L’Art of the world di Milano presenta i Masbedo

Lunedì 14 Settembre, si inaugura presso l’ART for The World di Milano il secondo incontro legato all’arte contemporanea con i MASBEDO che presentano per la prima volta a Milano il video Teorema di incompletezza. In questa occasione saranno presenti i relatori Lorenzo Buccella, critico cinematografico; Gianni Maroccolo, produttore musicale; Aldo Nove, scrittore e Demetrio Paparoni, storico e critico d’arte.

Il video Teorema di incompletezza racconta il difficile rapporto tra un uomo e una donna, tema centrale della ricerca artistica dei due artisti. Attraverso la distruzione della sacralità e dell’intimità di una coppia, si sovrappongono voci e spari che colpiscono fino a ridurre ad un cumulo di macerie taglienti un tavolo abbandonato in una landa di ghiacci e sabbia lavica e una scultura di oggetti di uso quotidiano realizzati in cristallo.

Partecipa anche tu al concorso di Babelgum

Quest’anno una vostra opera video potrebbe essere proiettata sugli enormi schermi appesi in Times Square a New York fra la curiosità di centinaia di migliaia di passanti. No, non si tratta di una nuova pubblicità e nemmeno di un film ma il nuovo concorso artistico indetto da Babelgum che prende il titolo di Babelgum Metropolis.

La giuria del premio è in cerca dei più coraggiosi artisti di tutto il globo per il più grande art show mai prodotto. I vincitori avranno l’opportunità di vedere le proprie opere proiettate su schermi giganti che di solito ospitano le pubblicità dei più grandi brands internazionali, una grande e meravigliosa vetrina per promuovere la propria creatività artistica.

Torna a Bologna Videoart Yearbook, edizione 2009

 Dopo il successo delle prime tre edizioni, il Dipartimento delle Arti Visive dell’Università di Bologna presenta Videoart Yearbook 2009, l’«Annuario della videoarte italiana», kermesse di proiezioni video in tre serate che avrà luogo dal 9 all’11 luglio  nel Chiostro di Santa Cristina a Bologna.

La rassegna  indaga nello specifico le forme espressive della videoarte e della manipolazione dell’immagine, due settori in continua e costante espansione nella sperimentazione artistica odierna, anche grazie all’applicazione delle più recenti tecnologie digitali, ormai assimilate nell’ambito dell’arte ed essenziali a molta della produzione più attuale. Videoart Yearbook si offre come un’attenta ricognizione della videoarte contemporanea; una campionatura ragionata che raccoglie, per questa quarta edizione, il meglio delle ultime e più avanzate produzioni video realizzate tra il 2008 e il 2009 nel panorama artistico italiano.

DigitalArt Los Angeles alla ricerca dei nuovi digital artists


Il L.A. Center for Digital Art di Los Angeles, California ha recentemente annunciato un importante call to artists internazionale dal titolo DigitalArt L.A. Il concorso si rivolge agli artisti che usano il mezzo digitale nel loro processo creativo.

I lavori che saranno selezionati dalla giuria dovranno necessariamente abbracciare una delle seguenti tecniche artistiche digitali e cioè: la fotografia digitale, il video sperimentale, il mobile media, l’interactive media e l’internet art. Le opere dei vincitori saranno il fulcro di una grande mostra alla LACDA gallery dal 13 agosto al 5 settembre 2009.

Kenneth Anger, il video artista maledetto al P.S.1

Se non avete mai visto dal vivo lo scandaloso video di Kenneth Anger dal titolo Scorpio Rising probabilmente è ora che lo facciate e quale miglior occasione della retrospettiva a lui dedicata dalla prestigiosa galleria P.S.1 di New York che mette in mostra anche altri capolavori del controverso artista statunitense.

Anger Cominciò a girare film all’età di 10 anni, ma i suoi primi film andarono quasi tutti distrutti. Il suo primo film ad avere una distribuzione fu Fireworks, girato a Los Angeles nel 1947, che attirò l’attenzione di Jean Cocteau, il quale lo invitò successivamente a recarsi a Parigi. Verso la fine degli anni sessanta lavorò con Mick Jagger dei Rolling Stones e con Bobby Beausoleil complice di Charles Manson, colpevole di omicidio di primo grado che partecipò al suo celeberrimo experimental movie del 1969 Invocation of my demon Brother la cui colonna sonora fu eseguita da Mick Jagger con un sintetizzatore Moog e fu poi completata con le musiche del film di Anger del 1970, Lucifer Rising .

Che noia il Turner Prize

Il Turner Prize è una delle più importanti e longeve manifestazioni internazionali. Il premio è stato istituito nel 1984 per celebrare le nuove sperimentazioni dell’arte contemporanea ed è assegnato ogni anno ad un’artista britannico sotto i cinquanta anni. Il Turner Prize 2009 metterà in mostra le opere selezionate dalla giuria al Tate Britain dal 6 ottobre 2009 al 16 gennaio 2010.

La lista delle opere selezionate non è ancora resa nota e l’intera scena dell’arte contemporanea internazionale si interroga su quali saranno i nomi dei finalisti . Raccogliamo quindi la testimonianza di Jonathan Jones curatore d’arte e membro della giuria di quest’anno che nel suo blog ha recentemente pubblicato un inaspettato sfogo sul rinomato premio britannico:

” La serietà ha strangolato il Turner Prize, ecco quello che penso sia il guaio delle  ultimi dieci edizioni del premio.

