Si chiude una deludente prima parte del 2012

Ancora una volta la stagione espositiva volge al termine ed ancora una volta siamo qui a contare i feriti. Già, la prima parte del 2012 non si è conclusa molto bene, anzi si potrebbe affermare senza ombra di dubbio che l’ultimo trimestre è stato quantomai disastroso. Le gallerie private hanno mantenuto il livello di guardia e, salvo sporadici casi, non hanno rischiato il lancio di nuovi nomi. Molti dealers hanno preferito rinverdire il loro back catalogue piuttosto che tentare il salto nel vuoto.

Cronica ormai la diserzione di questi ultimi dalle fiere d’arte contemporanea di spicco come Torino, Bologna, Milano e Roma. Le quattro kermesse hanno mostrato di non saper tenere il passo con i tempi e non è escluso che si ritorni ad una partita a tre. Roma non ha saputo convincere sino in fondo chi attendeva il rilancio definitivo.

Le previsioni strampalate dell’arte contemporanea

 

Si possono fare previsioni per il futuro andamento del mercato dell’arte contemporanea? Certo, ma tenete bene a mente che quanto predetto difficilmente si avvera. Possiamo comunque divertirci ad ascoltare cosa dicono alcuni  eminenti “luminari” del mercato intervistati da Artinfo.

Per Roman Kraeussl (docente di finanza e redattore della rubrica Databank su Art+Auction) ad esempio ci dice che il mercato dell’arte andrà fortissimo in Cina nei prossimi anni. Peccato che nel 2008 aveva predetto lo stesso per l’India ma tutto questo boom non c’è stato.

I buoni propositi per il 2012

Il 2011 è ormai giunto al termine e molti di voi staranno già pensando ai buoni propositi per l’anno che verrà. Nel 2012 c’è chi ha intenzione di smettere di fumare, chi vuol mettersi a dieta e chi ha deciso di iscriversi in palestra. Tutti questi piccoli fioretti hanno ovviamente l’obiettivo di migliorare una situazione personale, di accrescere le singole abilità e di proiettarsi in avanti, nel futuro. A pensarci bene anche la nostra scena dell’arte dovrebbe pensare a qualche proposito per il 2012.

I curatori ad esempio potrebbero pensare alla promozione degli artisti e a non ideare progetti curatoriali che seppelliscono le visioni creative degli stessi, I musei alle programmazioni ed a un metodo per far riavvicinare il pubblico all’interno dei loro spazi. Per quanto riguarda le gallerie private, si potrebbe tentare una collaborazione diffusa invece che dichiarar guerra ai colleghi o peggio ancora ignorarli del tutto. Il trucco è far girare gli artisti su tutto il territorio nazionale in modo da non lasciarli morire una volta immessi nel mercato come spesso accade.

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