Con Obama la cultura ci guadagna?

Obama ha vinto di nuovo e tutti (o quasi) sono contenti. Renzi esulta e con lui molti italiani, Monti invia lettere d’amore al riconfermato presidente ed il popolo americano è arcicontento della sua sofferta scelta. Ma per quanto riguarda il mondo dell’arte contemporanea e della cultura in genere le cose miglioreranno davvero o peggioreranno irrimediabilmente?

Buon Compleanno Occupy

Occupy Wall Street torna in piazza. Gli indignati del “siamo il 99%” spengono la prima candelina delle proteste, iniziate il 17 settembre del 2011. Un compleanno che sarà celebrato con il tentativo di circondare e impedire, o almeno rallentare, l’ingresso al New York Stock Exchange lunedì mattina prima dell’apertura…

Il Rembrandt rubato rientra a casa per ferragosto

Si è trattato di un furto lampo ma non ha mancato di tenere con il fiato sospeso molti appassionati d’arte di tutto il mondo, nonché il suo proprietario. Stiamo parlando di un disegno di Rembrandt del 17° secolo che lo scorso weekend era stato rubato in un hotel della California. L’opera si trovava infatti al Ritz-Carlton di Marina del Rey in occasione di una mostra. Verso le 22:30 (ora locale) di sabato 13 agosto il curatore della mostra è stato distratto da una persona mentre qualcun altro, alle sue spalle, si stava impossessando del pregiato schizzo valutato circa 250.000 dollari.

Una volta tornato in postazione il curatore si è reso conto che il disegno non si trovava più al suo posto ma non ha saputo dire alla polizia se la persona che lo aveva distratto era un complice del ladro o meno. L’opera ,in inchiostro nero del 1655, misura 28 cm per 15 cm ed è siglata sul retro da Rembrandt.

Biennale di Venezia, i video dei padiglioni!

Non siete ancora andati alla Biennale? poco male perchè la Biennale Channel e Vernissage Tv hanno pubblicato in questi giorni alcuni video che riassumono l’intero evento oltre che mostrare gustose immagini dei padiglioni nazionali. Vi rigiriamo alcuni dei video, per darvi un’idea dell’intera kermesse, gustatevi i video dopo il salto…

Un monumento per Kurt Cobain

Una grande scultura in cemento raffigurante una chitarra sarà resa nota al pubblico il prossimo 5 aprile ad Aberdeen nello stato di Washington. Il monumento sarà dedicato alla celebre icona del grunge Kurt Cobain che nacque proprio ad Aberdeen il 20 febbraio del 1967. Cobain formò i Nirvana nel 1987 con Krist Novoselic ed in soli due anni la band divenne uno dei gruppi leader della scena musicale di Seattle.

La Russia vieta i prestiti di opere d’arte agli U.S.A.

Strano periodo per l’arte internazionale, sembra quasi che censura e ritorsioni siano divenute pratiche così condivise che i gesti di chiusura spuntano un poco come i funghi da ogni parte del globo. Abbiamo seguito le vicende dello Smithsonian National Portrait Gallery di Washington DC e l’insensata rimozione del video A Fire In My Belly di David Wojnarowicz, in seguito siamo passati alla cancellazione del murale dello street artist Blu, operata da Jeffrey Deitch direttore del MOCA di Los Angeles. Per ultima in ordine di tempo la strana vicenda subita dalla galleria Furini Arte Contemporanea di Roma che si è vista censurare un’opera di Marlon de Azambuja dai vertici di ArteFiera Bologna.

In questi giorni a questa lista nera internazionale si è aggiunta un’altra spiacevole manovra presa dalla Russia nei confronti degli Stati Uniti. La disputa è iniziata quando gli USA hanno chiesto indietro una raccolta di 12.000 libri e 50.000 testi ebraici appartenenti al movimento Chabad Lubavitch. L’organizzazione Chabad di stanza a Brooklyn ha quindi chiesto la restituzione dei testi, vincendo una causa negli states.

