Un artista sfigura Picasso

Il celebre dipinto Donna su poltrona rossa di Pablo Picasso si è trasformato in un tragico bersaglio, vittima di un attacco vandalico portato a termine lo scorso mercoledì alle tre del pomeriggio alla de Menil Collection di Houston. Un uomo si è avvicinato al capolavoro del 1929, ha applicato uno stencil ed ha sprayato sulla tela un bel toro con su scritto la parola Conquista a caratteri cubitali.

L’intero incidente è stato filmato da un testimone munito di telecamera che ha poi postato il tutto su youtube. Nel video è possibile vedere l’attentatore che alza le mani sul dipinto e applica lo stencil incriminato. Attualmente la polizia sta compiendo delle indagini per venire a capo dell’intera storia. 

I tifosi del Milan scivolano su Mimmo Paladino


Montagna di sale invasa dai tifosi rossoneri di Almiron

Il Milan ha vinto lo scudetto, cosa che a noi potrebbe anche non interessare. Il fatto è che questa marginale notizia sportiva è in questi giorni strettamente legata all’arte contemporanea per un fatto assai deprecabile accaduto nella notte del 7 maggio a Milano. La festa dei tifosi per la conquista del tanto sospirato scudetto ha infatti rovinato la festa alla Montagna di Mimmo Paladino installata a Piazza Duomo. Centinaia di facinorosi hanno infatti scavalcato le transenne poste a custodia dell’installazione ed hanno cominciato a scivolare sulla montagna di Paladino, decapitando un cavallo posto all’interno dell’opera e distruggendone un altro.

Gauguin troppo scabroso e una donna lo aggredisce

Sin dall’alba dei tempi i capolavori dell’arte custoditi nei musei sono stati ammirati da milioni di appassionati provenienti da ogni parte del globo. Alle volte però tra il pubblico si cela qualche invasato che non ha la benché minima intenzione di ammirare l’arte, bensì arrecare danno ad essa, ed allora son dolori. Certo le istituzioni museali sono costantemente impegnate nella salvaguardia delle loro opere ma è praticamente impossibile prevedere un atto repentino quanto inaspettato.

Ecco quindi che nel corso della storia, molte opere sono state squarciate, scarabocchiate o comunque oltraggiate da vandali, mitomani o peggio ancora artisti invidiosi. L’ultima notizia in tal senso proviene dalla National Gallery di Washington D.C., prestigiosa istituzione che attualmente ospita una mostra sui capolavori di Paul Gauguin.

Nuovo atto di vandalismo al Cam di Casoria

I lettori di Globartmag ricorderanno sicuramente lo spiacevole fatto successo lo scorso dicembre al Cam, Contemporary Museum di Casoria, quando in occasione di una mostra di arte contemporanea con artisti africani dal titolo Africam, alcuni ignoti impiccarono un bambolotto al cancello principale del museo. Il bambolotto era di colore ed il gesto fu oggettivamente additato come un chiaro atto intimidatorio. A pochi mesi dall’accaduto il Cam torna a far parlare di sé poiché lo scorso 2 aprile i vandali sono tornati sui loro passi ed hanno nuovamente disturbato le attività del museo.

Alcuni ignoti, dicevamo, hanno infatti apposto un pesante lucchetto sul cancello d’ingresso, bloccando irreparabilmente l’entrata. Ad accorgersene sono stati i custodi del museo che in mattinata si erano come di consueto recati ad aprire la sede. In questi giorni il Cam ospitava una rassegna dal titolo Politik arte dentro e fuori il sistema, mostra con  opere di Giuseppe de Marco, Sebastiano Deva, Di Guida & Vargas, Mulugeda Gebrekidan, Otieno Gomba, M. Kronstadiano Fiore, Christian Leperino, Lello Lopez, J.P. Mika, Errico Ruotolo, Marcus Shahar e Tony Stefanucci.

Atto vandalico sull’opera di Mike Kelley alla Fondazione Francois Pinault

Gli atti di vandalismo ai danni delle opere d’arte sono ormai all’ordine del giorno ma quando succedono all’interno delle mura di casa Italia, per di più in una delle città simbolo dell’arte contemporanea come Venezia con l’ulteriore aggravante che a compiere il misfatto è stato proprio un personaggio che dovrebbe amare e rispettare l’arte in tutte le sue manifestazioni ci sembra sconcertante. Il fatto è accaduto diversi giorni fa ma la notizia ha cominciato a diffondersi solo nelle ultime ore.

La vittima di turno è la pomposa e chiacchierata Fondazione Francois Pinault che durante la scorsa Biennale di Venezia è riuscita a catalizzare l’attenzione di pubblico e critica ed ultimamente è stata accusata da Achille Bonito Oliva e da Monique Veute (dimissionaria direttrice di Palazzo Grassi) di creare immobilismo in Laguna. Evidentemente tali polemiche hanno fatto scattare uno scellerato meccanismo mentale che ha spinto G.D.M. (la stampa non ha reso noto il nome dell’uomo) critico e curatore di 66 anni abbastanza conosciuto nel vicentino a staccare un pezzo di una scultura in vetro di Mike Kelley dal titolo Kandor’s Full Set che era appunto ospitata dalla Fondazione Pinault.

Atti vandalici a Roma

Sotto inchiesta la Teca dell’Ara Pacis progettata da Richard Meier e inaugurata in occasione del natale di Roma nel 2004, ma stavolta non per le solite questioni sulla bellezza o sull’utilità dell’architettura (ricordiamo che il sindaco di Roma Alemanno nel suo programma elettorale propose di rimuovere la teca) ma perché la capitale si è svegliata la mattina del primo giugno con un evento che ci lascia senza parole. Un gabinetto con due confezioni da 40 rotoli di carta igienica e due gigantesche macchie di colore rosso e verde sono stati ritrovati sul muro della teca. L’azione è stata messa a segno prima dell’alba, senza testimoni.

“Si tratta di una azione ridicola, indice di un atteggiamento subculturale”. E’ il commento dell’assessore alla cultura Umberto Croppi. “Al di là del danno, per fortuna contenuto, il gesto è solo frutto di una esasperata voglia di protagonismo da parte di chi, dopo aver conquistato la scena con un paio di performances indolori e divertenti, si è illuso di avere titoli per compiere quelle che ritiene provocazioni artistiche. Non c’è neanche forza critica nella bravata – continua Croppi – ma solo povertà di idee e marginalità intellettuale: una cosa talmente insignificante da rendere impossibile perfino un commento”.

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