Il federalismo dell’arte contemporanea


In Italia esistono città come Torino, Milano, Roma o Napoli che sostanzialmente costituiscono la spina dorsale del nostro scenario dell’arte contemporanea. Ovviamente, di quinquennio in quinquennio, le tendenze cambiano e capita così che in certi periodi Torino sia la migliore città del contemporaneo per poi passare il testimone a Milano e così via. Esistono però artisti e gallerie che operano in realtà poco conosciute, in paesi sperduti o in regioni poco nominate su magazines e riviste patinate.

Questo sempre più crescente manipolo di coraggiosi eroi si trova costantemente impegnato in una dura lotta per emergere. Ciò avviene anche a causa di curatori ed addetti al settori che solitamente prediligono gli artisti e gli spazi espositivi delle grandi metropoli, dimenticando le piccole realtà o le realtà considerate a torto meno prestigiose. Così facendo ci stiamo perdendo per strada la Basilicata, la Sardegna, la Puglia e molte altre regioni che tanto potrebbero dare al nostro sistema. Solitamente per emergere nel nostro lavoro si punta a nord, con la convinzione di esser più vicini all’Europa ma questo modo di agire e pensare nasconde un provincialismo da cui non riusciamo a separarci.

Battiato assessore, Cuccurucucu Paloma!

Nel 1980 Franco Battiato cantava “mandiamoli in pensione i direttori artistici, gli addetti alla cultura” ma la coerenza, si sa, non è roba per noi italiani. Qualcuno taglierebbe corto con un “solo gli stolti non cambiano idea” ma fare dietro front per non essere stupidi ci sembra una soluzione troppo comoda. Battiato insomma ma anti-assessore si è trasformato in assessore alla cultura, accettando l’incarico offertogli da Rosario Crocetta.

Ettore Favini al Museo Riso di Palermo

Secondo appuntamento per PPS//Meetings, il progetto, a cura di Helga Marsala, parallelo e integrato alla mostra PPS – Paesaggi e Popoli della Sicilia, curata da Giovanni Iovane per l’Archivio S.A.C.S. di Riso. Protagonista Ettore Favini con “Paesaggio da bere”, opera che parte da un lavoro concepito un anno fa, “Tutta una vita per pochi attimi di bellezza”, che riflette sulla singolare natura dell’agave, pianta che impiega circa trent’anni per raggiungere la fioritura e che, una volta sbocciata, muore nel giro di pochi istanti. L’idea, seguendo un progressivo processo di astrazione, si è evoluta giungendo all’attuale forma scultorea, affiancata, per l’occasione, ad altre piccole sculture e a un’installazione sospesa.

Il tutto prenderà vita venerdì 14 gennaio alle 18 a Palazzo Riso, nel corso di una conferenza/performance alla galleria SACS, che vede protagonista Alessio Planeta, della casa vinicola siciliana, invitato dall’artista ad assaporare della tequila – distillato alcolico dell’agave – e a tradurre in parole le sue percezioni immediate, legate al gesto del bere. L’ingresso alla performance è libero, il progetto scultoreo, nella Project Room, sarà poi visitabile fino al 19 gennaio, all’interno di “PPS – Paesaggio e popolo della Sicilia”, sempre a Palazzo Riso.

Sicilia e Campania nuovamente unite in nome dell’arte contemporanea

Raffaele Lombardo e Antonio Bassolino hanno stretto un accordo governativo tra le due regioni Sicilia e Campania, unite in una sorta di gemellaggio culturale per un progetto denominato Le Città del Mediterraneo. Le regioni hanno affidato la gestione del progetto a Riso-Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia e alla Fondazione Campania dei Festival. Tale unione prevede l‘organizzazione di ben 20 mostre d’arte contemporanea in altrettante città della Sicilia nei mesi di Agosto e Settembre.

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