Moving Image, una nuova fiera dedicata alla Video Arte

Questo mese le quotazioni della video arte sono in rialzo. A decretare il giusto ritorno dei questa meravigliosa tecnica all’interno del mercato internazionale è una nuova fiera denominata Moving Image che si svolgerà dal 3 al 6 marzo 2011 al Waterfront Tunnel event space di New York. La fierà avrà luogo proprio durante i giorni dell’Armory Show, prestigiosa manifestazione fieristica statunitense. Attualmente la lista delle gallerie partecipanti è ancora in preparazione ma è già assicurata la presenza di spazi come Sabot dalla Romania e Galerie Gregor Staiger dalla Svizzera.

La selezione delle gallerie partecipanti è stata condotta da un gruppo di professionisti tra cui spicca il nome della gallerista Elizabeth Dee che lo scorso anno ha lanciato la ormai celebre fiera Independent sempre nel corso dell’Armory Show.  La scelta di organizzare una fiera di video arte proprio in questo periodo di ristagno potrebbe risultare fondamentale per un giusto rilancio all’interno di un mercato dove al momento pittura ed installazione sembrano essere regine incontrastate.

Jerry Saltz ed il peggio dell’arte americana del 2010

Dopo aver stilato la sua personale lista del meglio dell’arte contemporanea, il critico americano Jerry Saltz ha pubblicato in questi giorni sulle pagine del New York Magazine i 10 momenti peggiori dell’arte a stelle e strisce del 2010, noi ve li rigiriamo così come il buon ( o cattivo) Saltz li ha stilati, a partire dal fondo:

10 Un orrorifica sequenza di frasi udite ad Art Basel Miami Beach: Silvia V. Fendi ha dichiarato “Collezionare arte è il nuovo modo di fare shopping“.  Aby Rosen, magnate del mercato immobiliare ha invece proposto questo: ” I tre mondi più importanti della cultura in questo momento sono la moda, il mercato immobiliare e l’arte. Le fiere d’arte inoltre sono posti dove i super-ricchi possono socializzare con persone del loro stesso livello”.

9 La retrospettiva di Tim Burton al MoMa: non una mostra d’arte ma un modo per far soldi attirando gente nel museo.

8 La mostra di Rivane Neuenschwander al New Museum, troppo sentimentale e troppo ovvia.

Gli U.S.A. scelgono Allora & Calzadilla per la Biennale di Venezia 2011

Finalmente dopo mille peripezie e altrettante aspettative sul possibile artista chiamato a rappresentare gli Stati Uniti alla prossima edizione della Biennale di Venezia edizione 2011, è stato reso noto il nome del prescelto. A dire il vero sarebbe più corretto parlare al plurale visto che i prossimi artisti che occuperanno il padiglione a stelle e strisce sono Jennifer Allora e Guillermo Calzadilla, semplicemente noti come Allora e Calzadilla. Il duo, che lavora insieme dal 1995 e vive a San Juan, Portorico, è stato da poco scelto dal Federal Advisory Comittee on International Exhibitions, organismo statunitense che si occupa di coordinare le mostre internazionali degli artisti nazionali.

L’organismo ha a sua volta affidato la selezione degli artisti all’Indianapolis Museum of Art che ha definitivamente rotto gli indugi, scegliendo il duo portoricano. Solitamente Allora e Calzadilla creano performances, sculture, video, installazioni sonore e fotografie tese ad indagare le relazioni tra arte, politica ed identità.

I musei americani osservano chi osserva l’arte

Il Detroit Instute of Arts ha deciso di creare una nuova figura professionale del tutto fuori dal comune. Questo nuovo ruolo di osservatore è attualmente ricoperto dal professor Matt Sikora che invece di studiare attentamente i capolavori esposti nel museo ha un compito molto speciale: osservare la persone che guardano le opere. Sikora infatti studia i comportamenti che la gente comune assume davanti alle opere d’arte. L’uomo ascolta i loro discorsi, calcola quanto tempo passano ad osservare una data opera, scruta attentamente i loro sguardi e successivamente registra le sue osservazioni su di un piccolo computer portatile.

Il lavoro di Sikora è però molto simile a quello di un detective privato, poichè per non influenzare gli osservatori, la sua figura deve rimanere sempre nell’ombra: “Aveva una figlia al seguito, una teenager. La ragazza non ha interagito con l’opera, si è seduta sulla panchina e dopo è andata via” questo è un esempio dei dati che Sikora registra ogni giorno, incessantemente. Il professore non è solo nel suo lavoro, un team di cinque persone è sempre pronto ad aiutarlo ed a fine giornata i dati raccolti vengono confrontati e discussi.

