I governi non sono tutti uguali. Già perché fuori dalle nostre parti le decisioni in merito alla cultura vengono affrontate con maggior coscienza, ma spieghiamoci meglio. Prendiamo ad esempio la nascita di un nuovo polo museale dedicato all’arte contemporanea, dalle nostre parti e negli ultimi tempi questa è una pratica assai diffusa.
Costruire un nuovo museo significa innanzitutto sottrarre soldi ai contribuenti, pagare profumatamente l’archistar più in voga del momento, mettere in moto la macchina dei favori-controfavori del settore edilizio, spendere un capitale nei materiali ed accorgersi di aver sforato il bilancio indi per cui: stanziamento di altri bei verdoni ai danni del povero cittadino. Tutto si fa in nome della cultura, ma di cultura in questa macchinazioni se ne intravede giusto l’ombra.