PhotoReload V (Digital Natives) alla Romberg Arte Contemporanea di Latina

Sabato 9 giugno nello spazio ROOMBERG, al piano terra del grattacielo Baccari, si inaugura Digital Natives, quinta ed ultima tappa della rassegna PhotoReload. La mostra presenta i lavori fotografici di Robert Gligorov, Miltos Manetas, Dean West e alcuni video di Isobel Blank. Col termine “Digital Natives”, “Nativi Digitali”, si indica la generazione nata e cresciuta con le tecnologie digitali, quindi completamente assorbita, nelle proprie attività quotidiane e creative, da esse.

Pur riferendosi alla generazione dei nati dalla metà degli anni ’90 in poi, è possibile espandere ed associare questa stessa definizione ad alcuni artisti contemporanei che fanno della elaborazione digitale la loro tecnica principale, elemento imprescindibile e determinante per il risultato finale delle loro opere. Il pensiero creativo, e la sua conseguente messa in opera da parte del “digitale nativo”, è quindi governato da una chiara consapevolezza sulle infinite possibilità offerte da queste nuove tecnologie, tanto da portare agli estremi limiti il concetto stesso di fotografia, non presentando più dinamiche operative di tipo tradizionale ma percorrendo un percorso esecutivo inedito.

Noncorpi, a Siena una mostra multimediale racconta l’immaginario del corpo del nostro tempo

Ogni epoca produce delle immagini dei corpi come metafore delle condizioni sociali, culturali e politiche che la caratterizzano. Noncorpi è una mostra multimediale sull’immaginario del corpo del nostro tempo che, da sabato 10 dicembre a martedì 20 dicembre, proporrà negli spazi del Siena Art Institute e della Galleria FuoriCampo di Siena video e audio installazioni, fotografie, oggetti luminosi, interventi performativi con strumenti acustici ed elettronici che indagano il rapporto fra il corpo e le società nell’epoca del capitalismo globale.

Dieci gli artisti in mostra: Robert Gligorov, Andrea Marini, Ongakuaw & see|zee_vizual, Elisa Biagini, Mauro Magrini e Dejan Atanackovic, curatore dell’evento, in collaborazione con il duo Di Volo & Tancredi e Mauro De Lillo. A partire dal concetto di nonluogo come spazio concepito per il veloce attraversamento di masse, informazioni, servizi, in cui il segno prevale sul contenuto fino quasi a sostituirlo, i noncorpi sono l’esito di una società sempre più consumistica, in cui anche il corpo viene ridotto a puro segno, sezionato, frammentato, frugato fin nelle cavità, attraversato esattamente come un nonluogo: dall’interno, ad opera di industrie farmaceutiche, produttori di fast food, promotori di prodotti per la salute; dall’esterno, dalle industrie della moda, della chirurgia estetica e dello spettacolo.

Pronti ad avere uno shock con Robert Gligorov?

Il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano presenta dal 26 gennaio al 15 febbraio 2011 con ingresso gratuito, la mostra Termination Shock 03 di Robert Gligorov, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano in collaborazione con BND Art Promotion.

“Shock. Che cos’è uno shock? – ha commentato l’Assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory – È un trauma, un incidente, un’interruzione, uno stato mentale, un…’emozione improvvisa e violenta, una reazione organica indotta da uno stimolo esterno, confusione. Oggi, tuttavia, shock è anche altro: una “news”, un’ultima ora. E da qui Robert Gligorov ci conduce a un ripensamento della società mediale. Artista, performer, musicista, attore unisce sperimentazione e provocazione dell’arte contemporanea per sollevare domande inevase e interrogativi inaspettati sulla realtà, i rapporti, il potere, le icone del nostro immaginario”.

I luoghi e i non-luoghi del Ventre dell’Architetto

Il 3 settembre in occasione della 12 Biennale di Architettura di Venezia, Jarach Gallery e Galleria Pack inaugurano The Belly of an Architect, progetto congiunto in cui si presenta una selezione di circa 20 opere dei migliori artisti di entrambe le gallerie che indagano il tema dell’architettura come punto d’incontro. La mostra è a cura di Martina Cavalarin.

Il titolo, ripreso dalla pellicola di Peter Greenaway,The Belly of an Architect – proiettato durante la mostra – indica appunto l’approccio attraverso cui gli artisti che indagano il tema dell’architettura, entrano nelle viscere dei luoghi e dei non-luoghi, delle geografie e delle storie dell’anima e del corpo. Se i muri degli edifici rappresentano lo scheletro dell’uomo, il file rouge della mostra è interpretato attraverso riservate assenze o oniriche presenze, proiezioni autoriflessive o architetture post-industriali, luoghi claustrofobici e paesaggi oscuri, ombre e rifugi, palazzi luminescenti e boscaglie incantevoli e sfuggenti, cattedrali magiche e stanze fatiscenti.

Linguaggi Complessi, Messaggi Complessi – I Neoconoduli

E’ inaugurata ieri a Siracusa la mostra Linguaggi Complessi, Messaggi Complessi – I Neoiconoduli che vede la partecipazione di oltre 40 artisti che testimoniano l’odierno orientamento della rappresentazione nell’arte. È tempo di messaggi che magari non si capiscono immediatamente o facilmente ma che devono comunque arrivare al destinatario o fruitore attraverso il gioco dell’arte complesso, così come complessi sono i suoi linguaggi.

Iconoduli è un termine che si riferisce all’epoca Bizantina. A quel tempo, alcuni ritenevano che le immagini sacre potessero essere rappresentate (iconoduli); mentre altri si opponevano a tale tendenza (iconoclasti). Il termine Neoiconoduli è stato introdotto da Carmelo Strano (che cura la msotra) negli anni ’80, subito dopo il periodo delle neo-avanguardie. Il critico si riferiva a quegli artisti che andavano ben oltre la semplice rappresentazione ed i canoni prestabiliti. Essi erano invece interessati a comunicare qualcosa ma in modo non esplicito e con qualsiasi linguaggio espressivo.

Arte e musica alla Galleria Pack di Milano

Uno show gallery di 6o minuti (opening il 29 marzo 2010) con il meglio della musica e dell’arte contemporanea Giampaolo Abbondio e Gianni de Berardinis scrivono insieme una nuova pagina di comunicazione nel mondo dell’Arte: The White Room, un evento che si preannuncia come un’occasione culturale decisamente interessante.

La Galleria Pack di Giampaolo Abbondio è da sempre sensibile alle contaminazioni musicali; in diverse battute lo spazio ha infatti contribuito alla produzione di dischi dalle sonoritá piú contemporanee dell’artista Robert Gligorov, in cui hanno partecipato musicisti come Saturnino (talentuoso bassista nonchè collaboratore di Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti)  e Massimo Colombo, fino a quelle del free Jazz e delle collaborazioni con vere e proprie leggende del calibro di Billy Cobham.

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