Adel Abdessemed e la testata di Zidane a Materazzi installata a Parigi

Vi ricordate della celebre testata di Zidane ai danni del nostro povero Materazzi durante la finale dei mondiali di calcio del 2006? Beh, una nostra vecchia conoscenza, il chiacchieratissimo artista algerino Adel Abdessemed ha da poco installato a Parigi una statua dedicata all’infausto episodio. Vediamo le reazioni della rete…

I romani non gradiscono la statua del Papa, lo dice il New York Times

Abbiamo già ampiamente parlato del monumento dedicato a Papa Giovanni Paolo II creato dallo scultore Oliviero Rainaldi ed installato presso la stazione Termini di Roma. Oggi però torniamo sull’argomento perché l’intera situazione è ulteriormente degenerata, tanto che la statua potrebbe essere definita come la punta dell’iceberg del tracollo romano, partendo dal caso Luca Massimo Barbero sino a giungere alla famigerata Rassegna Internazionale di Scultura di Roma partita lo scorso 24 maggio tra il disinteresse generale.

Secondo quanto già riportato da numerosi quotidiani italiani e successivamente avvalorato dal New York Times, il popolo romano non ha gradito per niente il “sentito omaggio” a Papa Karol Wojtyła. Noi di Globartmag l’avevamo battezzata come un incrocio tra Mussolini e Batman ma la cittadinanza ha risposto con una proverbiale vena ironica ancor più pungente della nostra, rinominandola come: “orinale, vespasiano papale, garitta e campana”.

Un Rospo e Robocop? Monumenti pubblici made in U.S.A.

Tempo fa avevamo redatto un articolo in cui si parlava dei monumenti pubblici sparsi per le piazze italiane. All’epoca avevamo constatato una cospicua presenza di statue e statuette  di dubbio gusto e valore. Di certo il nostro territorio è anche pieno di ottimi monumenti, patrimonio dell’umanità ma certe scelte sono alquanto discutibili. Noi però non vogliamo essere troppo critici nei confronti della nostra nazione e vorremmo quindi esporvi due recenti e significativi casi di monumenti orrorifici, fortemente voluti da altre nazioni del mondo.

Ebbene ad Alexandria in Virginia, ad esempio, il Dipartimento della Difesa ha deciso di finanziare una statua per abbellire il suo nuovo Mark Center (edificio da 700 milioni di dollari, mica bruscolini). Il Dipartimento ha quindi indetto un concorso lanciato lo scorso 24 marzo. Tra le sculture favorite per la vittoria c’ è a anche un’opera assai brutta creata da Cheryl Foster.

Un monumento per Kurt Cobain

Una grande scultura in cemento raffigurante una chitarra sarà resa nota al pubblico il prossimo 5 aprile ad Aberdeen nello stato di Washington. Il monumento sarà dedicato alla celebre icona del grunge Kurt Cobain che nacque proprio ad Aberdeen il 20 febbraio del 1967. Cobain formò i Nirvana nel 1987 con Krist Novoselic ed in soli due anni la band divenne uno dei gruppi leader della scena musicale di Seattle.

Jeff Koons e i diritti d’autore sui…palloncini a forma di cagnolino

Avete mai visto i Balloon Dog di Jeff Koons? Sicuramente vi sarà capitato di vederli almeno una volta in questi ultimi anni, dato che gli stessi appaiono di frequente tra le pagine dei più patinati art magazine del mondo. I Balloon Dog altro non sono che delle statue coloratissime e frequentemente di grandissime dimensioni che il nostro discolaccio Koons ha copiato direttamente da quei cagnolini che i clown ed i maghi presenti alle festicciole dei bambini solitamente creano con l’ausilio di palloncini oblunghi sapientemente annodati con tanto di rumoracci spernacchianti (che tanto piacciono ai pargoli).

C’è da dire che oltre alle sculture in acciaio cromato di grandi dimensioni, Koons produce (o sarebbe meglio dire il suo nutrito studio produce) dei piccoli Baloon Dog di porcellana in edizione limitata. Ebbene i Baloon Dog sono ultimamente al centro di una grande controversia tra la Park Life gallery di San Francisco e Jeff Koons.

Thom Yorke, dai Radiohead all’arte contemporanea in nome dell’ambiente

Anche Thom Yorke si butta nel grande mare dell’arte contemporanea ma questa noi volta siamo contenti che non sia il solito rapper o pop rocker a voler tentare la via delle arti. Ebbene il carismatico e dotato frontman dei Radiohead ha deciso di creare una gigantesca scultura umana, con l’aiuto di 2000 persone che si riuniranno questo weekend a Brighton. L’intenzione di Yorke è quella di ammassare la folla in modo da creare una sorta di statua vivente di un monarca vichingo dell’11 secolo, trattasi del leggendario re Canuto.

