In vendita a 120.000 dollari i semi di Ai Weiwei ma in rete si trovano a 25 cent l’uno

E’ stata una delle opere d’arte più chiacchierate dello scorso anno ed ora una parte di questa colossale installazione è in procinto di andare all’asta da Sotheby’s il prossimo 15 febbraio 2011. Stiamo ovviamente parlando dei semi di girasole di porcellana creati da Ai Weiwei ed installati nella Turbine Hall del Tate di Londra. Come ricorderete bene i semi sono stati al centro di una rovente polemica, poiché i vertici della prestigiosa istituzione dopo pochi giorni dall’inaugurazione, hanno deciso di vietare al pubblico l’interazione con gli stessi dopo aver annunciato che la polvere di porcellana generata dallo sfregamento di milioni di esemplari poteva arrecare gravi danni alla salute pubblica.

Ovviamente sono in molti a pensare che la Tate abbia vietato l’interazione per non agevolare eventuali furti di semi. La riprova di ciò è quest’asta di Sotheby’s che metterà in palio cento chili di semi per ben 120.000 dollari, praticamente 1.200 dollari al chilo. Pensate un poco a quei fortunati che sono riusciti a riempirsi le tasche con un chiletto di semini, adesso potrebbero ritrovarsi con un cospicuo investimento fra le mani senza aver di fatto acquistato l’opera passando da Sotheby’s.

Nessuno passeggi sui semi e la Turbine Hall lascia gli spettatori fuori dall’installazione di Ai Weiwei

Una decisione che ha dell’incredibile, le autorità britanniche hanno vietato al pubblico di camminare sul tappeto di semi di girasole di porcellana creato da Ai Weiwei per la Turbine Hall del Tate di Londra. La decisione è insindacabile: “la polvere di porcellana sollevata dai 100 milioni di semi rappresenta un chiaro rischio per la salute dei visitatori“. Insomma passeggiando sull’opera di Weiwei, le persone comprimono i semi, i quali sfregandosi producono polvere di porcellana, dannosa per i polmoni, stando a quanto aggiunto dalle autorità.

Ora quindi gli spettatori non possono più interagire con l’opera e sono trattenuti da un nastro che vieta loro l’accesso alla stessa. Ne consegue che un’installazione creata per dialogare con il fruitore ha praticamente perso il suo senso primario. Prima della folle decisione, presa in accordo con l’artista, le sole preoccupazioni della direzione del Tate erano relative al furto dei semi. Molti visitatori infatti non resistevano alla tentazione di portarsi a casa una parte di quella meravigliosa installazione, ma con 100 milioni di semi a disposizione il rischio era comunque calcolato e limitato.

I 100 milioni di semi di girasole di Ai Weiwei invadono la Turbine Hall

La Turbine Hall della Tate Modern torna nuovamente a stupire ed affascinare il pubblico e lo fa grazie ad un artista che di fascino e stupore ne ha già suscitato parecchio. Ospite delle Unilever Series è infatti Ai Weiwei, artista poetico e visionario che da sempre lotta contro l’oppressione politica, sociale e razziale.

Stavolta Weiwei ha deciso di ricoprire il suolo della Turbine Hall con 100 milioni di semi di girasole di porcellana che vanno a formare una sorta di tappeto o di sabbie mobili le quali sembrano in continuo movimento. Il colpo d’occhio è decisamente affascinante ma i retroscena dell’intero progetto lo sono ancora di più. Per produrre i semi Weiwei ha infatti assoldato un vero e proprio esercito formato da 1.600 artigiani cinesi. Cosa ancor più sbalorditiva è che ogni seme di girasole è stato dipinto a mano. Gli artigiani provengono infatti dalla città di Jingdezhen, un tempo fulcro della produzione di porcellana per la casa imperiale.

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