L’Istituto Italiano del Rame continua la sua attività di promozione per l’utilizzo del rame all’interno del design rivolto alla casa e all’edilizia con una nuova mostra itinerante, allestita dall’architetto Riccardo Giovanetti. Copper in a Box prende la forma di grandi scatole contenenti oggetti in rame. Le scatole sono sistemate semi-aperte per dare la possibilità al visitatore di scoprire all’interno tutte le opere in rame realizzate da designer di fama internazionale.
Triennale di Milano
Gillo Dorfles. Kitsch alla Triennale di Milano
La Triennale di Milano presenta la mostra “Gillo Dorfles. Kitsch – oggi il kitsch” curata da Gillo Dorfles, insieme con Aldo Colonetti, Franco Origoni, Luigi Sansone e Anna Steiner. Nel 1968 esce “Il Kitsch. Antologia del cattivo gusto” edito da Mazzotta, una serie di approfondimenti teorici che hanno aiutato a descrivere il concetto di kitsch in tutte le sue articolazioni; concetto che Dorfles per primo ha contribuito in modo decisivo a definire, a livello internazionale. Il testo di Dorfles è una vera pietra miliare per la comprensione e l’evoluzione del “cattivo gusto” dell’arte moderna; afferma che alcuni capolavori della storia dell’arte come il Mosé di Michelangelo, la Gioconda di Leonardo sono “divenuti emblemi kitsch perché ormai riprodotti trivialmente e conosciuti, non per i loro autentici valori ma per il surrogato sentimentale o tecnico dei loro valori”.
“L’industrializzazione culturale, afferma Dorfles, estesa al mondo delle immagini artistiche ha condotto con sé un’esasperazione delle tradizionali distinzioni tra i diversi strati socio-culturali. La cultura di massa è venuta ad acquistare dei caratteri assai diversi (almeno apparentemente) dalla cultura d’élite, e ha reso assai più ubiquitario e trionfante il kitsch dell’arte stessa.”
La Triennale di Milano si apre al design sloveno
Dal 14 febbraio al 1 aprile 2012 la Triennale di Milano presenta al grande pubblico un interessante evento legato al design che prende il nome di Silent Revolutions. Alla mostra sarà presente una ricca selezione di prodotti di design appartenenti ai primi due dinamici decenni della Slovenia. L’evento è curato da Maja Vardjan
La mostra verte non solo sull’eccellenza dei singoli prodotti, ma anche sul loro ruolo nel più ampio contesto del design sloveno contemporaneo. Sono presentati non solo prodotti e designer straordinari, ma anche clienti, produttori e aziende che hanno svolto un ruolo cruciale nella realizzazione dei progetti. Particolare attenzione è dedicata ad approcci innovativi e importanti strategie, che ispirano visioni e nuovi modi di concepire il design nell’attuale panorama economico in rapida evoluzione.
Marc Jacobs lascia Louis Vuitton? intanto Milano lo celebra
Si apre proprio oggi alla Triennale di Milano Louis Vuitton: The Art of Fashion, evento curato da Katie Grand e dedicato al talento di Marc Jacobs, emblematico fashion designer che ha curato le collezioni del celebre brand dall’Autunno-Inverno 1998-1999 fino a giungere all’Autunno-Inverno 2011-2012. In visione più di 70 collezioni ready-to-wear che in sostanza hanno decretato la grande ascesa in campo internazionale di Louis Vuitton.
La griffe francese, fondata a Parigi nel lontano 1854, deve molto a Jacobs, quest’ultimo ha saputo rilanciarla grazie ad una costante ricerca di eccellenza ed artigianalità e a contaminazioni con i grandi protagonisti dell’arte contemporanea. Per la collezione Primavera – Estate del 2003 fu infatti il re del pop Takashi Murakami ad aggiungere un tocco di ironia e colore ad una serie di borse ed accessori intitolata Cosmic Blossom ed impreziosita dagli ormai noti fiorellini sorridenti partoriti dalla scoppiettante mente dell’artista giapponese.
FestArte VideoArt Festival alla Triennale di Milano
Il FestArte VideoArt Festival approda alla Triennale di Milano. Dall’11 al 15 maggio la mostra itinerante dei video finalisti del III Concorso Internazionale – prodotto da Federculture e organizzato dall’Associazione Culturale FestArte sarà, infatti, ospitata nella prestigiosissima location del museo milanese. Una tappa importante che segue le altre occasioni espositive che hanno finora toccato Roma, Ravello e Ancona.
Ventidue le opere in esposizione, divise nelle categorie – In Concorso; Fuori Concorso e Menzioni Speciali. Tra queste, i video dei tre vincitori – Far, from where we came di GIULIO SQUILLACCIOTTI Premio della Giuria Internazionale; Silencer di DAN WALWIN Premio della Critica; La pitta di FRANCESCO VACCARO e ROBERTO DAFFINÀ Premio del Pubblico.
Lost in Translation – Arte e Intercultura alla Triennale di Milano
Martedì 23 novembre, alle ore 18.30, presso la Sala Lab della Triennale di Milano, Connecting Cultures e Fondazione Ismu – Settore Educazione – Patrimonio e Intercultura presenteranno al pubblico il progetto vincitore del concorso Lost in Translation – Arte e Intercultura. Nato in occasione del convegno Lost in Translation (23 febbraio 2010) e grazie al contributo del PaBAAC – Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee, il concorso si è rivolto a giovani artisti e istituzioni culturali, chiamati per la prima volta a collaborare allo sviluppo di progetti artistici destinati al pubblico che affrontano i temi complessi dell’integrazione, dello scambio e dell’osmosi fra le culture.
