Padiglione Italia: il progetto di Beatrice Merz

Continuiamo a pubblicare  i progetti presentati dai magnifici 7 curatori al ministro per i Beni e le attività culturali Lorenzo Ornaghi che ha poi scelto quello di Bartolomeo Pietromarchi.  Ecco quello di Beatrice Merz:

E l’opera diventa cronaca giornalistica

 L’arte — che in generale sta vivendo e si sta adattando a un cambiamento di approccio verso l’informazione — è scandita da tempi sempre più stretti. Il momento della riflessione deve essere raggiunto con velocità.

Padiglione Italia: il progetto di Bartolomeo Pietromarchi

La Biennale di Venezia è ormai alle porte ed il nostro Padiglione Italia guidato da Bartolomeo Pietromarchi si prepara a scoprire le sue carte in tavola. Intanto noi pubblichiamo in più post i progetti presentati dai magnifici 7 curatori al ministro per i Beni e le attività culturali Lorenzo Ornaghi che ha poi scelto quello di Pietromarchi.  Vediamo questi 7 progetti iniziando dal curatore selezionato:

Boetti e Ghirri: una identità fatta di assenze

La Grecia in crisi ma i soldi per Renzo Piano ci sono

La travolgente passione tra le amministrazioni cittadine e le archistar è un qualcosa di veramente insolito e soprattutto è difficile da spiegare. Di certo, a tutti i governi ed a tutte le giunte fa gola un nuovo edificio dalle forme avveniristiche, che sappia stupire i turisti ed affascinare gli abitanti di una città. A volte però questi sfavillanti edifici non sono il frutto di un’urgenza ben precisa e si risolvono in uno spreco di soldi a favore dell’estetica ed a discapito delle tasche dei poveri e martoriati contribuenti.

Inutile citare esempi di architetture faraoniche, dispendiose come la Nuvola di Massimiliano Fuksas, che doveva sorgere nel quartiere EUR di Roma già dagli inizi dello scorso anno ma che proprio quest’anno ha subito un ennesimo rallentamento a causa di quattro gravi irregolarità ravvisate dal Tar del Lazio. La Nuvola era partita da un piano spese iniziale di 175 milioni di euro ma fino ad oggi ne ha già bruciati 500 milioni, in attesa di una fantomatica inaugurazione prevista per il 2012. Intanto  strambe notizie provengono dalla Grecia.

Eli Broad e le prime immagini del suo nuovo museo a Los Angeles

Sembrava la barzelletta del secolo ed invece il nuovo museo di Eli Broad, tanto annunciato e mai svelato al pubblico, ha finalmente una location, un’architettura ed un archistar ben precisi. In questi ultimi giorni infatti Broad ha dato in pasto alla stampa di Los Angeles i rendering in 3D del progetto pensato da Diller Scofidio + Renfro, il team di architetti che sono riusciti a fare le scarpe a Rem Koolhaas nel corso della gara a “progetta tu il museo”.

Ebbene le linee del nuovo museo sono decisamente stravaganti, si tratta di un gigantesco rombo con disegno ad alveare che sarà perlopiù costituito da cemento. Ovviamente i tempi di sviluppo dell’intero progetto sono ancora molto lunghi ed anche i costi totali saranno un buon deterrente, si parla infatti di circa 130 milioni di dollari di spese.  Punto forte del museo sarà la lobby che permetterà una sorta di relazione visiva tra i pedoni all’interno ed i visitatori che arrivano in automobile.

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