Per essere bella l’arte non deve avere un messaggio

 Voi da che parte state, siete amanti del figurativo o del concettuale? siete convinti che l’opera d’arte deve sempre nascondere un significato o per voi l’arte deve essere libera da ogni senso logico e filosofico? Insomma esistono diversi modi di avvicinarsi all’arte contemporanea ed interpretarla. Secondo il grande video artista americano Stan Brakhage un’opera d’arte deve essere creata secondo una personale mitopoiesi, ancorarsi cioè ad una forma di mitologia e filosia estetica e formale tratta dal proprio immaginario e non da  testi, films, musica e spunti creativi di sorta partoriti dalla mente di qualcun’altro.

Leggendo il blog del critico inglese Jonathan Jones possiamo invece apprendere alcune divertenti ed intelligenti disquisizioni sull’esegesi e sulla genesi di un’opera d’arte. Secondo Jones l’arte per essere interessante non deve parlare di nulla. In effetti il critico asserisce che più si spiega di cosa parla un’opera e più la si rende meno interessante. C’è da dire che girando abitualmente per mostre e fiere è possibile assistere alla spiegazione di una data opera da parte del gallerista o del suo creatore e tale pratica si trasforma solitamente in un’improbabile arrampicata sugli specchi infarcita di collegamenti a questa o quella ricerca stilistica ed estetica del tutto raffazzonati alla meno peggio.

Un database con 21.000 opere trafugate dai nazisti

Incredibile notizia dal mondo dell’arte e della tecnologia. La Libera Università di Berlino ha infatti lanciato un progetto su internet senza precedenti. Si tratta di un enorme database che conterrà notizie ed informazioni su più di 21.000 opere d’arte che durante il periodo del nazismo furono considerate come degenerate e trafugate dalle SS dai musei tedeschi nel 1937. Questo enorme registro elettronico è frutto di oltre 8 anni di ricerche condotte dagli storici d’arte dell’università, grazie ai quali è stato possibile risalire ad informazioni come i musei da dove sono stati trafugati e la loro attuale location anche se va detto che molte opere sono andate irreparabilmente distrutte.

Tra i capolavori trafugati figurano quelli di grandi nomi dell’arte come Franz Marc, Emil Nolde, Otto Dix, Marc Chagall, Max Beckmann, Wassily Kandinsky ed Ernst Ludwig Kirchner.  “Speriamo vivamente che questo progetto aiuti a gettare luce sul destino di alcuni capolavori trafugati. Il progetto vuole inoltre sottolineare e documentare l’importanza della meravigliosa collezione d’arte moderna in posseduta dai musei tedeschi negli anni ’30” ha dichiarato Meike Hoffmann, uno degli studiosi coinvolti nel progetto.

Franz Ehrlich, lo studente che mise il Bauhaus al servizio di Hitler

 Al MoMa, Museum of Modern art di New York è attualmente in corso una retrospettiva sul Bauhaus. La Bauhaus fu una scuola di arte e architettura tedesca che operò dal 1919 al 1933. Erede delle avanguardie anteguerra, non fu solamente una scuola, ma anche il punto di riferimento fondamentale per tutto il movimento d’innovazione nel campo del design e dell’architettura conosciuto come razionalismo, funzionalismo, “architettura moderna” o addirittura “stile Bauhaus”. Come noto la Bauhaus è stata una scuola democratica nel senso pieno del termine, la prima nel mondo ed anche per questo il nazismo, appena arrivato al potere, la ostacolò in tutti i modi fino a sopprimerla.

La mostra dal titolo Bauhaus 1919-1933: Workshops for Modernity ripercorre i fasti del mito mediante più 400 lavori di artisti e designers come Paul Klee, Wassily Kandinsky, Marcel Breuer, Marianne Brandt, Anni Albers, Josef Albers e Laszlo Moholy-Nagy, fino alla tragica fine del Bauhaus quando nel 1933 la Gestapo chiuse definitivamente i battenti. Questo è quanto sapevamo sin ora ma durante il passato autunno una mostra al Neue Museum di Weimar (città dove nacque la Bauhaus) ci ha raccontato una storia ben diversa, rivelandoci il nome di Franz Ehrlich, artista ed architetto frequantatore della Bauhaus che in seguito applicò l’estetica della celebre scuola sui campi di concentramento nazisti.

Anche Francesca Tanzi in manette per le opere d’arte ritrovate in casa Parmalat

 La bufera in casa Tanzi sembra non finire più. Le ultime notizie che ci giungono dalla stampa riportano del Natale in carcere passato da Francesca Tanzi, figlia dell’ex patron della Parmalat Calisto e componente del cda di Parmatour. ll crack Parmalat è stato il più grande scandalo di bancarotta fraudolenta di una società privata in Europa. Fu scoperto solo verso la fine del 2003 ed il buco lasciato dalla società di Collecchio si aggirava sui quattordici miliardi di euro. Con l’accusa di bancarotta fraudolenta è stato  condannato a dieci anni di reclusione il patron della Parmalat, Calisto Tanzi, nonché numerosi suoi collaboratori tra dirigenti, revisori dei conti e sindaci.

La decisione della donna di presentarsi spontaneamente nella casa di detenzione di Modena è stata maturata dopo il ritrovamento da parte della Guardia di Finanza delle opere d’arte che l’ex re del latte aveva nascosto nella casa parmigiana della figlia. Secondo gli inquirenti la famiglia Tanzi sarebbe in possesso di una vera e propria pinacoteca con opere di ingente valore. La collezione sarebbe formata da ben 16 opere tra cui figurano due creazioni di Umberto Boccioni, una di Giovanni Segantini, una di Wassily Kandinsky ed una di Marc Chagall.

Wassily Kandinsky al Centro Pompidou di Parigi

Il Centro Pompidou di Parigi presenta al pubblico dall’8 aprile al 10 agosto 2009 una grande mostra sull’artista russo Wassily Kandinsky che avrà il titolo di Kandinsky, l’evento sarà il primo in 25 anni ad offrire una dettagliata panoramica dell’artista documentando i periodi chiave della sua carriera attraverso una selezione di dipinti famosi che vanno dal 1907 al 1942. Grazie alla collaborazione tra il Centre Pompidou, la Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco,  e il Solomon R. Guggenheim Museum di New York, quest’importante retrospettiva sarà in mostra a Monaco, Parigi e New York.

Attraverso 100 eccezionali opere il grande pubblico potrà ammirare il genio del grande artista russo. La mostra offrirà un compendio cronologico sul lavoro di Kandinsky attraverso una selezione dei suoi dipinti più importanti che include le sue serie sulle Improvvisazioni, Impressioni e Composizioni e mostrerà tutti i motivi tematici del lavoro del grande artista come i cavalieri a cavallo, i paesaggi montani, i tumultuosi paesaggi marini ed altri immaginari apocalittici e religiosi. Il percorso espositivo sarà inoltre arricchito da una serie di ultime acquisizioni del Centro Pompidou che includono acquarelli e manoscritti del cosiddetto periodo russo di Kandinsky dal 1914 al 1917.

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