Alla sua prima edizione Lost in Translation – Arte e Intercultura intende porsi come sostegno alla creatività giovanile, quale stimolo per nuove e lungimiranti politiche di inclusione culturale e per la promozione di una “nuova committenza pubblica”. La serata sarà un’occasione per riflettere sulle reali possibilità di collaborazione tra artisti e istituzioni culturali in un ambito complesso quanto attuale come quello dell’intercultura. Dall’esposizione dei principi e delle dinamiche che hanno portato alla nascita di questo concorso – dai propositi iniziali fino ad alcune valutazioni sull’esito generale – e da una riflessione sullo stato attuale dell’educazione al patrimonio in chiave interculturale, emergeranno alcune linee guida generali che ci auguriamo possano essere acquisite quali “prassi ordinaria” dalle istituzioni affinché tali progetti possano avere una ricaduta sul territorio e generare nuove relazioni e consapevolezza.
Festarte VideoArt Festival, quattro giorni dedicati alla scena della video arte internazionale
Prende il via Mercoledì 15 Settembre a Roma presso il nuovo spazio de La Pelanda – MACRO Testaccio (ex Mattatoio), FestArte VideoArt Festival, prodotto da Federculture e realizzato dall’Ass. Cult. FestArte.
Quattro giorni dedicati alla scena della video arte internazionale e di ricerca, con momenti di discussione e una programmazione artistica che spazia alla performance e ai dj set. Oltre 500 artisti provenienti da 60 paesi del mondo hanno partecipato al Concorso. Numeri significativi per un contenuto complesso ed importante: una conferma della diffusione e utilizzo della videoarte oggi, delle sue potenzialità espressive e facilità divulgative, anche in ragione di un pubblico sempre più numeroso. Di forte presa, l’originale tema “VIOLENZA INVISIBILE – privata,, sociale” pubblica ha stimolato lavori concepiti ad hoc e, in alcuni casi, ha portato gli artisti a condividere esperienze proprie, sentendo l’esigenza di accompagnare i video con riflessioni intime. In mostra, opere sulla censura dei media, l’anaffettività materna, le relazioni familiari, il rapporto uomo-donna e quello amicale, l’identità sociale, le apparenti ‘normalità’, la prigionia di leggi e veti.
It’s not only Rock’n’Roll, Baby!
La Triennale di Milano presenta la mostra It’s not only Rock’n’Roll, Baby! che sarà aperta in Triennale Bovisa dal 24 giugno al 26 settembre 2010. Guardando al rock e all’arte da un punto di vista inedito, la mostra narra la storia di quei musicisti rock che si sono espressi anche attraverso le arti visive.
Si tratta di una collettiva in cui si espongono opere create da dodici artisti alcuni dei quali icone sulla scena rock internazionale: Alan Vega, Andy, Antony (Antony and the Johnsons), Bianca Casady (CocoRosie), Chicks on Speed, Devendra Banhart, Fischerspooner, Kyle Field, Patti Smith, Pete Doherty, The Kills, Herman Dune.
Frank O. Gehry alla triennale di Milano
La Triennale di Milano, nell’ambito di Triennale Architettura, presenta a partire dal 27 settembre la mostra Frank O. Gehry dal 1997 a cura di Germano Celant. L’esposizione riunisce la selezione dei progetti realizzati a partire dall’importante svolta stilistica del 1997, costituita dal Guggenheim Museum di Bilbao, fino ad oggi.
I progetti in mostra, per la maggior parte inediti, sono stati selezionati insieme all’architetto americano, ideando un evento espositivo che indaghi oltre agli edifici anche le loro relazioni con il territorio in un’ottica di progettazione piu’ urbanistica: da DZ Bank Building di Berlino (1995-2001), a AGO – Art Gallery of Ontario (2000-2008), dal Jay Pritzker Pavilion di Chicago (1999-2004), all’Interactive Corporation Headquarter di New York (2003-2007), fino al resort Atlantis Sentosa di Singapore e alla sede di Abu Dhabi del Guggenheim Museum, la progettazione dei quali e’ cominciata tra il 2005 e il 2006.
Piero Steinle e la risata contagiosa
Si inaugura giovedi’ 11 giugno la personale Why not laugh, di Piero Steinle al Centro d’Arte Piana dei Colli di Palermo. Noto per aver dedicato parte della propria ricerca al fenomeno della risata, indagandone il suo aspetto piu’ sovversivo e liberatorio, in Why not laugh, Piero Steinle presenta le videoinstallazioni Laughter Project, Paradiesvögel, Island e Moneymantra, oltre a una selezione tematica di fotografie.
La personale, presentata dal Goethe-Institut Palermo, nell’ambito del progetto Omniapolis, assieme al Centro d’Arte Piana dei Colli, racchiude alcune delle videoinstallazioni che Steinle, grazie alla collaborazione con il Goethe-Institut Italien, ha già allestito con successo alla Triennale di Milano, al MADRE di Napoli e al Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce di Genova.