La Quadriennale? Meglio non averla

 

 

«La Quadriennale d’arte di Roma, prevista per il prossimo ottobre, non si farà. Non abbiamo i soldi per realizzarla. Il ministero per i Beni culturali e Arcus Spa non ci hanno dato alcun finanziamento. Servivano, a stare strettissimi, due milioni. Non è arrivata nemmeno una lira». Questa la “denuncia” di Jas Gawronski, presidente della Fondazione La Quadriennale di Roma, al Corriere della Sera dopo la sconcertante serrata della manifestazione capitolina. La Quadriennale non si farà e come aggiunge il Corriere, era un fatto che non si era mai verificato prima.

 Sarebbe bene sottolineare che Gawronski era stato chiamato proprio per le sue abilità manageriali e che organizzare gli eventi con profumati stanziamenti pubblici non è poi un’impresa impossibile. La reale bravura sta appunto nel procacciarsi soldi nel privato, ma d’altra parte (come già detto in un nostro precedente articolo/provocazione) il fundraising non esiste e anche il buon Gawronski è dovuto scendere a patti con questa dura realtà.

Stefania Fabrizi – Io sono l’occhio

La galleria Dora Diamanti arte contemporanea di Roma inaugura il 20 maggio (la mostra sarà visibile fino al 31 luglio 2010)  la seconda mostra personale di Stefania Fabrizi negli spazi espositivi della galleria dal titolo Io sono l’occhio a cura di Micol Di Veroli. Per l’occasione l’artista, tra i protagonisti della Quadriennale di Roma del 2008, presenta al pubblico una nuova serie di opere che segnano un nuovo capitolo all’interno di una visione creativa sempre più densa di simboli e rimandi alla società contemporanea pur mantenendo un’aura di mitologia pervasa da una densa drammaticità.

In Io sono l’occhio Stefania Fabrizi si riallaccia alle ansie di un’esistenza costantemente analizzata dalle telecamere dei reality show ed alla fantascienza schizofrenica del romanzo Un oscuro scrutare di Philip K. Dick. All’interno della sua installazione, l’artista inserisce figure di eroi e criminali, in un’eterna lotta fra bene e male dove è impossibile distinguere la vera natura delle due entità. L’odierna società poggia la sua moralità su figure benigne ma allo stesso tempo è affascinata dal male e dagli atti criminosi, per questo molti protagonisti al negativo riescono a far breccia nei cuori della collettività alla stregua di veri e propri supereoi.

Spirito: è la volta di Arthur Duff

Prosegue presso il Complesso Santo Spirito in Sassia in Roma il progetto SPIRITO ideato e a cura di Valentina Ciarallo e Pier Paolo Pancotto e promosso da Giubilarte Eventi che, avviato nel novembre 2008, propone alcune delle presenze più significative nel panorama creativo nazionale ed internazionale (alcune delle quali approdano per la prima volta a Roma o in Italia in forma individuale) mettendole a confronto con uno spazio espositivo eccezionale, lo storico complesso ospedaliero fondato nell’ottavo secolo d.C. e definito nel suo aspetto attuale nella seconda metà del Quattrocento sotto il pontificato di Sisto IV.

Il sesto appuntamento è stato affidato ad Arthur Duff che propone un’installazione composta di raggi laser che invade contemporaneamente le due sale di Santo Spirito. Attraverso composizioni verbali ispirate alle caratteristiche funzionali mediche, di ricovero e di accoglienza dell’edificio (tra le quali, ad esempio, la cosiddetta ruota degli esposti), l’artista colma lo spazio dell’antico nosocomio che egli percepisce ormai vuoto rispetto alla vita e alla storia che per secoli lo ha animato.

Quarto appuntamento di SPIRITO, è la volta di Domenico Mangano

Prosegue presso il Complesso Santo Spirito in Sassia in Roma il progetto S P I R I T O ideato e curato da Valentina Ciarallo e Pier Paolo Pancotto e promosso da Giubilarte Eventi che, avviato nel novembre 2008, propone alcune delle presenze più significative nel panorama creativo nazionale ed internazionale (alcune delle quali approdano per la prima volta a Roma o in Italia in forma individuale) mettendole a confronto con uno spazio espositivo eccezionale, lo storico complesso ospedaliero fondato nell’ottavo secolo d.C. e definito nel suo aspetto attuale nella seconda metà del Quattrocento sotto il pontificato di Sisto IV.

Ciascun autore è chiamato a ideare un progetto site specific variabile sotto il profilo della durata (uno o più giorni) e della natura operativa (visivo, performativo, plastico, musicale…). Il quarto appuntamento è stato affidato a Domenico Mangano (Palermo, 1976), già da tempo attivo sulla scena espositiva internazionale che comprende tra l’altro mostre personali al Museo Hendrik C. Andersen, Roma (2008), e la partecipazione a La Folie de la Villa Medicis, Roma, Accademia di Francia (2001); Exit, Torino, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (2002); Manifesta 4, Francoforte (2002); Modern times, Nuoro, Man (2005); XIV Quadriennale, Roma (2005); Italics, Venezia – Chicago (2008 – 2009); Passaggi in Sicilia, Palazzo Riso, Palermo (2009).

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