Sweet Sheets giunge alla quarta edizione con altre novità

‘Sweet Sheets’, nato nel novembre 2007 a Palermo, è un progetto dedicato alla magia e alla fragilità della carta curato da Zelle Arte Contemporanea. L’evento che negli anni ha coinvolto oltre 300 tra artisti, editori e illustratori, giunge quest’anno alla IV edizione ponendo particolare attenzione alle diverse realtà italiane legate all’editoria indipendente e ad un approccio caldo e fallabile alle tecniche di stampa e rilegatoria.

Prosegue inoltre, come da tradizione, l’indagine sulle punte di diamante dell’arte urbanain Italia, e sui side-project di alcuni interessanti musicisti che flirtano con ottimi risultati con il variegato mondo delle arti visive. Tra le tante novità di questa edizione, Sweet Sheets ospita per la prima volta a Palermo ‘LOOP’, esperimento che coinvolge 15 illustratori alle prese con altrettante serigrafie. ‘PARALLELS’ presenterà inoltre ‘Parallels 2’, una preziosa fanzine frutto di una serie di micro-appuntamenti all’interno di un giardino pubblico del ‘700.

À partir de l’eau. Storia di una sconosciuta

All’inizio del secolo scorso in Francia, il volto di una giovane sconosciuta, presunta suicida, divenne celebre grazie ad una maschera mortuaria realizzata da un dipendente dell’obitorio, e successivamente diffusa come una sorta di macabro, affascinante, souvenir per salotti d’èlite. Persino una seconda serie di questi calchi, dai tratti falsati e riprodotta a partire da una fotografia, andò esaurita nel giro di pochi mesi. Il corpo della donna fu rinvenuto tra le acque della Senna intorno al 1895 e, come consuetudine a quei tempi, esposto nella vetrina dell’obitorio affinché qualcuno potesse riconoscerla. Leggenda vuole che il volto della donna fosse segnato da un lieve sorriso, come visibile dal calco in gesso che adornava ormai le case dei francesi, contribuendo a rendere ‘l’incunnue de la Seine’ – nome attribuitole dal tedesco Ernst Benkrd nella sua raccolta di 123 maschere mortuarie edita nel 1926 – un modello capace di ispirare un’intera generazione femminile, segnando l’immaginario erotico dell’epoca.

I cadaveri ritrovati nelle acque di un fiume però, sono in genere assai deformati ed è quindi impossibile che quel sorriso appartenesse davvero a quel volto, si suppone quindi che la giovane non identificata sarebbe piuttosto morta di tubercolosi, o come afferma Claire Forestier, operaio della ditta di modelli in gesso che all’epoca prese il calco, che si trattasse di una viva e vegeta modella di 16 anni.

Un Asylum da Zelle Arte Contemporanea a Palermo

Venerdì 17 giugno 2011 Zelle Arte Contemporanea di Palermo presenta al pubblico la mostra Asylum (aperta fino al prossimo 31 luglio), collettiva con Martina Merlini, Tellas e Enrico Gabrielli a cura di Guillaume Von Holden. Sottilissimi aghi di magnetite risiedono all’interno di alcuni neuroni in determinati nuclei del cervello di tutte le specie volatili.  Aghi che, con assoluta precisione, permettono l’orientamento anche per migliaia di kilometri in mare aperto.

Profonda riflessione su una dimensione abitativa intima ed avvolgente, quanto fragile e transitoria, ‘Asylum’ è un complesso progetto installativo che nel 2010 ha già fatto tappa presso Fragilecontinuo in quel di Bologna, e che attraverso una precaria quanto evocativa architettura, fonde su più livelli le astrazioni naturalistiche di Tellas (Cagliari, 1985), le tavole ornitologiche illustrate di Martina Merlini (Bologna, 1986) ed i muri sonori generati dal polistrumentista Enrico Gabrielli (Montevarchi, 1976).

Allegory of the cave

“Allegory of the cave” nasce dalla collaborazione tra Quattrocentometriquadri gallery (Ancona), sede che ospita il progetto, e Zelle Arte Contemporanea (Palermo). La mostra a cura di Guillaume Von Holden affronta l’attuale ricerca di un nucleo di artisti che, attraverso linguaggi spesso distanti, determina un sistema di traduzione semantica in grado di preservare l’immagine originale, la matrice, generando infine sottili spostamenti di senso.

Che si tratti della pittura minore dell’800 o della ritrattistica d’epoca romana, di vecchi giocattoli recuperati tra le macerie o di anonimi archivi fotografici, così come di testi medici e scientifici, ogni fascinazione da cui germogliano le opere di “Allegory of the cave” si compone all’interno di complesse relazioni, in un tempo primordiale, archetipico, rituale. Il “Mito della caverna” (La Repubblica, libro VII), la più conosciuta tra le allegorie di Platone, è probabilmente il pretesto più adatto per affrontare un’indagine sulla natura stessa della realtà, attraverso la codifica e la rappresentazione mentale degli oggetti del mondo di cui l’uomo non è in grado di ottenere la verità, conoscendo esclusivamente una copia di questa, ovvero l’effetto che la realtà esterna esercita sulle nostre menti.

Sergio Zavattieri – The ancient Romans Portfolio

In puro stile seicentesco, la grande wunderkammer di Sergio Zavattieri e’ ad oggi satura di mirabilia, dalla sezione naturalia con le anomalie del ciclo Bòtanica, passando per la sezione artificialia del piu’ recente ciclo sugli avvistamenti UFO, sino ai preziosi reperti di The ancient romans.

Ad accogliere lo spettatore dal 24 aprile alla galleria Zelle Arte Contemporanea di Palermo, un vecchio tavolo, uno sgabello, un paio di guanti, una luce calda dritta sul tavolo, 9 ritratti di personaggi celebri, o presunti tali, d’epoca romana, scattati nel 2000 al Museo della Civiltà Romana di Roma, editati e stampati solamente nel 2009 attraverso un processo di simulazione dei toni originali della stampa cyanotype, tecnica scoperta dallo scienziato e astronomo inglese John Herschel nel 1842.

Sweet Sheets, L’omaggio alla fragilità della della carta

Sweet Sheets è un doveroso omaggio alla magia e alla fragilità della carta, appuntamento annuale della Zelle Arte Contemporanea di Palermo e giunto alla terza edizione rinnovandosi in una formula ben più ampia e complessa. Una delicata apologia che vede protagonisti dal 5 febbraio al 14 marzo oltre 60 artisti di diverse generazioni e diverse attitudini, quasi 300 opere di piccolo formato, dalla fotografia al disegno, dal collage, all’incisione, strutturate in un all’allestimento saturato all’accesso, un gioco di rimandi ed attraversamenti, capace di innescare infinite connessioni tra artisti ed opere del tutto distanti.

Si affranca dall’impatto corale del progetto, la fascinazione mitologica dei monotipi di inchiostro su carta che compongono “Le rapitrici”, l’intensa, coinvolgente installazione di Gianni Moretti.
Verranno inoltre presentate e distribuite al pubblico siciliano, due fanzine nate nel 2009, legate da un amore per la carta quale punto di non ritorno di una comunicazione calda e artigianale.
GRAFFA, una raccolta di disegni pinzati da graffette e stampati con toner nudo e crudo a cura delle artiste Laura Giardino ed Elena Rapa, e UND fanzine v.m.18, giunta ad oggi al secondo numero, curata tagliata e rilegata dal fotografo Danilo Pasquali.

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