma non è tutto oro quello che luccica

 Richard Wright è il vincitore del prestigioso Turner Prize 2009. L’artista ha presentato una intricata composizione murale a foglia d’oro che rimarrà in mostra fino al 6 gennaio 2010. Wright attualmente 49enne è il più vecchio vincitore del premio dal 1991 anno in cui fu limitata a 50 anni l’età dei partecipanti. L’artista è riuscito ad imporsi sugli altri partecipanti Enrico David, Roger Hiorns e Lucy Skaer. Wright ha abbandonato la normale pittura su tela alla fine degli anni ’80 ed è divenuto famoso per i suoi wall paintings che vengono temporaneamente esposti per poi essere cancellati.

Quasi tutta la produzione di Wright è andata distrutta per sua decisione. La tecnica dell’artista è un omaggio ai grandi maestri del rinascimento che tracciavano i loro soggetti su carta e successivamente bucavano la superficie per poi soffiare polvere di gesso attraverso i buchi, trasferendo così le immagini sul muro (tecnica anche detta dello spolvero). L’opera di Wright sembra fatta per attrarre anche i tradizionalisti, nelle sue patterns fondamentalmente astratte si intersecano possibilità figurative. Tra le linee si può scorgere una figura, una geometria o un paesaggio apocalittico ma non appena la mente tenta di elaborare un singolo soggetto, l’immagine evapora tra le turbolenze dello sfondo.

Faceback dietro il profilo c’è Giuseppe Rado

Ingresso Pericoloso, giovane galleria romana diretta da Massimo Rosa, inaugura il 14 maggio la mostra Faceback, personale di Giuseppe Rado. L’artista bolognese spazia dalla pittura al cinema, dalla fotografia alla performance fino alla fotografia alla manipolazione iconografica. Nel 2005 vince la targa d’oro per la fotografia al Premio Arte e nel 2007 vince il Premio Fabbri per l’arte contemporanea sempre nella sezione fotografia.

Giuseppe Rado, da tempo studioso appassionato dei risvolti sociali legati al progresso tecnologico della nostra civiltà (ricordiamo la mostra personale AIKO del febbraio 2008 che rifletteva su tematiche come l’intelligenza artificiale e la singolarità tecnologica), si inserisce in questo contesto con il work in progress Faceback – dietro il profilo.

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