La battaglia legale intrapresa da Patrick Cariou contro Richard Prince, che aveva utilizzato le sue foto del povero fotografo francese per la serie di opere Canal Zone, (esposte e successivamente vendute da Gagosian), ha sollevato numerosi interrogativi riguardo la pratica artistica. Se Prince, Sherrie Levine e tutti gli altri compagnucci del New Conceptualism (o Pictures Generation) hanno sdoganato la pratica della found photography, è altrettanto vero che tale mania di “appropriazionismo” ha drammaticamente contagiato le nuove generazioni artistiche.
Trovare immagini e ristamparle è oggi un gioco da ragazzi, grazie anche alle nuove tecnologie. Ecco quindi che sempre più giovani artisti decidono di mettere in mostra scatti “rubati” e filmati presi dall’archivio Prelinger opportunamente rimontati. Fino a ieri questa pratica era supportata da una certa critica “colta”, dagli pseudo-giornilisti dei magazine di tendenza e da gran parte delle gallerie d’alto bordo della scena internazionale.