Il mondo dell’arte contemporanea è a un bivio: restaurare o replicare?

Alcuni anni or sono al dipartimento di conservazione del Whitney Museum di New York era stata assegnata la missione di preparare Ice Bag Scale C di Claes Oldenburg in occasione di una grande retrospettiva dedicata all’artista. L’opera in questione era un enorme macchinario costituito da un ventilatore ed una specie di sacco di 12 piedi di diametro fatto di nylon e resina di poliestere.

L’opera che è stata prodotta nel 1971 e prevedeva lo sgonfiamento e il rigonfiamento del grande sacco evocando il respiro di una creatura addormentata, nel corso degli anni però i motori del ventilatore hanno cominciato a funzionare a singhiozzo ed il sacco si è deteriorato, insomma l’opera andava restaurata prima del grande evento. Carol Mancusi-Ungaro, il direttore del dipartimento di conservazione, cominciò quindi il delicato restauro usando tecniche più o meno tradizionali ma altri dirigenti dell’istituzione non furono d’accordo con tali metodi, dichiarando che l’opera di Oldenburg era stata totalmente ricostruita e che quindi si trattava di una copia e così andava citata anche al momento della mostra.

Dopo Sotheby’s anche il Whitney Museum chiude la porta in faccia ai suoi lavoratori

Come molti dei nostri lettori ricorderanno, ad agosto, circa 43 lavoratori del gigantesco brand internazionale Sotheby’s hanno dato vita ad uno sciopero causato dal mancato rinnovamento del loro contratto, scaduto verso la fine di luglio. In seguito i movimentatori di opere d’arte (che lavorano con la celebre casa d’aste da oltre 7 anni) hanno pensato bene di passare alle maniere pesanti, visto che Sotheby’s li aveva rimpiazzati con altrettanti operai della Crozier Fine Arts, infangando il sacrosanto diritto allo sciopero di tutti i lavoratori del mondo.

I lavoratori hanno così lanciato diversi sit in e diverse “invasioni di campo” ad asta aperta, costringendo così Sotheby’s ad una contromisura senza precedenti, vale a dire quella di chiudere al pubblico le sue gallerie poste al 10 piano del quartier generale di New York, dove solitamente vengono esposte le opere che andranno all’asta. Ebbene, alla protesta dei movimentatori di Sotheby’s si aggiunge oggi quella dei movimentatori della società Local 966 che da diverso tempo lavora per il Whitney Museum of American Art in quel di New York. I lavoratori hanno da diverso tempo intavolato delle negoziazioni con la direzione del museo per siglare un nuovo contratto, visto che l’attuale scadrà il prossimo 31 gennaio.

Milano e Roma rendono omaggio ad Edward Hopper

Per la prima volta, Milano e Roma rendono omaggio all’intera carriera di Edward Hopper (1882-1967) il piu’ popolare e noto artista americano del XX secolo con una grande mostra antologica, senza precedenti in Italia, che comprende piu’ di 160 opere.

L’evento e’ promosso dal Comune di Milano – Cultura e dalla Fondazione Roma – a cui va riconosciuto l’impulso iniziale alla realizzazione del progetto – uniti per la prima volta in una partnership culturale, con Arthemisia, il Whitney Museum of American Art e la Fondation Hermitage di Losanna.

La rassegna si terrà a Palazzo Reale di Milano dal 15 ottobre 2009 al 24 gennaio 2010 e, subito dopo a Roma, presso la Fondazione Roma Museo, dal 16 febbraio al 13 giugno 2010, ed e’ prodotta da Palazzo Reale, Fondazione Roma e Arthemisia che grazie agli elevati standard qualitativi delle proprie produzioni, riconosciuti in Italia e all’estero, e’ riuscita in un’operazione mai realizzata prima: portare a Milano e a Roma – e successivamente a Losanna per l’estate 2010 – la prima grande mostra italiana del maggior esponente del Realismo statunitense, il pittore che piu’ di ogni altro ha saputo rappresentare la vita quotidiana e la solitudine dell’uomo moderno.

Quel diavolo di Paul McCarthy

Captain Ballsack, Bush, maiali, pirateria, questo e molto altro in mostra alla famosa galleria Hauser&Wirth di Zurigo che ospita fino al 25 di luglio una nuova ed emozionante serie di sculture di quel genio del male chiamato Paul McCarthy.

Le opere all’argano il fantastico universo creato dall’artista portandolo ad un nuovo livello di esuberante creatività che accoglie le depravazioni della società all’interno della pratica artistica. Captain Ballsack (2001-2009) è una scultura splendidamente eterogenea che combina argilla, schiuma polimerica e vetro resina insieme ad oggetti trovati per strada dall’artista. si tratta di un pirata che assomiglia sinistramente ad una sacca scrotale in marcescenza adornata con una corona rossa costruita da un sofà capovolto. 

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