Il re Canuto II (detto il Grande) creò un impero scandinavo del Mare del Nord, comprendente Inghilterra, Danimarca e Norvegia: avventurieri norvegesi e danesi sottomisero l’intera Inghilterra settentrionale e vi si stabilirono come agricoltori e commercianti, fondando grandi città mercantili come York. Su re Canuto girano diverse leggende e forse è proprio quest’aura di mistero ad aver stuzzicato l’immaginazione di Thom Yorke.

Carrara blocca Maurizio Cattelan e il monumento a Bettino Craxi

La XIV Biennale di Scultura di Carrara torna a far parlare di sé e stavolta la pietra dello scandalo è il redivivo Maurizio Cattelan che negli ultimi tempi aveva centellinato le sue azioni provocatorie. Ma come si sa il lupo perde il pelo e non il vizio ed il buon vecchio demonietto dell’arte contemporanea è tornato a colpire, proprio nella capitale del marmo. Si era quindi pensato di sostituire il monumento di Giuseppe Mazzini con una statua dedicata a Bettino Craxi.

La cosa ha fatto andare su tutte le furie la popolazione ed il popolo di facebook che è subito insorto con gruppi e gruppetti contro l’astuta manovra dell’artista. Eppure Cattelan aveva compiuto alcuni sopralluoghi in città, progettando nei minimi dettagli l’intera situazione. In un intervista di alcuni giorni fa l’artista aveva così motivato la sua scelta ai microfoni de L’espresso:  “Ecco è Mazzini la figura su cui lavorare. Molto meglio di Garibaldi che è un personaggio fin troppo popolare. Giuseppe Mazzini è più misterioso. Tutti sanno che ha contribuito in maniera fondamentale all’Unità d’Italia, ma nessuno sa esattamente in che termini. Dunque si può partire da lui e dal suo ruolo per fare una riflessione a 360 gradi sulla vulnerabilità della storia. Mi piace pensare che la temporanea assenza di Mazzini lo trasformi in una cosa viva, e che il dibattito che ne seguirà lo riconsegni al nostro presente. Mentre la trasformazione in monumento di Craxi lo consegni alla storia, proprio quando se ne ridiscute l’attualità”.

Arte in macelleria e Damien Hirst invece macella una donna incinta

L’art dealer Gavin Brown ha annunciato che raddoppierà le dimensioni della sua galleria di New York. Brown ha infatti già affittato uno spazio al 601 di Washington Street che fino ad ora ospita la macelleria del noto esperto di carni Pat LaFrieda. Il primo artista ospitato dal nuovo spazio sarà Jonathan Horowitz, celebre per una nuova serie di opere sul cibo vegetariano e sulla eco-sostenibilità. La mostra prenderà il titolo di Go Vegan!, evento decisamente azzeccato per sovvertire l’identità dell’ex macelleria.  LaFrieda che i newyorchesi chiamano il mago della carne aprirà invece uno spazio di 10.000 metri quadrati nel New Jersey.

Nel frattempo Damien Hirst circa sei giorni fa si è recato al museo Madre di Napoli che attualmente ospita una sua opera all’interno della mostra Barock. Hirst ha rivelato ai giornalisti di essere un fan di Maurizio Cattelan e di aver deciso di proporre al più presto una sua installazione site specific per la Chiesa di Donnaregina Vecchia. 

L’Italia rivuole indietro il Giovane Vittorioso

 In un giorno d’estate del 1964 un pescatore di Fano pescò inaspettatamente una statua di bronzo dalle profondità marine. La presente scultura si trova oggi al J.Paul Getty Museum di Los Angeles ma se le autorità italiane vinceranno il loro ricorso, i giorni americani del Giovane Vittorioso (o Atleta di Fano), questo il nome della scultura, potrebbero presto giungere al termine. La statua è comunemente nota con il nome di Getty Bronze e raffigura un giovane atleta con il capo incoronato da foglie d’olivo

Sembra che l’opera sia stata creata nel terzo secolo avanti cristo dal noto scultore greco Lisippo ed è sicuramente uno dei pochi bronzi originali di quell’epoca ad essere giunto intatto sino ai nostri giorni (la maggior parte di bronzi rinvenuti e presenti nei musei sono copie di epoca romana). L’importanza di quest’opera ci aiuta quindi a comprendere perchè essa è stata al centro di una complessa disputa legale che va avanti da numerose decadi. L’ultimo atto di questa annosa vicenda si è svolto lo scorso venerdì in territorio statunitense dove gli avvocati italiani hanno accusato il Getty di aver trafugato indebitamente l’opera mentre il museo afferma di aver legalmente acquistato l’opera per 4 milioni di dollari nel 1977 attraverso canali del tutto consueti.

preload imagepreload image