Anche la comunità creativa Russa si è unita alla protesta

Come forse molti di voi ben sapranno, lo scorso 4 dicembre in Russia hanno avuto luogo le elezioni parlamentari. I risultati del voto hanno sollevato un polverone di polemiche in tutto il mondo, questo poiché Russia Unita, il partito di Vladimir Putin e Dmitry Medvedev, ha vinto le elezioni pur con un’emorragia di voti allarmante. Fin qui tutto bene, il fatto è che secondo l’opinione pubblica Russia Unita ha miseramente barato, raccogliendo il quorum di voti con dei brogli elettorali.

Probabilmente Russia Unita avrebbe vinto lo stesso anche senza barare ma questi brogli sono lo specchio di un potere che non si accontenta di vincere, un potere che vuole il predominio assoluto. Come se tutto ciò non bastasse Mr. Putin ha dichiarato di voler ritornare alla presidenza nel marzo del 2012 e la reazione dei cittadini è stata quella di riversarsi nelle strade per manifestare contro lo strapotere di un presidente che ha il completo predominio della politica e della vita sociale in Russia. Come volevasi dimostrare anche la comunità creativa si è unita alla protesta, seguendo le orme dell’ormai celeberrimo movimento Occupy.

Avdei Ter-Oganyan vuole eliminare Putin, la Russia lo censura e poi lo grazia ma lui rifiuta

La  pesante scure della censura torna a colpire il mondo dell’arte contemporanea. Questa volta a fare la parte del cattivo di turno ci ha pensato la Russia che voleva tappare la bocca ad un suo artista. La vittima in questione è, o meglio poteva essere, Avdei Ter-Oganyan che avrebbe dovuto partecipare ad una mostra al Louvre di Parigi intitolata Counterpoint (in visione dal 14 ottobre al 31 gennaio). Un’opera in particolare ha fatto andare su tutte le furie gli esponenti del governo sovietico, si tratta di un dipinto raffigurante l’assassinio del primo ministro Vladimir Putin (ultimamente i dipinti con gli assassini dei grandi leader sembrano essere di gran moda).

Per tutta risposta alcuni artisti russi inclusi nella stessa mostra hanno annunciato una sorta di sciopero, ritirando le loro opere. Il dipinto di Avdei Ter-Oganyan fa parte della serie The Radical Abstractionism Project, creata dall’artista nel lontano 2004, il fatto strano è che nell’ opera incriminata non compare una raffigurazione grafica dell’assassinio ma solamente un’ innocua forma geometrica, parliamo infatti di un rettangolo rosso con una diagonale nera sopra di esso. Il testo allegato alla composizione è però un tantino provocatorio: “Quest’opera vi invita a compiere un attacco contro l’uomo di stato Vladimir V. Putin in modo e maniera da porre fine al suo governo ed alle sue attività politiche”, insomma un attacco in piena regola.

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