Peter Greenaway al Mart di Rovereto

Al Mart di Rovereto in trentino si terrà dal 7 al 10 maggio l’edizione 2009 del festival delle arti contemporanee Futuro Presente che quest’anno si intitolerà Screen, gli schermi del futuro. La rassegna che quest’anno si preannuncia più interessante che mai, ruota attorno al cinema ed alla capacità di raccontare la realtà con linguaggi sempre più nuovi e diversi che toccano i confini della videoarte e della sperimentazione.

Quest’anno in occasione della prima serata della manifestazione sarà ospite Peter Greenaway, regista di fama internazionale che dall’inizio degli anni ottanta a oggi ha tracciato un percorso creativo personale e unico che ha incluso tutti gli aspetti del suo essere pittore, studioso di architettura, autore cinematografico e videoartista d’avanguardia.

Al via Videonale 12

Un collage di foto prese in prestito dai magazine patinati sviluppa mistiche visioni di vita e decadenza, macabre ed eleganti allo stesso tempo. Questo è l’immaginario visivo di Venusia opera video di Aline Bouvy e John Gillis di Brussels, selezionati insieme ad altre 42 opere in occasione della nuova edizione di Videonale.

Torna quindi Videonale, la rassegna di videoarte tedesca fondata a Bonn nel 1984, l’attesissimo evento  ha registrato una crescita esponenziale di pubblico e di contenuti nel corso degli anni divenendo una vera e propria istituzione nel campo della video arte sia come termometro delle nuove sperimentazioni sia come vetrina internazionale.  Dal 2004 il festival è ospitato al Kunstmuseum di Bonn.

Un Ponte sul Mediterraneo, rassegna di video d’artista e danza contemporanea

Artegiovane si prepara a festeggiare il decimo anno di attività del festival dedicato alle creazioni audiovisive dei giovani artisti under 35. Per il 2009 la rassegna si allungherà in tre serate dense di eventi presso la Fondazione Merz di Torino ed offrirà un programma completamente rinnovato dedicato anche ai paesi dell’area mediterranea ed agli incontri con curatori internazionali. Il tema scelto quest’anno dai curatori Francesco Poli, Francesco Bernardelli, Mario Gorni, Paola Nicita e Cristiana Perrella è Un Ponte sul Mediterraneo – trait d’union tra popoli migranti e popoli residenti ed incontro tra cultura artistica e società civile. Il tema principale è stato sviluppato grazie al contatto stabilito in questi ultimi anni con la BJCEM,  Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo che nel 2009 ha avuto luogo a Skopje in Macedonia.

Visual Container il primo distributore di Videoarte in Italia

E’ da poco nato Visual Container un’associazione senza fini di lucro che si propone di colmare l’assenza nel panorama artistico italiano di un qualificato distributor di video arte e new-media art, configurando un polo di raccolta, studio, promozione e distribuzione a livello nazionale ed internazionale di opere di artisti ad ogni livello di carriera.

L’interessante progetto è stato sviluppato dalle menti creative del critico Giorgio Fedeli e della video artista Alessandra Arnò. L’idea è quella di fornire un giusto supporto ai videoartisti affermati ed ai nuovi talenti del nostro paese, incanalandoli verso possibili fruitori pubblici o privati e mettendoli in grado di realizzare progetti ed esposizioni in Italia ed all’estero. Nel panorama internazionale è già da molto tempo possibile apprezzare l’operato della canadese Videopool che dal 1983 ha iniziato a distribuire vhs di videoarte raggiungendo ogni parte del globo con un listino di oltre 1500 titoli che rappresentano il lavoro di quasi 500 artisti. Numeri da capogiro che ci fanno comprendere quanto sia importante la presenza di una distribuzione capace di divulgare al meglio le proposte artistiche presenti sul territorio.

Il Diavolo è donna

Opening sovraffollato ieri sera allo Studio Stefania Miscetti in occasione della terza edizione della rassegna video SHE DEVIL che quest’anno accoglie un numero maggiore di curatrici ed artiste invitate, dalle più giovani alle più affermate, proponendosi così come una vera e propria piattaforma aperta a nuove e differenti esperienze video tutte al femminile. L’evento si conferma come una delle proposte più interessanti della stagione poiché raccoglie una selezione di opere nazionali ed internazionali che servono fare il punto della situazione sulla scena della video arte.

Successo di pubblico che ha riempito la grande sala di proiezione fino a renderne quasi impossibile l’accesso e ricca abbuffata di opere in più di un’ora di immagini tra ironia, introspezione e visionarietà sempre focalizzate sull’identità femminile.

Torna a Torino, ovvero l’epopea di Adel Abdessemed

Adel Abdessemed nel suo studio di Parigi

Da pochi giorni è stata finalmente riaperta al pubblico alla fondazione Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino la mostra Le ali di Dio dell’artista franco-algerino Adel Abdessemed, classe 1971. La mostra che doveva aprirsi a febbraio è stata per molti giorni al centro di numerose polemiche che erano culminate con la sospensione a data da definirsi dell’intero evento. Pietra dello scandalo il video Trust me che l’artista ha girato nel 2007, all’interno del video immagini certamente forti che ritraggono mucche, maiali, cavalli, cerbiatti e capre soppressi da uno scioccante e secco colpo di martello. L’artista non è nuovo a tali scottanti tematiche visto che nei suoi precedenti lavori ha compiuto ricerche sulla violenza e sul terrorismo.

Francesco Bonami, curatore della mostra già famoso critico ed esperto d’arte, difende il progetto presentato asserendo che ciò che Abdessemed descrive è  «La nuda brutalità del morire, senza alcun sottinteso romantico», ed ancora aggiunge:

“Abdessemed si muove autonomamente dentro le convenzioni del sistema sociale. Portare un leone in giro per strada non credo sia illegale. Confondiamo la parola illegalità con la parola paura. Abdessemed lavora con la paura collettiva o forse contro di essa”.

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