Quella strana consuetudine di “rubare” le immagini

Richard Prince - Untitled (cowboy) - 1989

Siamo cresciuti in un mondo di immagini tanto che ora ci sentiamo dannatamente stregati dalle stesse. Già nel bel mezzo degli anni ’70 la Pictures Generation di Robert Longo, Sherrie Levine, Cindy Sherman e Richard Prince fu incredibilmente tentata dal vasto mondo della produzione delle immagini, di quell’universo al limite tra il fiabesco e l’orrorifico animato dal cinema, della televisione, dai magazines e dai cartelloni pubblicitari. Inutile aggiungere che questi artisti cominciarono una sistematica riappropriazione di quelle immagini, piegandole ai loro voleri.

Questo non senza incappare in noie legali riguardanti le leggi sul copyright, basti pensare alle controversie sollevate da Sherrie Levine e le sue 22 fotografie di Walker Evans ri-fotografate o le ormai leggendarie gesta di Richard Prince, autore di una ripetizione del cowboy della Marlboro. Prince da par suo è inoltre protagonista di una recente vicenda di plagio ai danni di una fotografia scattata da Patrick Cariou. Insomma, l’appropriazione delle immagini altrui ha scritto un capitolo decisamente interessante e pungente all’interno della storia dell’arte contemporanea.

Le angherie dell’Ungheria


La famiglia del Barone Mor Lipot Herzog ha provato per più di dieci anni a recuperare alcune opere di propria appartenenza ed in seguito trafugate dall’orda nazista. Il verdetto è stato sempre negativo e dire che le opere si trovano ora nelle collezioni permanenti dei più importanti musei dell’Ungheria. Secondo quanto affermato dalla famiglia Herzog i musei nazionali sono in possesso di oltre 40 pezzi, dal valore di oltre 100 milioni di dollari, facenti parte della collezione Herzog che un tempo includeva dipinti e statue sequestrate in Ungheria dalla Germania nazista durante la seconda Guerra mondiale.

Insomma a guerra ormai finita da un bel pezzo lo stato ungherese non vuol saperne di restituire il maltolto ai suoi degni proprietari.  ”L’olocausto è stata una cosa terribile una vera ignominia che ha macchiato per sempre il genere umano.

Rubate due opere di Banksy

Torniamo ancora una volta a parlare del nostro beniamino Banksy e non diteci che vi abbiamo importunato abbastanza con le avventure del celebre street artist. Dopo aver subito numerose “cancellature” delle sue opere causate da altri colleghi e dalle amministrazioni cittadine desiderose di ripulire il tessuto urbano, il nostro ha finalmente provato un poco di sollievo dopo che a Manchester alcuni operatori ecologici hanno scoperto un suo vecchio murale su di un muro di mattoni che era stato coperto da un’altra opera.

Oggi però il nostro è ripiombato nello sconforto più nero a causa di un fatto sconcertante accaduto alla Art Republic, una galleria sita in New Compton Street a Londra. Un uomo ed una donna si sono infatti introdotti nottetempo all’interno della galleria ed in men che non si dica hanno trafugato due stampe limited edition prodotte dal celebre street artist. 

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