Essere artisti emergenti a 76 anni

In piccolo villaggio del Kent abitano due artisti che da tempo vivono assieme, anzi per dirla tutta sono sposati. Uno di loro si chiama Rose Wylie, una pittrice che è solita lavorare ogni giorno con grandi tele non intelaiate. A dirla tutta Rose lavora su tre o quattro tele per volta e molto spesso dipinge sul pavimento. Le sue opere tappezzano tutta l’abitazione, vene sono stipate in ogni muro e penzolano persino dal soffitto. Insomma la casa è zeppa di tele per un unico motivo: Rose non vende le sue opere.

I galleristi hanno tentato di fargli produrre tele di piccole dimensione ma l’artista non riesce a ridurre in piccolo le sue enormi composizioni. Così Rose continua imperterrita ogni giorno a dipingere i suoi quadri simili a giganteschi cartelloni pubblicitari, a volte dipinge una figura per 50 volte, incollando pezzi di tela sulle parti che non le vanno a genio e ricominciando a creare partendo da zero. Il National Museum of Women in the Arts di Washington DC ha recentemente organizzato una mostra dal titolo Women to Watch, evento atto a portare in evidenza il lavoro di artiste donne emergenti o sottovalutate e su sette artiste che provengono dagli Stati Uniti, solo una è inglese.

Razzismo in Arizona: “Sbiancate quel bambino”

Incredibile ma vero, siamo ancora qui a parlare di un tremendo caso di razzismo e censura all’interno del mondo dell’arte La notizia arriva direttamente dal quotidiano Arizona Central e sinceramente vorremmo non averla mai letta. Gli artisti Pamela J. Smith e R.E. Wall sono stati chiamati a dipingere un grande  murale sulla facciata di una scuola di Prescott, la Miller Valley ad essere precisi. Il progetto dal titolo Go on Green doveva coprire due mura dell’edificio e mostrare la gioiosa relazione tra ragazzi ed ambiente.

Alla fine i due artisti hanno dipinto quattro allegri ragazzi immersi nella natura, la figura dominante è un bambino ispanico e proprio questo soggetto ha sollevato diverse questioni. Il preside della scuola ha infatti ordinato agli artisti di schiarire la pelle del ragazzo in primo piano. All’assurda richiesta si è unito l’incredibile comportamento della popolazione di Prescott: “Alcuni ragazzi della scuola elementare hanno lavorato assieme a noi e per due mesi sono stati sistematicamente coperti da insulti razzisti dalle persone che passavano a bordo delle loro automobili” ha dichiarato non senza una punta di disgusto R.E. Wall.

Continua lo scandalo della lobby del mercato americano: i nomi della lista nera

In un nostro precedente articolo vi avevamo parlato di uno scandalo tutto americano. Nel 29 marzo scorso il collezionista Craig Robins ha presentato una causa contro il celebre dealer David Zwirner, sostenendo che quest’ultimo aveva in un certo qual modo piazzato il collezionista in una sorta di lista nera, impedendogli di continuare a comprare opere. L’esistenza di questa lista nera ha mandato in subbuglio il mondo dell’arte. Ma in cosa consiste questa presunta lista nera? In sostanza gli artisti ed i galleristi si impegnano affinché le opere messe in vendita siano comprate solamente da una ristretta cerchia di collezionisti, anche se altri compratori sarebbero disposti ad offrire una cifra più alta per aggiudicarsi tale opera.

I collezionisti facenti parte di questa sorta di club del contemporaneo sono in seguito tenuti a non rivendere le opere in questione  per alcuni anni, anche se il valore delle opere nel frattempo ha raggiunto quotazioni piuttosto alte, chi non rispetta le regole è  piazzato sulla lista nera e non può più acquistare dai galleristi. La corte federale di Manhattan ha quindi ascoltato un supertestimone lo scorso martedì, si tratta di Jack Tilton, celebre dealer, proprietario dell’ex galleria di rappresentanza della superstar Marlene Dumas, artista da cui sembra partita tutta la vicenda.

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