La politica è noiosa. La politica è dentro ogni cosa. Impossibile quindi scindere la politica dall’arte e per quanto le tribune elettorali, i decreti legge, i discorsi, le accuse reciproche e via dicendo possono sembrare anni luce lontano dal nostro caro ed amato mondo della creatività, innegabilmente questi meccanismi fagocitano tutto.
La politica decide sui musei, sulle manifestazioni, sul mercato ed a volte sulla produzione per questo non possiamo evitarla. In questi giorni di serio marasma sociale e di grave calo di valori, la politica ha prodotto uno dei più strampalati equivoci di sempre, vale a dire il “sacrificio” dell’assessore capitolino alla cultura Umberto Croppi. Il giovane “Patriot” Franco Battiato cantava “mandiamoli in pensione i direttori artistici, gli addetti alla cultura” ma anche se queste infrastrutture ci sembrano obsolete ed inutili, esse esistono e se alla loro guida viene posto qualcuno che si “interessa” allora ecco che le stesse divengono un vero aiuto alla cultura tutta.