Respira a lungo, senti: il profumo è cambiato, aria di primavera. Così entrando nella galleria di Nicoletta Rusconi di Milano sembra che una brezza lieve accarezzi la faccia: colori tenui, fiori, ricami, una potente dose di femminilità. Eppure si sa che le donne nascondono sempre una faccia e il trabocchetto è dietro l’angolo. Il pretesto per unire l’operato di queste due “giovani” artiste è una riflessione necessaria sul concetto di bellezza, un tempo fondamento della ricerca artistica, oggi soppiantato da altre necessità come il disgusto o lo scandalo(ma davvero abbiamo queste necessità?).
Eppure di bellezza ne avremmo bisogno e ancor di più di riflessione su, perché, per assurdo, nella società dell’immagine si è perso il contatto con la sublimazione della bellezza nelle forme di espressione artistica.Questa certo è una necessità per me, che credo poco nel botulino e molto invece nella complessità dietro ad una parola così abusata come bellezza: oggi tutto è bello o brutto, ma non si spiega mai il perché.