Il collettivo URTO occupa il PAN di Napoli

Il polo museale napoletano sprofonda nell’abisso, PAN e MADRE sono ormai vittime dei brogli politici e delle gestioni scellerate che hanno di fatto chiuso le porte in faccia ai talenti emergenti del territorio. Ed allora che fare? Una risposta certa è arrivata lo scorso 7 marzo da parte del collettivo URTO, agguerrito gruppo di 270 artisti partenopei in cerca di una piattaforma reale, un laboratorio di ricerca dove poter far rinascere l’arte contemporanea made in naples.

Se leistituzioni non rispondono alle disperate richieste del popolo creativo non resta altro da fare che costringere le stesse ad una reazione tramite un’azione risolutiva e così hanno fatto i giovani del collettivo, occupando simbolicamente il PAN, Palazzo delle arti di Napoli. “Insieme con altri protagonisti del movimento – hanno spiegato i coordinatori del movimento Sebastiano Deva e Walter Picardi – proponiamo di rendere il PAN motore propulsivo delle attività del collettivo ed oltre, dando vita ad una sorta di laboratorio dove si renda possibile far confluire le proposte ispirate provenienti dalla scena artistica napoletana.”

Nuovo atto di vandalismo al Cam di Casoria

I lettori di Globartmag ricorderanno sicuramente lo spiacevole fatto successo lo scorso dicembre al Cam, Contemporary Museum di Casoria, quando in occasione di una mostra di arte contemporanea con artisti africani dal titolo Africam, alcuni ignoti impiccarono un bambolotto al cancello principale del museo. Il bambolotto era di colore ed il gesto fu oggettivamente additato come un chiaro atto intimidatorio. A pochi mesi dall’accaduto il Cam torna a far parlare di sé poiché lo scorso 2 aprile i vandali sono tornati sui loro passi ed hanno nuovamente disturbato le attività del museo.

Alcuni ignoti, dicevamo, hanno infatti apposto un pesante lucchetto sul cancello d’ingresso, bloccando irreparabilmente l’entrata. Ad accorgersene sono stati i custodi del museo che in mattinata si erano come di consueto recati ad aprire la sede. In questi giorni il Cam ospitava una rassegna dal titolo Politik arte dentro e fuori il sistema, mostra con  opere di Giuseppe de Marco, Sebastiano Deva, Di Guida & Vargas, Mulugeda Gebrekidan, Otieno Gomba, M. Kronstadiano Fiore, Christian Leperino, Lello Lopez, J.P. Mika, Errico Ruotolo, Marcus Shahar e Tony Stefanucci.

Emergenza reale per Emergency Room

Polemiche e censure al PAN di Napoli per l’opera di Sebastiano Deva nell’ambito del progetto curatoriale Emergency Room, ideato dal franco-canadese Thierry Geoffroy. Deva aveva presentato l’opera Sacred Love raffigurante il Cristo crocifisso rivestito da un preservativo. Ovviamente le ire del mondo istituzionale non hanno tardato ad arrivare, il sindaco Rosa Russo Iervolino ha subito fatto rimuovere l’opera incriminata affermando che:

“Quando manca l’ispirazione artistica, si tenta di far parlare di sé anche con operazioni artistiche di pessimo gusto e che non rispettano (come si dovrebbe) il sentimento religioso dei cittadini. Naturalmente, quando chiedo il rispetto del sacro, mi riferisco a tutte le religioni e non intendo comprimere la libertà dell’arte”

L’assessore Nicola Oddati si è quindi precipitato al Pan per agire in prima persone sull’oscuramento dell’opera. Non è certo la prima volta che le istituzioni intervengo per censurare un’opera accusata di blasfemia, basti pensare al vespaio di polemiche suscitate dalla rana crocifissa di Martin Kippenberger esposta l’estate scorsa al Museion, il museo d’arte moderna della città di Bolzano. Per non andare troppo indietro nel tempo anche quest’inverno in occasione di Artefiera a Bologna, l’installazione di Federico Solmi esposta allo stand della galleria napoletana Not Gallery  è stata sequestra dalla procura locale.

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